sábado, 9 de abril de 2022
BENEFICIOS Y USOS DE LA PIEDRA DE ALUMBRE
¿Conoces la piedra alumbre?, ¿sabes cuáles son sus beneficios? Este mineral esconde muchas propiedades que no puedes dejar pasar. ¡Toma nota!
¿Qué es la piedra de alumbre?
La piedra de alumbre es un mineral, creado a base de sal, que se encuentra de forma natural en muchos lugares del mundo. Además, se lleva utilizando muchísimos años en el mundo de la cosmética y los tejidos.
Sus propiedades
La piedra de alumbre cuenta con muchas propiedades. Es un mineral astringente, antiséptico, antibacteriano e hipoalergénico. Actúa creando una película transparente, para evitar así los malos olores y la formación de las bacterias. Permite a la piel transpirar y no la daña.
Cuáles son los usos de la piedra de alumbre
La piedra de alumbre es un excelente desodorante natural, de hecho, este es uno de sus principales usos y, también, el más famoso. Además es capaz de curar heridas e irritaciones, y también es un gran aliado contra las picaduras de insectos. Para limpiar la ropa también es muy útil.
Cómo se utiliza
Para utilizar la piedra de alumbre como desodorante natural solo es necesario humedecerla un poco y aplicarlo sobre la zona que quieras tratar. Eso sí, es necesario limpiar y secar muy bien la zona antes de aplicar la piedra de alumbre, de lo contrario el efecto no sería el deseado. Después de utilizarla, no olvides limpiarla, secarla y guardarla muy bien.
Cómo elegir la piedra de alumbre correcta
Existen dos tipos de piedras de alumbre. La piedra de alumbre natural y la piedra de alumbre sintética. La piedra de alumbre natural es fácil de reconocer, ya que es muy poco traslúcida. Además, contiene “potasium alum” y es mucho más sana. La piedra de alumbre sintética contiene amonio y aluminio, es decir, es más perjudicial y el efecto no será el mismo.
FUENTE: https://www.miarevista.es/salud/fotos/beneficios-y-usos-de-la-piedra-de-alumbre/como-elegir-la-piedra-de-alumbre-correcta
BROMELINA: PROPRIETÀ, USI E CONTROINDICAZIONI DEL GAMBO DI ANANAS
La bromelina (gambo d'ananas) si trova sotto forma di integratori ed è efficace contro cellulite e ritenzione idrica ma anche artrite e vene varicose. Vediamo proprietà, dosi e controindicazioni.
La bromelina è un enzima proteolitico contenuto in minor concentrazione nella polpa ed in maggiore concentrazione nel gambo dell’ananas. Prende il nome dal termine bromeliaceae , ovvero la famiglia botanica di appartenenza del frutto. Questa sostanza, grazie alle sue proprietà è in grado di degradare le proteine in composti più semplici, gli aminoacidi e di svolgere un’azione antinfiammatoria, antiedemigena e sicuramente digestiva. Per queste sue capacità la bromelina è entrata a far parte, ad oggi, della categoria di integratori più utilizzati in campo sia clinico che preventivo.
Durante le lavorazioni dell’ananas che porteranno all’estrazione del composto, gli operai sono costretti ad indossare i guanti protettivi in quanto il costante contatto con il succo del frutto porterebbe a delle serie abrasioni ai polpastrelli così profonde da cancellare le impronte digitali.
Diversi studi e trials clinici affermano che gli integratori di bromelina sono molto utili in ambito sportivo in quanto, espletando azione antinfiammatoria ed antiedemigena, velocizzano i tempi di guarigione e ripresa da traumi vari .
Come detto in precedenza la bromelina viene estratta soprattutto dal gambo di ananas, una pianta di origine tropicale, il cui frutto ha un sapore particolarmente riconoscibile, molto fresco e leggermente acidulo. Fu portato in auge subito dopo la scoperta dell’America dagli europei, in particolare da inglesi e spagnoli, che ne permisero la diffusione in patria. Ad oggi il maggior produttore è il Brasile da cui viene esportata la qualità di ananas più diffusa, l’ananas comosus.
Bromelina: Proprietà e Benefici
La bromelina possiede delle proprietà terapeutiche applicabili in diversi campi, dal trattamento della cellulite a quello di vene varicose e tromboflebiti, ma come vedremo è utile anche in caso di spasmi (dovuti ad esempio al ciclo mestruale), artrite reumatoide ed infezioni. Vediamo nel dettaglio quali sono le sue proprietà.
Crampi addominali e dispepsia
Fin dal 1600 i nativi americani apprezzavano le proprietà curative dell’ananas, in particolar modo il potere di far cessare i crampi addominali a causa di problemi digestivi. Anche ai giorni nostri gli integratori a base di fitocomplessi vegetali contenenti bromelina sono usati in caso di dispepsia.
Cellulite e ritenzione idrica
Questo enzima proteolitico contenuto del gambo di ananas possiede anche proprietà drenanti, utili in caso di cellulite, ritenzione idrica e pelle a buccia d’arancia. Spesso la bromelina si trova in associazione con piante dalle capacità diuretiche e venotoniche, in grado di eliminare i liquidi in eccesso ed eliminare il gonfiore degli arti inferiori.
Vene varicose, varici, tromboflebiti
La bromelina svolge un’azione plasminogeno-simile a livello venoso, ovvero evita la formazione di fibrina che crea ispessimento ed indurimento dei tessuti circostanti, evitando così la comparsa delle vene varicose o varici. La bromelina inoltre è utile nel trattamento delle tromboflebiti, esercitando azione antinfiammatoria sulle pareti venose escludendo la formazione di trombi.
Infiammazioni ed emorragie
La bromelina inoltre trova impiego nel contrastare le infiammazioni dei tessuti molli, edemi ed ecchimosi favorendo il riassorbimento dello stato emorragico. Nel 1960 fu condotto uno studio su 50 pugili, il quale rivelò che l’assunzione di bromelina accelerava di parecchio i tempi di remissione dei traumi. A differenza di altri antinfiammatori, la bromelina non provoca alcun danno a livello gastrointestinale in quanto blocca la produzione delle prostaglandine ad attività pro-infiammatoria ed aumenta , al contrario, la produzione di quelle ad attività anti-infiammatoria. La conseguenza di ciò, è la possibilità di creare una sinergia tra i fans (antinfiammatori di sintesi) e questo enzima, potenziandone solo gli effetti benefici .
Artrite reumatoide e interventi chirurgici
La bromelina trova impiego anche nel trattamento dell’artrite reumatoide e dell’osteoartrite diminuendo la necessita di assunzione dei corticosteroidi. Uno studio riporta che nei pazienti a cui fu somministrata la bromelina, si ebbe un’importante riduzione dell’edema articolare ed un miglioramento nella motilità. L’assunzione di integratori di bromelina viene consigliata subito dopo aver subito un intervento, specialmente quando si tratta di operazioni alla cavità orale, all’apparato urogenitale o in caso di rinoplastica, poichè si ha una riduzione del tempo di guarigione dovuto ad una velocità maggiore nell’assorbimento dell’edema.
Catarro e muco
Questa sostanza risulta avere anche capacità mucolitica, antiasmatica e decongestionante delle vie respiratorie.
Cancro e chemioterapia
Secondo alcuni studi la bromelina sarebbe in grado di ledere la parete delle cellule tumorali, permettendo così l’intervento del sistema immunitario. Di base questa sostanza è in grado di amplificare gli effetti della chemioterapia.
Infezioni
Essa risulta efficace nel curare le infezioni da stafilococco, in special modo polmoniti, infezioni cutanee, ascessi perirettali e pielonefriti.
Dismenorrea e spasmi
La bromelina riesce a contrastare gli spasmi durante le contrazioni della cervice, quindi risulta utile nel trattamento, in associazione alla papaina, della dismenorrea, ovvero le mestruazioni dolorose.
Ferite e ustioni
Nel trattamento topico la bromelina svolge azione curativa su ustioni e ferite bloccando la comparsa di tessuto necrotico.
Recenti studi hanno provato che l’applicazione di quest’ultima è fruttuosa anche in pazienti in età pediatrica, per contrastare la pitiriasi lichenoide cronica. Si tratta di una forma di dermatite nella quale si ha la comparsa di una papula rossastra e dura che cresce in larghezza fino ad appiattirsi e con il passare del tempo diventa sempre più scura fino alla desquamazione della parte superiore. Al giorno d’oggi la bromelina è oggetto di studio per la sua presunta proprietà cardioprotettiva e nelle sue applicazioni nel trattamento delle sindromi autistiche.
Integratori di Bromelina: Usi e Dove Trovarli
La bromelina si trova in commercio sotto forma di capsule e compresse,sciroppi e tisane, singola o in associazione con agenti antiossidanti. Può essere acquistata nelle farmacie o parafarmacie ma anche in erboristeria oppure online sui tanti siti specializzati nella vendita di integratori. Non è raro trovarla insieme al magnesio in quanto attivatore della sua proprietà digestiva. Per uso topico la bromelina è disponibile in pomate e creme. Si consiglia di non superare la dose di 250-2000 mg al giorno, divisibili in 2-3 assunzioni giornaliere. Se si vuole accentuare l’effetto antinfiammatorio è bene assumerla a stomaco vuoto, se invece si predilige l’effetto digestivo è consigliabile prenderla dopo i pasti.
Bromelina: Controindicazioni ed Effetti Collaterali
È sconsigliata l’assunzione di bromelina in caso di gravidanza ed allattamento, allergia già nota all’ananas, ulcera gastrica e durante l’uso di anticoagulanti ed antitrombotici, se non dietro prescrizione medica. Per quanto riguarda gli effetti collaterali, può provocare problemi gastrointestinali, come diarrea, crampi, vomito e nausea.
FONTE: Dott.ssa Anna Firrincieli
https://www.vivere-armoniosamente.it/bromelina-proprieta-controindicazioni/
COMER SOBRAS SIN JUGARNOS LA SALUD
Adelanto de un fragmento del libro ‘Come seguro comiendo de todo’, una guía para comer sin riesgos, de Beatriz Robles
Métetelo en la cabeza: el aliado para controlar el crecimiento de los microorganismos en los alimentos «tiquismiquis» —recordemos: aquellos muy perecederos que pueden suponer riesgos de seguridad alimentaria y necesitan frío para conservarse— es la temperatura. Repito una vez más: el calor los destruye, el frío solo frena su multiplicación. Y la temperatura ambiente del hogar es su compañera ideal.
Piensa que tu termostato particular no sirve cuando te pones en la piel de una bacteria. Lo que para ti es una temperatura fresca —a ver quién aguanta en casa a dieciséis grados— o fría —con siete grados en la calle ya te abrigas con guantes y orejeras—, para ellas puede ser un ambiente afrodisíaco en el que se multiplican alegremente. Y te hablo de temperaturas bajas que no se alcanzan en casa, por mucho que ventiles en invierno. Así que no te fíes: por muy fresquita que esté tu cocina, siempre va a estar a una temperatura óptima para que crezcan las bacterias. A menos que vivas en un iglú.
La duda aparece con los alimentos que has cocinado y están calentitos. ¿Qué hacer con ellos hasta el momento de comerlos? Solo hay dos opciones, y ninguna de ellas consiste en dejarlos en la encimera
11.2KQue está pasando en las PROTESTAS de PERÚ?
Esto es la guerra, y tenemos que acotar la zona de peligro en la que se encuentra el enemigo. La conocemos perfectamente: su territorio está entre los 4,5 grados centígrados y los sesenta grados. Para proteger nuestros alimentos tenemos que alejarlos de esa área roja.
Un alimento «tiquismiquis» nunca, nunca, debe pasar más de dos horas a temperatura ambiente, un tiempo que se reduce a una hora como máximo en los meses cálidos. Con los alimentos que mantienes en frío no hay problema: asegúrate de que la temperatura del frigo es de cuatro grados como máximo y de sacarlos de la nevera justo cuando vayas a consumirlos, y todo estará controlado.
La duda aparece con los alimentos que has cocinado y están calentitos (sí, son alimentos muy muy «tiquismiquis»). ¿Qué hacer con ellos hasta el momento de comerlos? Solo hay dos opciones, y ninguna de ellas consiste en dejarlos en la encimera:
1. Cocinar y mantener por encima de los sesenta grados. Se deben consumir inmediatamente tras la elaboración. Son válidas las técnicas culinarias como la olla de cocción lenta, que los mantiene largos periodos de tiempo a una temperatura preestablecida.
2. Enfriarlos inmediatamente tras el cocinado. Toda la vida has oído que hay que dejar enfriar la comida antes de meterla en el frigo. Es falso: es una práctica de riesgo que permite el crecimiento de microorganismos, y el frigorífico no se va a estropear por poner dentro alimentos calientes. Eso sí, procura no ponerlos cerca de otros alimentos (aléjalos especialmente de aquellos que necesitan más frío) para evitar que suba la temperatura de estos.
Todavía hay una cosa más que podemos hacer para acelerar el enfriamiento dentro del frigorífico: divide las porciones grandes en trozos más pequeños y repártelos en varios recipientes para mejorar el intercambio rápido de calor.
Si, pese a todo, la simple idea de meter algo caliente en el frigo te espanta, hay una solución intermedia a la que puedes recurrir: cambia el alimento caliente a recipientes de acero inoxidable —lo ideal es que tengan mucha superficie y poca altura— y pon- los en un baño de agua fría y hielo, removiendo de vez en cuando para facilitar la bajada de temperatura. Y, de ahí, a la nevera.
Sí, las sobras son «tiquismiquis»
Los alimentos cocinados en casa se consideran de alto riesgo, porque tienen un alto contenido en proteínas y agua disponibles para los microorganismos y su pH no es especialmente ácido. Es verdad que en el cocinado aplicamos un tratamiento térmico que destruye muchos microorganismos, pero no se llega a esterilizar. Pueden quedar algunas bacterias y, sobre todo, esporas —de nuevo, te emplazo al apartado sobre arroz y pasta cocidos del capítulo 3— y tampoco lo envasamos de forma aséptica, por lo que lo más probable es que se vuelva a contaminar.
Para garantizar la seguridad de las sobras es imprescindible:
1. Envasar adecuadamente en recipientes herméticos, preferiblemente del tamaño de la ración que vayamos a consumir de una sola vez.
2. Refrigerar o congelar inmediatamente. Nunca deben estar más de dos horas a temperatura ambiente (una hora en los meses cálidos).
Las sobras congeladas deben consumirse en un plazo de veinticuatro horas desde que se descongelan completamente
3. Respetar los plazos máximos de duración en el frigorífico o en el congelador.
4. Recalentar únicamente la ración que va a consumirse y asegurarse de que alcance los setenta y cinco grados en el centro del producto. Si las sobras están congeladas se pueden calentar sin descongelar, pero siempre tenemos que asegurarnos de que la parte más profunda del alimento llegue a la temperatura segura.
5. Se puede usar indistintamente el fuego de la cocina o el microondas, pero, si utilizamos este último, hay que calentar por fases, removiendo el alimento y comprobando la temperatura en puntos distintos.
6. Las sobras congeladas deben consumirse en un plazo de veinticuatro horas desde que se descongelan completamente.
7. No se deben recalentar las sobras más de una vez.
FUENTE: https://elpais.com/ciencia/2020-06-15/comer-sobras-sin-jugarnos-la-salud.html?fbclid=IwAR1hBOy64ZyNRcAEtoSmpC0GALc7UXTNBe-IjhyjESHIcRLtZhJ2U2HQgFQ
'Come seguro comiendo de todo'
'Come seguro comiendo de todo. Una guía para comer sin riesgos y evitar los errores
más frecuentes que cometemos en la cocina'. De Beatriz Robles. Editorial Planeta. 256 páginas.
Beatriz Robles (@beatrizcalidad) es tecnóloga de alimentos, máster en auditoría de seguridad alimentaria y entusiasta de la divulgación científica (www.seguridadalimentariaconbeatriz.com)
21 BENEFICI DELLE MANDORLE PER LA SALUTE DI PELLE E CAPELLI
Le mandorle sono sicuramente tra la frutta secca più apprezzata e diffusa in tutto il mondo, per via del loro sapore unico e della loro versatilità. Le mandorle sono ricche di nutrienti come fibra, proteine, vitamine, minerali e antiossidanti, e offrono numerosi benefici per la salute: di seguito te ne elenchiamo 21.
Rallentano il deterioramento del cervello. Le mandorle sono tra gli alimenti più utili per il cervello. Il consumo frequente di mandorle può rallentare il declino cognitivo tra le persone anziane, grazie alla vitamina E. Uno studio condotto a Chicago suggerisce che questa vitamina antiossidante può proteggere il cervello anche da malattie neuro-degenerative.
Aumentano gli antiossidanti naturali del corpo. Le mandorle contengono antiossidanti che aiutano a combattere lo stress ossidativo nell’organismo. Secondo uno studio canadese, mangiare 3 mandorle ad ogni pasto riduce lo stress ossidativo nel corpo.
Combattono le infiammazioni. Gli antiossidanti delle mandorle aiutano ad alleviare i sintomi delle infiammazioni, riducendo lo stress ossidativo che, spesso, ne è la principale causa.
Riducono il rischio di malattie cardiovascolari. Un recente studio statunitense ha dimostrato che un pugno di mandorle al giorno possono ridurre il colesterolo cattivo e il grasso addominale.
Migliorano il profilo lipidico e il controllo del glucosio nei diabetici. Chi soffre di diabete di tipo 2 trova nelle mandorle un eccellente alleato. Se consumate ogni giorno, riducono il rischio di malattie cardiovascolari. Le mandorle sono, inoltre, ricche di magnesio. Uno studio condotto in Messico ha dimostrato che il magnesio aiuta a migliorare la sensibilità all’insulina.
Aiutano a perdere peso. Oltre ad abbassare il colesterolo cattivo, le mandorle riducono l’accumulo di grasso addominale, favorendone la combustione. Inoltre, la fibra delle mandorle ci aiuta a sentirci sazi per un periodo di tempo più lungo.
Abbassano la pressione. Una carenza di magnesio può provocare, tra le altre cose, anche problemi di pressione. Essendo ricche di magnesio, le mandorle aiutano a mantenere dei livelli di pressione sanguigna sani, prevenendo l’ipertensione.
Rinforzano ossa e denti. Fosforo e calcio sono fondamentali per mantenere ossa e denti forti, e una loro carenza può esporci al rischio di osteoporosi e perdita di massa ossea.
Le mandorle sono ricche di fosforo e calcio, ed è per questo che sono eccellenti per ossa e denti.
Alleviano la stitichezza e favoriscono la digestione. Vari studi hanno dimostrato che la fibra può prevenire e alleviare la stitichezza, e le mandorle ne sono particolarmente ricche. La combinazione tra fibra solubile e insolubile delle mandorle aiuta ad andare di corpo, mentre un recente studio ha dimostrato che le proprietà probiotiche di questo frutto secco ripristinano la flora intestinale e migliorano la digestione.
Prevengono il cancro. Le mandorle sono eccellenti per rinforzare il sistema immunitario e contribuire alla prevenzione del cancro. Tali benefici sono dovuti agli antiossidanti, che combattono contro i radicali liberi. Uno studio condotto nel Minnesota ha dimostrato che la vitamina E può ridurre il rischio di cancro al colon.
Prevengono i danni ai nervi. La vitamina B12 delle mandorle è fondamentale per mantenere una sana rete di cellule nervose. Una carenza di vitamina B12 causa un deterioramento della materia bianca nel sistema nervoso centrale.
Sviluppano i muscoli. Essendo una eccellente fonte di proteine, le mandorle aiutano a sviluppare i muscoli se mangiate subito dopo l’allenamento.
Aiutano i muscoli a funzionare bene. Il magnesio delle mandorle supportano la salute dei muscoli e li fanno funzionare al meglio. I muscoli hanno bisogno di elettroliti come il magnesio per prevenire crampi, debolezza o tremori.
Danno energia. Le calorie sane delle mandorle vengono convertite in energia e bruciate subito dal corpo. Una mandorla contiene circa 7 calorie.
Rinforzano il sistema immunitario. Le mandorle aiutano ad aumentare le difese, e hanno leggere proprietà antivirali che ci aiutano a prevenire il raffreddore e a stimolare il sistema immunitario.
Aumentano la produzione di testosterone. I grassi monoinsaturi delle mandorle sono necessari per produrre più testosterone, l’ormone maschile che è fondamentale per mantenere un sistema riproduttivo sano e funzionante. L’arginina, un aminoacido contenuto nelle mandorle, ha proprietà vasodilatatrici che rilassano i vasi sanguigni e migliorano la circolazione, ed è per questo che le mandorle sono eccellenti per prevenire la disfunzione erettile.
Prevengono la policistosi ovarica. Le mandorle possono agire direttamente sugli androgeni, alleviando e prevenendo il problema.
Contengono nutrienti essenziali durante la gravidanza. Le mandorle sono ricche di folato, un nutriente che è fondamentale per uno sviluppo sano del feto.
Idratano la pelle e la proteggono dai danni del sole. Uno studio indiano ha dimostrato che, se applicato sulla pelle, l’olio di mandorle previene i danni dei raggi UV sulla pelle. Altri studi hanno dimostrato che alcuni composti contenuti nelle mandorle hanno effetti fotoprotettivi sulla pelle, e che possono combattere lo stress ossidativo e l’arrossamento cutaneo, prevenendo l’eritema.
Prevengono acne e punti neri. Prepara uno scrub macinando un pugno di mandorle e mescolandole con 2 cucchiaini di succo di limone e 1 di miele. Applica sul viso per prevenire acne e punti neri. Le mandorle hanno proprietà esfolianti e sono capaci di assorbire l’eccesso di sebo.
Nutrono i capelli. Puoi preparare un balsamo naturale per capelli immergendo delle mandorle nell’olio d’oliva, e successivamente macinandole. Applica sui capelli per qualche minuto, poi lavali con uno shampoo neutro. La vitamina E combatte contro lo stress ossidativo, i radicali liberi e i danni del sole.
FONTE: https://www.rimedio-naturale.it/21-benefici-delle-mandorle-per-salute-pelle-e-capelli.html
miércoles, 6 de abril de 2022
MACARRONES CON SALSA DE GUISANTES Y TOFU TOSTADO
Con la llegada de la primavera los mercados de frutas y verduras se llenan de sabor y personalidad: remolacha, aguacate, guisantes, plátanos… ¡Aprovechémoslo con estas recetas de temporada!
Ingredientes (para 2 personas)
200 gramos de macarrones
200 gramos de guisantes
1 ajo
1 cebolla
1 calabacín grande
Aceite de Oliva
Perejil
Olivas negras
100 gr. Tofu
Leche de soja sin azúcar
Albahaca
Sal
Elaboración
Calentar un chorro de aceite de oliva en una sartén y mantener a fuego medio.
Pelar un ajo y partir por la mitad. Añadir a la sartén y dorar por ambos lados.
Cortar el tofu en tacos de tamaño medio y añadir al salteado.
Seguir salteando hasta que el tofu se tueste por todos sus costados. Añadir más aceite de oliva si fuese necesario.
Mientras tanto, pelar y picar la cebolla finamente. Volcar en la sartén y dorar.
Picar el perejil finamente y añadir a la sartén.
Por otra parte, cocer los macarrones en abundante agua. Cuando la pasta esté al dente, retirar del agua y reservar.
Cortar el calabacín en pequeños cubos y las olivas negras en rodajas. Añadir a la sartén junto con los guisantes y terminar de saltear.
Volcar un chorro de leche de soja hasta cubrir por la mitad las verduras y sazonar con sal y albahaca al gusto.
Saltear por 2 minutos y añadir los macarrones.
Mezclar bien y servir caliente.
Autora: Jenny Rodríguez, Diseñadora gráfica, Escritora responsable del blog www.recetasveganas.net
https://www.buenoyvegano.com/2019/03/16/macarrones-salsa-guisantes-tofu-tostado/
MAIONESE DI MANDORLE VEGANA
Una crema morbida e delicata che potrete usare per farcire panini, per un’insalata russa o in accompagnamento a un bel piatto di patatine: senza latte di soia, sarà pronta in soli 3 minuti!
Questa ricetta della maionese di mandorle vegana è una deliziosa alternativa alla classica maionese a base di uova e soprattutto una versione senza latte di soia per coloro che devono evitare questo alimento.
Si tratta di una crema morbida e delicata che potrete usare per farcire panini, per un’insalata russa o in accompagnamento a un bel piatto di patatine.
Prep.: 3 min
Tempo tot.: 3 min
Dosi per: 350 ml di maionese
Ingredienti
100 ml di latte di mandorle non dolcificato
190 ml di olio di semi di girasole
1 ½ cucchiaino di aceto di mele
1 ½ cucchiaino di senape
½ cucchiaino di sale
Strumenti
Frullatore ad immersione
Si cucina!
Prepariamo la maionese di mandorle
Nel bicchiere alto del frullatore ad immersione versate il latte di mandorle non dolcificato e aggiungete l’aceto di mele, la senape e il sale. Iniziate a frullare per amalgamare gli ingredienti e aggiungete a filo l’olio di semi di girasole. Continuate a frullare fino a che otterrete una maionese abbastanza soda e montata. A quel punto trasferite la maionese in una ciotola e conservatela in frigorifero.
Nota sulle dosi di olio
Le dosi di olio di semi di girasole sono solo indicative, a seconda del tipo di latte di mandorle e di quanto soda o morbida vorrete la vostra maionese le dosi potranno variare. Il nostro consiglio è di aggiungere piano piano l’olio fino a quando avrete ottenuto la consistenza da voi desiderata.
Conservazione
Potete conservare questa maionese 4-5 giorni in frigorifero in un vasetto di vetro.
Consiglio per i vegolosi: Per una maionese dal sapore più deciso potete sostituire 50 ml di olio di semi di girasole con un olio extravergine d'oliva delicato.
FONTE: DELLA NOSTRA CHEF SONIA MACCAGNOLA
https://www.vegolosi.it/ricette-vegane-semplici-veloci/antipasti-ricette-veloci-semplici/maionese-mandorle-vegana/
CÓMO CONSEGUIR QUE EL TOFU SEPA A ALGO
¿Crees que lo tuyo con el tofu es una batalla perdida y que no hay manera de que entre este alimento y tú haya chispa? El libro 'Increíble tofu' ofrece un montón de técnicas y recetas para que no solo sepa a algo, sino que directamente esté buenísimo.
El tofu es saludable, vegetal, económico, fácil de conseguir y además hay muchísimos tipos diferentes que podemos utilizar en preparaciones muy variadas. Esta podría ser su presentación en Tinder sin faltar en nada a la verdad, y a ver quién no le hace match con ese currículum brillante y lleno de promesas. Pero, siguiendo con la analogía del ligoteo 3.0, el tofu también es esa cita tan desabrida y con la que tienes tan poco que decirte que acabas fingiendo que te has dejado un pollo en el horno como excusa para salir corriendo sin volver la vista atrás.
Al menos así es hasta que conoces algunos trucos que te permiten sacar lo mejor de este incomprendido alimento, que nació en China hace más de 2.000 años y se ha convertido en un pilar básico en la gastronomía del este y sudeste asiático. Cuando cae en tus manos un manual de uso como Increíble tofu, 67 recetas para el día a día (Lunwerg editores), de la creadora de recetas y estilista culinaria Amelia Wasiliev, se te abre la mente, la nevera y hasta los chakras (si existieran). Porque además de un montón de apetitosas recetas -en las que el tofu es unas veces el protagonista y otras un ingrediente más que la aligera o veganiza- encontraremos procesos que nos ayudarán a mejorar tanto su sabor como su textura.
Algunas de estas técnicas pueden combinarse entre ellas; juntar el marinado y el rebozado es especialmente interesante, ya que nos aportará sabor y textura crujiente. Para empezar podemos seguir las sugerencias de recetas de la autora, pero en cuanto le pillemos un poco el truco es fácil que se nos ocurran mil maneras de integrarlas en algunos de nuestros platos favoritos. Salteado, estofado, en untable o salsa cremosa, asado al horno y hasta en forma de torrija: el tofu sabroso ha llegado a nuestra cocina, y tiene pensado quedarse.
A continuación resumimos algunas de las ideas de Wasiliev para sacarle el máximo partido al socorrido queso de soja. Muchas de ellas requieren un prensado previo; este paso es tan sencillo como poner el tofu entre dos superficies planas -por ejemplo, tablas de cortar o bandejas-, cubierto con papel de cocina y con un poco de peso encima para que ayude a eliminar el agua que contiene (el tofu sedoso tierno no se puede prensar, es demasiado delicado). En unos 30 minutos lo tendremos listo para preparar todas estas recetas.
Marinado
Marinando el tofu conseguiremos crear a su alrededor una capa de sabor que lo mejorará mucho, y podemos variar en base a lo que tengamos en la nevera o alacena. Una simple salsa de soja o miso aligerado con un poco de agua -más un buen rato de reposo en la nevera- pueden marcar la diferencia entre unos dados de tofu firme desabridos y unas brochetas con sabor.
Wasiliev sugiere marinar 300 g de tofu firme cortado en dados con una mezcla de mantequilla de cacahuete, salsa de soja, chile al gusto, curry, chalota, hierba limón y ajo picados y un chorrito de leche de coco. Después de unas ocho horas de reposo en la nevera, insertar los cubitos en brochetas, dorarlos en una sartén con un poco de aceite y rematar con cacahuetes picados y un poco de chile en copos. Podemos servir estas brochetas con arroz y pepino aliñado con aceite, vinagre y un poco de ajo, o ponerlas en un sabroso bocadillo con un montón de verduras frescas y crujientes. Si tenemos una barbacoa en perspectiva, podemos añadir champiñones o tomates cherry a las brochetas, intercalados con el tofu marinado, y si estamos preparando verduras asadas para la semana, el horno también puede ser un buen aliado.
Lacado
Si además de marinar el tofu utilizamos un toque de miel o algún tipo de sirope espeso, conseguiremos una textura lacada -una técnica muy usada en la cocina asiática-, ligeramente pegajosa y muy agradable al paladar. Es importante que sea solo un toque ya que no queremos una gominola, ni empapuzar nuestro plato con un exceso de dulce. Nuestro libro de cabecera propone untar 300 g de tofu firme prensado y cortado en bastoncitos con tres cucharadas de miel, dos de salsa de chile dulce, tres de salsa de soja y un diente de ajo aplastado. Después de marinarlo durante un rato y pasarlo por la sartén, lo serviremos con un puñado de hojas de rúcula que le darán un toque fresco.
Rebozado (con huevo y leche o con fécula de maíz)
“Claro, con un montón de aceite todo está bueno”, pensarán los más incrédulos. Pero rebozar no siempre implica sumergir después los alimentos en grasaza; con dos o tres cucharadas de aceite -y una sartén antiadherente- conseguiremos que se forme una película crujiente alrededor del nuestro tofu, que le aportará una textura muy agradable. La autora propone usar dos trozos de tofu firme prensado de unos 75 g cada uno -y aproximadamente un centímetro de grosor- para preparar unas torrijas. Solo tendremos que batir bien un huevo con una cucharadita de extracto de vainilla, un poco de canela y un chorrito de leche, pasar el tofu por la mezcla para que se empape bien y dorarlo en un pelín de mantequilla fundida hasta que se forme una capa crujiente y dorada. Con un poco de miel o sirope de arce por encima y un plátano cortado en rodajas conseguiremos un sabroso desayuno o merienda. Si no queremos usar huevo, con un poco de fécula de maíz también conseguiremos un resultado crujiente y ligero.
Revuelto
El tofu revuelto es un clásico de la comida vegana de batalla, porque se prepara en un plis, se le puede añadir cualquier resto de guiso que tengamos en la nevera o las verduras salteadas que queramos y puede terminar acompañando unas legumbres o sobre una rebanada de buen pan tostado. Wasiliev recomienda calentar una cucharada de aceite de oliva en una sartén a fuego medio, y rehogar en él durante unos cinco minutos una chalota picada, medio pimiento rojo en tiras, un tomate cortado en dados y 150 g de tofu extrafirme prensado y desmenuzado, con un poco de sal y pimienta. Pasado este tiempo, añadir una cucharada de perejil picado, unas hojas de albahaca y dos puñados de brotes de espinacas; cuando las espinacas hayan perdido volumen, el revuelto está listo para tomarlo tal cual o mezclarlo con otros ingredientes. Las especias, hierbas o aderezos pueden cambiarse a placer, igual que las hortalizas. Y, como casi siempre, una buena salsa de tomate puede mejorar el conjunto.
En untable, salsa o mousse
Algunos descubrimos las bondades del tofu seda firme como ingrediente principal de una salsa cremosa con esta tofunesa (es importante que sea de este tipo y no “firme” sin más para que no quede terrosa). Pero esa misma virtud puede aplicarse a muchas otras recetas: Wasiliev propone triturar 200 g de tofu sedoso con las hojas de un manojo de albahaca, dos dientes de ajo, 30 g de anacardos tostados, 60 ml de aceite de oliva, un poco de sal y, si se quiere, 25 g de parmesano rallado hasta que todos los ingredientes estén bien integrados. Podemos servir este untable con palitos de verdura, picos o regañás, además de usarlo como salsa para ensaladas de patata o tomate.
Para untar como si no hubiera un mañana. INCREÍBLE TOFU, AMELIA WASILIEV
Si echas de menos alguna opción dulce, esta es la tuya. En Increíble tofu preparan una mousse de chocolate triturando 180 g de tofu sedoso bien escurrido -a temperatura ambiente, o al menos que no esté frío- con 80 g de chocolate con un 70% de cacao, fundido al microondas o al baño maría (y, si lo consideramos necesario, algún endulzante; la autora propone una cucharada y media de sirope de arce). Después de dejarla reposar por lo menos 30 minutos en la nevera -aunque aguanta hasta tres días-, ya podemos decorar la mousse con frambuesas y ralladura de chocolate para zampárnosla.
En hamburguesas o albóndigas vegetales
Añadir un poco de tofu sedoso firme bien desmenuzado a nuestra receta de hamburguesas o albóndigas vegetales de cabecera les aportará jugosidad sin añadir grasa. Si todavía no tienes un referente, tal vez esta receta de albóndigas de calabaza, boniato y setas y la fórmula mágica de la hamburguesa sin carne te sirvan de ayuda. Ten a mano tu especiero, un poco de pasta de curry tailandés o miso y hierbas aromáticas frescas o secas para personalizar el plato a tu antojo.
Estofado
Podemos estofar tofu, igual que se hace con el queso de vaca tierno en el delicioso palak paneer o paneer peshawari indios (de hecho se puede sustituir si queremos preparar una opción vegana y muy rápida de los mismos). Si preparamos un sofrito con nuestras verduras favoritas -tomate, cebolla, ajo, puerro, calabacín, berenjena, apio o zanahoria: las posibilidades son casi infinitas- y le añadimos un poco de agua o caldo de verdura, además de especias y un chorrito de leche de coco que nos ayudará a ligar la salsa, con unos 200 g por persona de tofu sedoso firme, tendremos un delicioso estofado vegano y muy económico. Sobre una base de arroz integral cocido, quinua, puré de patatas o boniato o un sencillo cuscús, se convertirá en un plato único la mar de socorrido.
GUÍA RÁPIDA DEL TOFU: ESTOS SON LOS TIPOS MÁS COMUNES
Tofu sedoso
Es el que tiene mayor contenido en agua, por eso tiene una textura muy suave y tierna que hace que se desmorone con facilidad. Se usa a menudo en sopas y puede sustituir al huevo en algunas recetas veganas.
Tofu sedoso firme
Una versión menos blanda del anterior, con muchísimas aplicaciones culinarias y una textura que permite emulsionarlo con ayuda de una batidora para conseguir untables, cremas y la socorrida tofunesa, una versión vegana y ligera de la mayonesa.
Tofu firme
Su textura porosa hace que absorba el líquido en el que se conserva, así que suele prensarse antes de cocinarlo (y así de paso conseguiremos que chupe después los sabores de la marinada que vayamos a usar).
Tofu extrafirme
Duro, compacto y con una textura aún más granulosa que la del tofu firme: podemos usarlo para rallar y añadirlo a farsas, rellenos, gratinados, albóndigas o hamburguesas.
Tofu ahumado
Suele venderse en forma de cuadrado plano de color marrón clarito, gracias al añadido de salsa de soja que también aporta un extra de sabor. Cortado en tiras es perfecto para añadir a salteados de arroz, pasta o fideos, además de prepararlo tal cual a la plancha o sartén. Algunas versiones incluyen salsa de pescado, por lo que es conveniente echar un vistazo a la lista de ingredientes (sobre todo si eres vegetariano o vegano).
Fuente: MÒNICA ESCUDERO
https://elcomidista.elpais.com/elcomidista/2020/03/10/articulo/1583826427_812424.html?fbclid=IwAR2CHZ49IHOwwSHZ_JAeJDaQYu75L1kqpCUQtQfB2gzAQlJCOp4_D2fDCOc
PENNETTE CON ASPARAGI, MELANZANE E CREMA DI PATATE
Mettiamoci ai fornelli e cuciniamo le pennette con asparagi e melanzane alla crema di patate.
Difficoltà 0
Tempo di preparazione 40 minuti
Per 4 persone
INGREDIENTI
350 gr di pennette
300 gr di asparagi
2 patate
1 melanzana grande
1 scalogno
1/2 bicchiere di vino bianco
olio evo
sale
pepe
prezzemolo
PREPARAZIONE
Puliamo gli asparagi e tagliamo a tocchetti lasciando intera la cima, e tagliamo anche le melanzane che invece facciamo a dadini.
Peliamo le patate e grattugiamole mettendole da parte in un recipiente.
Nel frattempo soffriggiamo lo scalogno affettato in una padella con un goccio di olio e facciamolo rosolare per qualche minuto.
Aggiungiamo le melanzane che facciamo cuocere per circa dieci minuti, e quando diventano abbrustolite uniamo gli asparagi e le patate grattugiate e sfumiamo con il vino bianco.
Facciamo evaporare il vino e lasciamo cuocere a fuoco medio con il coperchio per altri 15 minuti finchè le patate diventano cremose aggiungendo di tanto in tanto un goccio di acqua, un pizzico di sale e pepe.
A questo punto mettiamo l’acqua per bollire la pasta, regoliamo di sale e cuociamo le pennette per il tempo di cottura indicato sulla confezione. Scoliamo la pasta al dente e saltiamo in padella con il condimento, aggiungendo un mestolo di acqua di cottura.
Serviamo le pennette agli asparagi e melanzane con crema di patate calde decorando con una bella spolverata di prezzemolo tritato.
Fonte: di Antonella Tomassini
https://ilvegano.it/pennette-con-asparagi/
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