FARRO
Il farro è una pianta erbacea appartenente alla famiglia delle Graminacee, tra le specie più antiche di frumento: le sue origini risalirebbero addirittura al Neolitico. Resistente al freddo e ai terreni poveri, ne esistono tre specie diverse: il Triticum dicoccum (o farro propriamente detto), il Triticum spelta (o farro maggiore) e il Triticum monococcum (o piccolo farro). Proprio quest’ultimo sarebbe il primo tipo di frumento coltivato dall’uomo. La specie dicoccum (ovvero portatrice per ogni spiga di due cariossidi, ovvero i frutti) è, invece, quella attualmente più coltivata in Italia, soprattutto in Toscana dove nel 1996 il farro della Garfagnana ha ottenuto dall’Unione Europea il riconoscimento Igp (Indicazione Geografica Protetta).
Curiosità
Il farro era alimento fondamentale nelle diete delle popolazioni antiche del Medio Oriente e del Nord Africa. Era molto apprezzato dai romani, che ne usavano la farina per fare focacce e il puls, una polenta considerata il cibo dei poveri, ma anche piatto di buon augurio, simbolo di fertilità e abbondanza, offerto in dono agli sposi. Poi, nel corso dei secoli, la sua coltivazione è andata diminuendo, sostituita da quella del frumento di grano duro e grano tenero, a più alta resa.
In cucina
Le tre differenti specie di farro vengono dette “vestite” perché la glumetta, la pellicola che riveste esternamente il chicco, aderisce ad esso e non viene eliminata con la trebbiatura. Per questo, i chicchi di farro vengono prima decorticati, con l’asportazione dell’involucro, e solo successivamente lessati per preparare minestre, insalate e sformati, o macinati per ottenere la farina, simile per composizione e gusto a quella del frumento, ma più digeribile e saziante, adatta alla preparazione di pasta, pane e dolci (come in questa sfiziosa crostata vegana allo yogurt). Il farro può essere anche perlato, ovvero sottoposto a un processo di lavorazione che, come nel caso del riso o dell’orzo, lo rende più chiaro per l’eliminazione del pericarpo che ricopre il seme e ne diminuisce il contenuto di fibre.
Proprietà
Il farro è poco calorico, contiene carboidrati e una buona quantità di proteine, sali minerali e vitamina B. Quello integrale (non perlato) è particolarmente ricco di fibre ed è perciò un buon coadiuvante della funzione intestinale. Più digeribile rispetto al grano duro e al grano tenero, contiene, tuttavia, glutine e non è quindi adatto ai celiaci.
FONTE: Vegolosi.it - Leggi su: http://www.vegolosi.it/?p=9908
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