miércoles, 28 de julio de 2021
TUTTI PAZZI PER L’ANGURIA: PROPRIETÀ E BENEFICI DEL FRUTTO DELL’ESTATE
L’estate afosa si fa sentire, il frinire fastidioso delle cicale aumenta il disagio dei giorni in città e ci ritroviamo a sognare spiagge bianche e mare cristallino. Fortunatamente tra i diversi tipi di frutta e verdura contro il caldo, abbiamo un amico naturale sul quale fare affidamento, il frutto dell’estate per antonomasia: l’anguria. Andiamo, quindi, alla scoperta di questo delizioso frutto, tra i più rinfrescanti e dissetanti.
VARIETÀ DI ANGURIE, CARATTERISTICHE E CURIOSITÀ
ORIGINI E PRINCIPALI TIPOLOGIE
Originaria dell’Africa, l’anguria (Citrullus Vulgaris), appartiene alla famiglia delle Cucurbitacee, come cetrioli, zucchine, meloni e zucche. Ogni pianta può produrre anche 100 frutti, generalmente ovali e di grandi dimensioni, tanto da poter raggiungere anche i 20 kg.
Esistono 50 varietà di anguria, di diverso aspetto: rotonde, ovali, baby, con buccia dal colore verde acceso striato o maculato, con chiazze bianche o gialle.
Le varietà principali coltivate in Italia sono:
l’anguria Romagnola (medio-grossa, buccia sottile, polpa rossa, semi gialli)
il gigante di Fontarronco (tondo, buccia verde scuro e striature chiare, polpa fibrosa color rosso intenso, semi bianco-marrone, può arrivare a 15 kg di grandezza)
l’anguria di Viadana, in provincia di Mantova
il cocomero di Pistoia e di Faenza (frutti sferici e di grandi dimensioni, polpa di color rosso vivo e semi neri)
TIPI DI ANGURIE
Anche la sua denominazione varia a seconda della zona geografica dove viene consumata.
In Italia l’anguria è conosciuta con tanti diversi nomi locali. Li conoscete tutti? Il nome cocomero, prevalente in Italia centrale, deriva dal latino cucumis, “cetriolo”, mentre il nome anguria, comune in Italia settentrionale e in Sardegna, deriva, invece, dal greco tardo ἀγγούριον (angoúrion), ovvero cetriolo selvatico, ed entra nel lessico della lingua italiana in epoca bizantina. Il nome melone d’acqua è diffuso in Italia meridionale, deriva dal francese melon d’eau e dal latino. In Sardegna viene anche usato il nome sardo síndria, termine catalano. Il tipo pateca, comune in Liguria, deriva dal francese pastèque. Esiste, inoltre, il tipo cetrone abruzzese, che deriva dal latino citrium, ovvero “cetriolo”.
I due tipi più curiosi tra i diversi nomi locali per l’anguria, rimangono sarginesco (sciardiniscu), comune in Salento, e zipangolo (zipangulu), termine calabrese, entrambi di probabile etimologia greca.
VITAMINE E PROPRIETÀ DEL FRUTTO DELL’ESTATE
L’anguria, o cocomero, contiene buone quantità di carotenoidi (Vitamina A), acqua e sali minerali. Secondo i nutrizionisti e le più recenti ricerche scientifiche, l’anguria è il frutto dell’estate in quanto fonte inesauribile di benessere. Vediamo perché. Il licopene, presente nella polpa e che le conferisce il colore rosso tipico, ha poteri antiossidanti, importanti in particolare per la prevenzione dei tumori alla prostata e al seno. La polpa dell’anguria è composta dall 92% di acqua e dall’8% di zuccheri. Per questo il suo consumo è indicato nella dieta estiva, in quanto aiuta a combattere la disidratazione durante le giornate più calde, permettendoci, sostanzialmente, di bere mangiando. In estate, mangiare anguria protegge la pelle dai rischi legati ad una eccessiva esposizione ai raggi ultravioletti.
Inoltre, è un alleato naturale per la riduzione del colesterolo cattivo e permette di mantenere il peso sotto controllo, essendo priva di grassi e povera di zuccheri, dannosi per l’organismo se assunti in grandi quantità. Anche chi è attento alla linea, quindi, può mangiare l’anguria senza preoccuparsi, sfruttando i benefici di questo frutto ricco d’acqua che stimola la diuresi e l’eliminazione delle tossine. Non ci credete? Basta pensare che 100 grammi di anguria contengono soltanto 30 calorie. Non è tutto, la citrullina, sostanza presente nella parte bianca, rende questo frutto adatto a prevenire l’ipertensione e le malattie cardiache, oltre ad essere conosciuta per le sue proprietà afrodisiache.
ALTRI BENEFICI DELL’ANGURIA
Il consumo di anguria può inoltre contribuire a migliorare la qualità del sonno. Mangiarne un paio di fette dopo cena, infatti, stimola la produzione di serotonina nell’organismo, per via del suo contenuto di carboidrati, favorendo sonni tranquilli. In estate, si sa, il caldo e l’afa possono togliere le energie. Ecco che una bella fetta d’anguria può fare al caso nostro, aiutandoci a “ricaricare le batterie”. Ciò accade per via del suo contenuto di vitamina B6, che il corpo utilizza per sintetizzare la dopamina, promotrice del benessere. L’anguria contiene inoltre magnesio, che viene utilizzato dal nostro corpo per rifornire di energia le cellule. Un frutto senza difetti? No, esiste anche per l’anguria una piccola nota dolente: è un frutto che può creare problemi di digestione.
CONSIGLI PER UN BUON UTILIZZO DELL’ANGURIA
COME RICONOSCERE UN’ANGURIA MATURA E SAPORITA?
La società tecnologica oggi offre la possibilità di scegliere frutta e verdura con l’aiuto di app. Tuttavia, con l’anguria, come con il melone, valgono ancora le vecchie e pratiche regole dei nostri nonni. Come capire se stiamo scegliendo un buon frutto?
Per prima cosa, il picciolo dell’anguria non deve essere secco. Il punto dove c’è il picciolo, o dove si trovava prima di essere raccolto, deve essere umido, con il succo che fuoriesce. In questo modo potrete gustare un frutto maturo e zuccherino. Un ulteriore trucco consiste nella classica prova del “suono vuoto” che si ottiene bussando leggermente con un pugno sulla superficie del frutto. Il rumore deve essere sordo. Se questo non basta, cercate angurie con striature e macchie gialle. Infine, potete scegliere di comprare l’anguria da un fruttivendolo di fiducia il quale saprà consigliarvi o, ancora meglio, farvi assaggiare un pezzetto di anguria prima dell’acquisto. COME
CONSERVARLA?
Se il frutto è intero e le dimensioni lo permettono, può essere tranquillamente conservato in frigo alcuni giorni. Se invece l’anguria è stata affettata, è meglio evitare la pellicola trasparente. Meglio tagliarla a cubetti, senza buccia, e conservarla in un contenitore da riporre in frigorifero. L’anguria tagliata deve comunque essere consumata al più presto.
Vi abbiamo raccontato proprio tutto! Ora che sapete i tanti lati positivi che rendono l’anguria il frutto dell’estate, come avete deciso di gustarla?
FUENTE: Elena Rizzo Nervo
https://www.ilgiornaledelcibo.it/varieta-di-angurie-proprieta/
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