TÈ AI PESTICIDI? L'INDIA DICE STOP E SCEGLIE IL BIOLOGICO
Dai pesticidi al biologico. L'india compie un significativo passo avanti nell'eliminazione dei pesticidi dalle coltivazioni di tè. Hindustan Unilever, la principale azienda indiana del tè, ha infatti deciso di sperimentare nelle piantagioni dell'Assam tecniche di coltivazione ecologica per ridurre l'abuso di sostanze chimiche.
Una buona notizia per tutti noi amanti di questa bevanda, che con il caldo record di questi giorni apprezziamo soprattutto il tè nella sua variante fredda. Di particolare importanza è il sostegno concreto (circa 30 milioni di euro) che sarà garantito ai piccoli agricoltori dal Tea Board of India, per aiutarli nel passaggio verso un'agricoltura ecologica.
Si tratta di un successo per Greenpeace in India, che da tempo denuncia l'uso eccessivo di pesticidi nelle coltivazioni indiane di tè. Un rapporto dell'associazione ambientalista ha infatti mostrato come nelle piantagioni dell'India – il secondo produttore al mondo di tè, con circa 1,2 miliardi di chili l'anno – si impiegassero fino a 11 chili l'ettaro di pesticidi, contro una media nazionale di 0,5 chili per ettaro.
Per Federica Ferrario, responsabile della campagna Agricoltura sostenibile di Greenpeace Italia, l'esperienza dei produttori di tè indiani ci fa sperare che, in India come in Europa, si possa presto abbandonare il vecchio modello industriale che antepone il profitto alle persone.
"Ne beneficerebbero anzitutto gli agricoltori, la principale categoria esposta agli effetti tossici delle sostanze chimiche usate in agricoltura, ma anche gli amanti del tè, che non dovrebbero più fare i conti con i residui dei pesticidi".
FONTE: Roberta Ragni www.greenme.it
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