sábado, 5 de marzo de 2016



“SÍ ALLA DIETA VEGAN PER I BAMBINI" LA PAROLA AI GENITORI VEGANI

Come crescere bimbi sani con una dieta a base vegetale? In questo articolo diamo voce ai genitori vegani che, molto spesso, vengono giudicati per le loro scelte riguardanti l'alimentazione dei propri figli.
Il dibattito sulla scelta dell’alimentazione dei figli è sempre molto accesso quando si tratta di genitori vegetariani o vegani, grazie soprattutto ai media che tendono a manipolare e strumentalizzare le notizie. Il caso di Belluno è uno degli ultimi esempi. Vogliamo, con questo articolo, dare voce ai genitori vegani che non solo non vengono mai ascoltati, intervistati o invitati ai talk show, ma troppo spesso vengono, invece, giudicati e screditati a causa di una cattiva informazione guidata da meri interessi economici e politici. Abbiamo incontrato Maddalena Fasser e Anna Sarni, fondatrici di Genitori Veg le quali hanno risposto alle nostre domande, facendosi portavoci per oggi del team e degli ottomila genitori iscritti al gruppo Facebook.
Perché avete sentito l’esigenza di creare un sito, una pagina e un gruppo Facebook?
Genitori Veg si propone come punto di riferimento, ma anche di scambio, condivisione e mutuo sostegno, per le famiglie che scelgono di impegnarsi a proteggere il futuro e la salute del pianeta e dei suoi abitanti. Celebra la diversità, l’amicizia e la coloratissima varietà del mondo veg senza mai distaccarsi però da una lettura e da un’analisi scientifica delle tematiche affrontate. Il gruppo accoglie tutti: non importa a che punto siano del loro percorso verso consumi consapevoli.
Il sito nasce, invece, per raccogliere in un luogo sicuro — al di fuori di facebook — le ricette, le domande frequenti, gli articoli, le recensioni di libri veg-friendly per bambini e i nostri comunicati stampa.
Maddalena – Sono mamma di un bimbo di 6 anni. Quando ho cominciato a informarmi su come svezzare mio figlio, c’erano poche pubblicazioni scientifiche sulla dieta vegana nei bimbi, mi mancava il supporto del nostro pediatra di base, ma soprattutto mi mancavano dei modelli, degli esempi di famiglie che affrontavano le stesse problematiche e che potessero aiutarmi a risolvere i dubbi, a cominciare da quello iniziale: lo svezzamento a base vegetale è possibile? Oggi sono convinta che la dieta a base totalmente o prevalentemente vegetale non solo sia possibile ma sia anche in grado di assicurare ai nostri figli grandi vantaggi di salute. Sono felice di notare come i bambini vegani non crescano solo in senso “fisiologico” ma anche di numero; a testimoniarlo, il fiorire di pubblicazioni sul tema e anche il numero di iscritti al nostro gruppo che, ad oggi, sono 8.000.
La vostra è una scelta etica o salutista?
Il gruppo nasce con una forte impostazione etica, ma tutte le nostre scelte, quando sono applicate ai bimbi, devono essere in primo luogo scelte di salute. Per fortunata coincidenza, l’alimentazione etica corrisponde quasi sempre a quella più sana per i bambini, ed è anche la più sostenibile.
Quali sono le principali preoccupazioni dei genitori vegani? Quali domande ricorrenti vi vengono poste dai lettori?
La nostra crescita come gruppo è stata una risposta alle domande e ai dubbi che avevamo e che ci venivano posti. Inizialmente le domande si concentravano su poche tematiche che poi nel tempo sono aumentate. Le esigenze iniziali che ci hanno spinto a creare il gruppo erano due: capire come assicurare ai nostri bimbi tutti i nutrienti necessari per una crescita sana (inclusa la vitamina B12, un tema sempre acceso), e imparare a cucinare i cibi vegetali in modo sano e appetibile per tutti i componenti della famiglia.
Man mano che Genitori Veg è cresciuto, si sono aggiunti temi come quello del rapporto coi nonni, con gli amici, con le istituzioni scolastiche, e piano piano il ruolo e il significato del gruppo si è allargato fino a comprendere non solo le esigenze di informarci e di confrontarci, ma anche quella di promuovere la cultura vegana, diffondendo l’informazione corretta e a base scientifica anche all’esterno, organizzandoci in gruppi locali, promuovendo incontri informativi, show cooking e corsi di cucina.
A proposito di nonni, amici, parenti e pediatri. Cosa rispondete a coloro che, cresciuti con il mito delle proteine animali, non solo trovano assurda questa scelta ma addirittura la sconsigliano, cercando di ostacolarvi?
Li rassicuriamo e facciamo notare loro che i bambini italiani sono fra i più obesi d’Europa. Il problema, forse, sta proprio nel fatto che si consumano troppe proteine e troppo cibo spazzatura.
Maddalena – Mi piace citare la raccomandazione che mi venne fatta dal dottor Pinelli, pediatra esperto in nutrizione: “Fate attenzione a non esagerare con le proteine, anche se vegetali!”
I vegani, quasi sempre, vengono visti come estremisti che impongono le proprie scelte ai figli.
Anna – A me, da bambina, è stata imposta una dieta onnivora nonostante questa mi facesse soffrire, dal momento che ho sempre considerato gli animali come degli “amici”. Mio figlio è come me, ma è libero di fare diversamente, se crede, se quello che vuole fare non lo mette in pericolo. Chiunque porta un cambiamento è visto con sospetto e paura, fa parte della natura umana. Noi insegniamo ai nostri figli la religione e le regole della convivenza, li vestiamo, gli diamo da mangiare i cibi seguendo dei canoni impartiti dalla nostra cultura. In India le mucche sono sacre, in Medio Oriente i maiali sono impuri, dalle nostre parti cani e gatti non sono considerati cibo mentre lo sono in Asia e in Africa. Adesso ci convinceranno a mangiare gli insetti e i nostri nipoti, probabilmente, mangeranno cose che sono considerate per noi aberranti. Noi imponiamo tutto ai nostri figli, è il nostro ruolo di guida. Noi vegani cerchiamo di trasmettere ai nostri figli il concetto del rispetto della vita e dell’ambiente e, allo stesso tempo, facciamo in modo di tutelare anche la loro salute.
Dopo il caso del bambino di Belluno avete scritto una lettera aperta a giornalisti e pediatri. Perché? Qual è il suo contenuto?
Abbiamo deciso di scrivere una lettera aperta per l’evidente processo mediatico ai vegani, da un lato, e per reclamare il diritto a non restare “orfani nutrizionali” dall’altro. Casi di malnutrizione, nel nostro paese, si verificano da sempre, ma passano normalmente inosservati, mentre, a causa dell’attenzione generale al fenomeno crescente del vegetarismo, siamo diventati interessanti, facciamo “audience”, e quindi siamo facilmente strumentalizzabili.
In Italia le famiglie veg sono un numero consistente e in crescita, ma medici e pediatri non sanno guidarci, per questo motivo la maggior parte delle famiglie è ancora isolata. Spesso, infatti, a causa dell’ingiustificabile disapprovazione del pediatra, la famiglia si affida al fai-da-te o peggio a pericolose correnti di pensiero che non seguono le raccomandazioni della comunità scientifica.
Cosa pensate della dichiarazione fatta dal dottor Giangiacomo Nicolini, medico del reparto di pediatria che ha seguito il caso del bambino di Belluno, il quale ha dichiarato: “Era l’alimentazione del bambino ad essere inadeguata, poiché nonostante l’età assumeva solo latte materno. Latte di mamma che adottava una dieta vegana, per cui nel complesso la dieta risultava carente di proteine e altri elementi nutritivi e in particolare di vitamina B12″. Volete dire qualcosa in merito?
È una frase infelice perché sembra alludere a un nesso causale fra una dieta vegana e la carenza di proteine, che invece non esiste. Inoltre, in una dieta vegana ben pianificata c’è sempre una fonte affidabile di vitamina B12 e di tutti gli altri nutrienti.
Nei giorni scorsi l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha dichiarato: “La carne lavorata è cancerogena”. Alla luce di questa recente notizia avete sentito la necessità di contattare nuovamente Altroconsumo per presentargli una vostra vecchia richiesta. Quale?
Sul sito di Altroconsumo è da tempo attivo un “test per scoprire se l’alimentazione è corretta”. Se immettiamo per esempio “0,5-1 porzione di salumi” alla settimana il risultato che otteniamo è sorprendente: “Numero di porzioni insufficiente”. Abbiamo chiesto chiarimenti all’associazione, l’anno scorso, ma senza ricevere risposte soddisfacenti. La notizia dell’OMS è stata quindi presa come spunto per tornare a chiedere di utilizzare fonti più aggiornate (lo studio a cui si riferivano era del 2003 ed era secondo noi male interpretato).
Appoggiamo in toto, inoltre, la petizione lanciata da un nostro gruppo gemellato, Bimbi Sani in un Mondo Sano, con la quale si chiede di togliere le carni conservate dai menù delle scuole. Chiediamo a tutti massima condivisione.
Cibo e inquinamento. Tra i tanti luoghi comuni c’è: “Tanto anche la frutta e la verdura sono contaminate tanto vale mangiare tutto, carne inclusa”. Cosa rispondete?
Anna – Le osservazioni epidemiologiche esprimono molto chiaramente che i derivati animali hanno un impatto sulla nostra salute anche a causa della loro capacità di “biomagnificare” i contaminanti ambientali. Questo problema non è influenzato dal tipo di allevamento, biologico o industriale, dal momento che oramai queste molecole sono ovunque. Tecnicamente, queste sostanze, si chiamano “contaminanti organici persistenti” (Persistent Organic Pollutants) e sappiamo, che il 90% dell’esposizione a queste sostanze avviene attraverso il consumo di carne, latte, uova e pesce. Vi troviamo ad esempio le diossine, i pcb, i pesticidi organoclorurati, i furani ma anche i metalli pesanti come il mercurio, e potrei continuare. Va detto, inoltre, che, se nei vegetali si trovano anche le molecole che ci aiutano a difenderci da questi contaminanti, restando in salute, non si può dire lo stesso dei derivati animali, che sono totalmente privi di fitocomplessi.
Come vi relazionate con i vostri bambini? Se vi chiedono di mangiare, ad esempio, un prodotto fatto con ingredienti animali perché vedono i compagni mangiarlo, sono liberi di scegliere?
Maddalena – Non c’è un comportamento standard, ogni famiglia ha la propria impostazione. Cerco, personalmente, di non vietare nulla, per non stimolare il gusto del proibito, e alle feste porto delle alternative sfiziose che possano distrarre l’attenzione da torte o pizzette non veg.
Quali letture consigliate a tutti coloro che vogliono crescere bimbi sani con una dieta a base vegetale?
Il manuale VegPyramid Junior (Sonda) è molto completo ed ha un’impostazione rigorosa, quindi lo trovo anche adatto da portare al proprio pediatra, per rassicurarlo sulle basi scientifiche della dieta vegana. Per le mamme in attesa sono da poco disponibili Il piatto Veg Mamy (Sonda) e il ricettario “Gravidanza, la dieta ideale” (Terra Nuova). La Cucina Etica per Mamma e Bambino (Sonda) è più datato ma è ricco di ricette per le varie fasce d’età. C’è poi il recente Veg Junior (Edizioni il Punto d’Incontro), che attinge agli studi dei migliori esperti ma è scritto da una mamma di 4 bimbi ed ha quindi un’impostazione più pratica, con tanti spunti per preparare pasti sani per tutta la famiglia. Infine, consiglio di portare al pediatra l’opuscoletto “Famiglie Veg“ uscito in questi giorni, scritto da una delle nostre admin, la pediatra Carla Tomasini, che si propone di guidare i pediatri nella gestione della realtà emergente delle famiglie veg.
Alcune pubblicazioni disponibili oggi sul tema dell'alimentazione vegan nei bimbi
Alcune pubblicazioni disponibili oggi sul tema dell’alimentazione vegan nei bimbi

Cosa vi sentite di consigliare a una mamma vegana sia durante la gravidanza sia nel periodo dello svezzamento?
Di iscriversi subito a Genitori veg! (sorridono, ndr)
Si può ottenere un menù vegano a scuola? Se sì, come ottenerlo?
Si può, anche se non sempre è un percorso semplice. Abbiamo raccolto tutte le informazioni su come ottenerlo in una pagina del sito includendo anche il link per scaricare il manuale di Denise Filippin, la quale spiega come avere pasti vegetali ed equilibrati nelle mense scolastiche.
Cosa ne dite di concludere presentando tutta la “squadra” di Genitori Veg?
Ci sembra un’ottima conclusione. Siamo:
• Anna Silvia Angela, knitdesigner e mamma a tempio pieno
• Sara Cargnello, laureata in Scienze Ambientali, Master in Nutrizione e Dietetica Vegetariana, autrice e divulgatrice della cucina crudista
• Maddalena Fasser, laureata in Lettere Moderne, consulente web
• Denise Filippin, biologa nutrizionista
• Annalisa Malerba, imprenditrice agricola e insegnante di cucina naturale, autrice
• Elisabetta Pevarello, Neuro-Trainer
• Anna R. Sarni, Veterinaria, Master in Nutrizione e Dietetica Vegetariana
• Isabella Siciliano, laureata in Scienze Ambientali, Master in Nutrizione e Dietetica
• Vera Ravanella, Psicologa, insegnante di cucina naturale e blogger di Ravanello Curioso
• Carla Tomasini, pediatra
La lista è stata stilata in ordine sparso, non di importanza, perché ognuno di noi apporta un importante contributo a Genitori Veg, secondo le proprie competenze e il proprio tempo.

FONTE: Scritto il 3 novembre 2015 da Tamara Mastroiaco in La Voce dell'Astice
http://www.italiachecambia.org/2015/11/dieta-vegan-bambini-genitori-vegani/

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