MESTRUAZIONI ECOLOGICHE: LE ALTERNATIVE A DISPOSIZIONE DI TUTTE!
In materia di ecologia e salute, non bisogna sottovalutare la nocività e l’ inquinamento che può rappresentare l’utilizzo dei classici assorbenti durante il periodo mestruale. Si calcola che una donna utilizzerà in media 11.000 tamponi o assorbenti nella sua vita, i quali sono normalmente composti da materiali sintetici non biodegradabili di derivazione petrolchimica, dannosi per noi e per l’ambiente.
Gli strati di materiale plastico facilitano infatti la proliferazione di batteri e irritano le pelli più delicate, mentre lo strato di cotone, se non è biologico, contiene pesticidi ed è spesso sbiancato con il cloro.
I classici assorbenti esterni ed interni contengono inoltre profumi ( sostanze chimiche artificiali) e neutralizzatori di odori, promuovendo l’idea che il sangue mestruale sia maleodorante e sporco. Le pubblicità di assorbenti quindi, oltre a venderci un prodotto dannoso ( il nostro corpo assorbe le sostanze chimiche che vanno poi in circolo nel sangue), ci fanno credere che il nostro periodo mestruale sia qualcosa che produce fastidio e cattivi odori e ci vendono oltretutto degli eco-mostri che finiranno in discarica o in mare, contribuendo all’inquinamento del nostro pianeta Terra. Se si pensa che un assorbente usa e getta ci mette centinaia d’anni ad essere smaltito, oltre alla plastica dell’involucro, sarà bene iniziare a valutare le alternative ecologiche che sono oggigiorno ampiamente disponibili:
Gli strati di materiale plastico facilitano infatti la proliferazione di batteri e irritano le pelli più delicate, mentre lo strato di cotone, se non è biologico, contiene pesticidi ed è spesso sbiancato con il cloro.
I classici assorbenti esterni ed interni contengono inoltre profumi ( sostanze chimiche artificiali) e neutralizzatori di odori, promuovendo l’idea che il sangue mestruale sia maleodorante e sporco. Le pubblicità di assorbenti quindi, oltre a venderci un prodotto dannoso ( il nostro corpo assorbe le sostanze chimiche che vanno poi in circolo nel sangue), ci fanno credere che il nostro periodo mestruale sia qualcosa che produce fastidio e cattivi odori e ci vendono oltretutto degli eco-mostri che finiranno in discarica o in mare, contribuendo all’inquinamento del nostro pianeta Terra. Se si pensa che un assorbente usa e getta ci mette centinaia d’anni ad essere smaltito, oltre alla plastica dell’involucro, sarà bene iniziare a valutare le alternative ecologiche che sono oggigiorno ampiamente disponibili:
1) La coppetta mestruale è stata inventata nel 1930 e oggi sta prendendo piede come la soluzione più comoda ed ecologica. Una sola coppetta può durare anni ed essendo fatta di silicone ipoallergenico non altera il Ph naturale, non assorbe ma raccoglie il sangue e quindi non provoca secchezza (come invece fanno gli assorbenti interni che assorbono anche i fluidi vaginali). Sono disponibili sul mercato varie marche di coppette mestruali, come ad esempio Mooncup, Fleurcup, Divacup e altre. Il prezzo medio equivale approssimativamente a quello di 6 mesi di anti-ecologici assorbenti. L’uso della coppetta diventa più agile con la pratica, è semplice da inserire in vagina e la si può svuotare ogni 8 ore circa. Si lava con acqua e sapone ed è pronta al riutilizzo! Alla fine di ogni ciclo è bene sterilizzarla facendola bollire in un pentolino per qualche minuto e poi riporla in un posto pulito fino al seguente uso (in genere viene venduta con il suo sacchettino) .
2) Gli assorbenti lavabili di stoffa possono essere fatti di diversi materiali (fra cui cotone, pile, flanella, spugna di bambù) e sono totalmente ecologici in quanto si possono riutilizzare dopo il lavaggio. Basta metterli in ammollo in acqua fredda dopo l’uso, fare un prelavaggio a mano e poi metterli in lavatrice (ovviamente con detergenti non aggressivi) a 60 gradi. Ve ne sono di diverse misure, colori e fantasie e oltretutto si possono anche fare da sé.
3) Tamponi in spugna marina naturale: da usare come assorbenti interni, sono lavabili e riutilizzabili. Non si possono disinfettare a fine ciclo lasciandoli bollire perché si rovinerebbero per l’alta temperatura ma vi sono altri modi per disinfettarli (ad esempio con l’olio essenziale di tea tree o con saponi naturali). Durano circa 6 mesi e durante il periodo mestruale vanno cambiati ogni 3-4 ore. Liberi da diossine e fibre sintetiche, non provocano secchezza vaginale e vanno lavati con acqua fredda dopo ogni utilizzo prima di essere reinseriti. Sono ecologicamente sostenibili perché quando vengono raccolte, le radici vengono accuratamente evitate in modo che le spugne possano ricrescere.
4) Vi sono infine gli assorbenti usa e getta ecologici ovvero 100% in cotone biologico. Non sono sbiancati con cloro e non contengono sostanze dannose, sono fatti di fibre vegetali biodegradabili e non hanno profumazione aggiunta. Restano comunque un’alternativa plausibile in casi di emergenza ma da usare con parsimonia poiché pur sempre usa e getta. Si possono trovare in erboristeria, Naturasí e in qualche farmacia, alcune marche sono ad esempio Natracare, Vivicot Bio, Organyc o Fior di Luna.
Insomma le alternative ci sono e quindi ad ognuna la sua scelta, l’importante è che sia rispettosa del nostro corpo e dell’ambiente!
Fonti foto: Coppetta mestruale Menstrualcup.co, Mondo assorbente
FONTE: Christine Michel F. per greenme.it
Insomma le alternative ci sono e quindi ad ognuna la sua scelta, l’importante è che sia rispettosa del nostro corpo e dell’ambiente!
Fonti foto: Coppetta mestruale Menstrualcup.co, Mondo assorbente
FONTE: Christine Michel F. per greenme.it
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