PAPA FRANCESCO IN PRIMA LINEA CONTRO I CAMBIAMENTI CLIMATICI PER DIFENDERE IL CREATO
Agire presto per contrastare gli effetti dei cambiamenti climatici. A parlarne questa mattina sono stati Papa Francesco e il Segretario generale delle Nazioni unite Ban Ki-moon. Quest'ultimo ha confermato che l'enciclica sull'ambiente è già pronta e verrà pubblicata a giugno.
Com'è già stato annunciato, l'enciclica sarà dedicata al Creato inteso come dono e alla sua custodia. Un argomento già affrontato dall'attuale Papa in varie occasioni. Il documento è in fase di traduzione in varie lingue.
Il papa e Ban Ki-moon si sono incontrati in occasione del convegno sul cambiamento climatico “Protect the Earth, Dignify Humanity: The Moral Dimensions of Climate Change and Sustainable Development”, convocato dalla Santa Sede alla presenza di leader mondiali, esperti climatici e rappresentanti religiosi.
Durante il loro incontro di questa mattina prima della conferenza, Bergoglio e Ban Ki-moon hanno avuto un ampio dibattito sul tema del cambiamento climatico. Il segretario dell'Onu ha ringraziato il Papa per aver accettato di rivolgersi all'Assemblea delle Nazioni Unite il prossimo 25 settembre, esprimendo l'attesa per il discorso che dovrà rivolgere ai grandi della Terra in quella occasione ma soprattutto per la prossima enciclica.
“La risposta che daremo al cambiamento climatico rappresenta la cartina di tornasole della nostra umanità. Sosteniamo con convinzione l’impegno di Papa Francesco per costruire un movimento globale interreligioso per la lotta al cambiamento climatico e la protezione delle persone più vulnerabili. Ci auguriamo che gli accordi presi alla conferenza aiuteranno ad aumentare la pressione sui governi per raggiungere impegni significativi alla COP21 di Parigi quest’anno e contribuire a definire percorsi di sviluppo a bassa emissione di carbonio”, ha detto la direttrice di Oxfam International Winnie Byanima.
Cresce dunque l'attesa per il documento, che arriverà sei mesi prima della Conferenza sul clima di Parigi a dicembre. Un appuntamento atteso, quest'ultimo, durante il quale si dovrà decidere come gestire l'urgenza del problema del riscaldamento globale e come contenere l'aumento globale delle temperature entro i 2° C al 2050.
Il papa e Ban Ki-moon si sono incontrati in occasione del convegno sul cambiamento climatico “Protect the Earth, Dignify Humanity: The Moral Dimensions of Climate Change and Sustainable Development”, convocato dalla Santa Sede alla presenza di leader mondiali, esperti climatici e rappresentanti religiosi.
Durante il loro incontro di questa mattina prima della conferenza, Bergoglio e Ban Ki-moon hanno avuto un ampio dibattito sul tema del cambiamento climatico. Il segretario dell'Onu ha ringraziato il Papa per aver accettato di rivolgersi all'Assemblea delle Nazioni Unite il prossimo 25 settembre, esprimendo l'attesa per il discorso che dovrà rivolgere ai grandi della Terra in quella occasione ma soprattutto per la prossima enciclica.
“La risposta che daremo al cambiamento climatico rappresenta la cartina di tornasole della nostra umanità. Sosteniamo con convinzione l’impegno di Papa Francesco per costruire un movimento globale interreligioso per la lotta al cambiamento climatico e la protezione delle persone più vulnerabili. Ci auguriamo che gli accordi presi alla conferenza aiuteranno ad aumentare la pressione sui governi per raggiungere impegni significativi alla COP21 di Parigi quest’anno e contribuire a definire percorsi di sviluppo a bassa emissione di carbonio”, ha detto la direttrice di Oxfam International Winnie Byanima.
Cresce dunque l'attesa per il documento, che arriverà sei mesi prima della Conferenza sul clima di Parigi a dicembre. Un appuntamento atteso, quest'ultimo, durante il quale si dovrà decidere come gestire l'urgenza del problema del riscaldamento globale e come contenere l'aumento globale delle temperature entro i 2° C al 2050.
Anche Greenpeace con una lettera aperta si è rivolta a Papa Francesco oggi, ringraziandolo per le iniziative che sta prendendo “a difesa del clima globale, assunte anche in vista dell’annunciata Enciclica”.
Nella lettera, Giuseppe Onufrio, Direttore esecutivo di Greenpeace Italia, ha ricordato che in occasione del Vertice Onu sui cambiamenti climatici lo scorso settembre, il Summit interreligioso ha presentato una dichiarazione comune di responsabilità volta alla riduzione delle emissioni di gas serra.
Nella lettera, Giuseppe Onufrio, Direttore esecutivo di Greenpeace Italia, ha ricordato che in occasione del Vertice Onu sui cambiamenti climatici lo scorso settembre, il Summit interreligioso ha presentato una dichiarazione comune di responsabilità volta alla riduzione delle emissioni di gas serra.
“Allo stesso tempo, i rappresentanti dei gruppi religiosi hanno chiesto ai governi di assicurare l’accesso per tutti alle fonti di energia rinnovabile e l'eliminazione dei combustibili fossili entro il 2050. Si tratta di una visione di lungo termine chiara e condivisa, che rappresenta anche un’importante indicazione – per governi, industrie e finanza – su dove dirigere i propri investimenti. La completa eliminazione dei combustibili fossili entro il 2050, infatti, è un obiettivo realizzabile e imprescindibile se si vuole contenere l’aumento della temperatura globale al di sotto dei 2 gradi (meglio ancora 1,5) e impedire le conseguenze più estreme dei cambiamenti climatici”.
Purtroppo, fa notare Greenpeace, “i governi mostrano poca saggezza in questo campo e grandi interessi industriali sono ancora legati a queste fonti di energia, distruttive per l’ambiente, per il clima e oggetto di sanguinosi conflitti.” Da qui la richiesta la Papa da parte dell'associazione: “Rivolgere un appello a tutti i governi e ai leader dell’industria perché s’impegnino concretamente nella direzione del contrasto al riscaldamento globale, per un sistema energetico basato al cento per cento sulle fonti rinnovabili, che sia accessibile a tutte le persone nel Pianeta”.
Un messaggio chiaro, già lanciato dal Papa durante la messa di inaugurazione del suo pontificato, quando rivolgendosi ai potenti, ha chiesto loro di rispettare l'ambiente e l'intero creato.
Per leggere la versione integrale della lettera rivolta a Papa Francesco.
Purtroppo, fa notare Greenpeace, “i governi mostrano poca saggezza in questo campo e grandi interessi industriali sono ancora legati a queste fonti di energia, distruttive per l’ambiente, per il clima e oggetto di sanguinosi conflitti.” Da qui la richiesta la Papa da parte dell'associazione: “Rivolgere un appello a tutti i governi e ai leader dell’industria perché s’impegnino concretamente nella direzione del contrasto al riscaldamento globale, per un sistema energetico basato al cento per cento sulle fonti rinnovabili, che sia accessibile a tutte le persone nel Pianeta”.
Un messaggio chiaro, già lanciato dal Papa durante la messa di inaugurazione del suo pontificato, quando rivolgendosi ai potenti, ha chiesto loro di rispettare l'ambiente e l'intero creato.
Per leggere la versione integrale della lettera rivolta a Papa Francesco.
FONTE. Francesca Mancuso per greenme.it
Foto: Twitter
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