DAIKON
Il daikon è una radice bianca diffusa in Oriente, molto usata dalla cucina giapponese e da quella cinese. In Italia è stato introdotto qualche anno fa e di solito divide chi lo prova: o lo ami o lo odi. E’ una radice simile per forma alla carota e per consistenza e gusto al ravanello, ha però dimensioni maggiori rispetto a questi due ortaggi. La radice, conosciuta anche come “ravanello bianco” o “ravanello giapponese” può, infatti, essere lunga fino a 30 centimetri per un diametro di 5-10 centimetri. Non a caso, daikon in giapponse significa “grossa radice”. Ne esistono diverse varietà, la più diffusa è quella giapponese, l’aokubi daikon.
Come si usa il daikon
Da noi il daikon fresco si può acquistare nei supermercati più forniti o nei negozi che vendono prodotti biologici o etnici. In questo caso, è bene scegliere radici non troppo grosse per evitare che la polpa risulti eccessivamente fibrosa. In commercio, per esempio in erboristeria, è possibile trovarlo anche nella versione secca. In questo caso, prima dell’uso, è necessario lasciarlo a bagno per qualche minuto, per farlo rinvenire, e poi strizzarlo. Il daikon ha un gusto deciso e piccante. Nelle cucine orientali è usato soprattutto crudo come contorno, grattugiato in insalata o marinato, oppure cotto in stufati e zuppe, come quella di miso. È ottimo anche al forno, insieme ad altre verdure, per un contorno ricco. Nella cucina crudista, invece, questa radice viene utilizzata per realizzare degli “spaghetti” da condire a piacere.
Proprietà
Il daikon ha un basso contenuto calorico ed è ricco di vitamina C e ha la proprietà di favorire i processi digestivi, soprattutto delle pietenze ricche di grassi. È per questo che nella cucina giapponese è spesso accompagnato, in insalata, a tempure e fritti, inoltre ha proprietà diuretiche come la maggior parte degli ortaggi che contengono molta acqua.
FONTE: di SILVIA DE BERNARDIN
https://www.vegolosi.it/glossario/daikon/
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