SALMONE DI M…. E LA MIGLIOR FONTE VEGETALE DI OMEGA 3 E 6
Mi trovavo l’altra sera con Francesca al ristorante giapponese per una cena di lavoro.
Mentre stavamo gustando i nostri maki veg all’avocado e cetrioli, gli spaghetti di riso saltati con le verdure e i deliziosi edamame, baccelli di soia ricchi di sostanze nutritive, non abbiamo potuto fare a meno di ascoltare lo scambio di battute di due signore sedute vicino al nostro tavolo.
“Vegetariano posso anche capirlo, ma vegan è troppo estremo! Come potrei rinunciare al mio amato sushi con il salmone?”
Sarebbe stato perfetto a quel punto l’intervento del “cameriere” Natalino Balasso, in realtà geniale comico veneto che nel video sotto riassume in 5 minuti questa grottesca realtà.
Secondo Natural News, il più grande portale della salute al mondo che conta quasi due milioni di utenti, il 95% del Salmone dell’Atlantico che finisce sulle nostre tavole proviene dagli allevamenti intensivi.
Parliamo di orde di pesci nutriti con farine di scarti di maiale, antibiotici e coloranti che vivono in mezzo ai loro escrementi generando agenti patogeni come se non ci fosse un domani.
I fondali non vengono mai puliti e i pesci in pratica si rimangiano la loro stessa m.…!
Gli studi condotti in Norvegia e Finlandia riportano quantità di diossine e metalli pesanti elevatissime!
La biologa Alexandra Morton, lo scienziato David. O. Carpenter ed altri ricercatori lo sostengono da anni con trasparenti documentazioni scientifiche ma la richiesta di salmone non sembra diminuire.
Associazioni come Vancouver Sun, Seafood Watch, Slow Food affermano inoltre che questi allevamenti hanno un impatto ambientale devastante.
Non è solo una questione di salute. Tutta la filiera è insostenibile!
Per un kg di salmone vengono sacrificati 5kg di altri pesci con il rischio di esaurimento degli stock ittici.
Se siete preoccupati di non assumere sufficienti quantità di Omega 3 e Omega 6 state tranquilli.
Nel mondo civilizzato la carenza degli Omega 6 non esiste. Ne siamo saturi dato che ingurgitiamo grassi animali più dell’acqua fresca, mentre per quanto riguarda gli Omega 3 il discorso è diverso.
Il problema vero infatti è riuscire ad ottenere questi grassi “sani” nella giusta proporzione.
La migliore soluzione con rapporto ottimale è a parer nostro è quella di inserire nella propria dieta le alghe di tanto in tanto e assumere un cucchiaino di olio di lino a fine pasto.
L’olio di lino ha un unico difetto. Irrancidisce con estrema facilità ed è questa una delle ragioni del suo sapore terribile. ma su questa problematica e su come affrontarla torneremo a parlarne a breve con clamorose novità in arrivo.
FONTE: Gianluca Ronchi http://www.bio-haus.it/
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