miércoles, 10 de febrero de 2021
IN ITALIA IL 50% DEGLI ANTIBIOTICI VIENE CONSUMATO NEGLI ALLEVAMENTI: LO DICONO GLI ESPERTI
Secondo quanto emerso dal Piano Nazionale di Contrasto dell’Antimicrobico-Resistenza, la metà degli antibiotici consumati ogni anno in Italia finisce negli allevamenti di polli, tacchini e suini.
Ciò ha portato all’antibiotico-resistenza nel settore animale, con il pericolo di trasmissione di batteri dall’animale all’uomo tramite contatto diretto o attraverso gli alimenti.
Secondo i dati, presentati in uno studio del Policlinico Gemelli pubblicato sulla rivista Igiene e Sanità Pubblica, l’abuso di antibiotici nel settore veterinario ha già mostrato come ad esempio la salmonella mostri la presenza di ceppi resistenti a più antibiotici, così come l’Escherichia coli, presente nelle più comuni specie allevate in Italia (tacchini 73,0 per cento, polli 56,0 per cento, suini da ingrasso 37,9 per cento) e nell’uomo (31,8 per cento).
Secondo Walter Ricciardi, ordinario di Igiene e Medicina preventiva dell’Università Cattolica di Roma, questi dati evidenziano come l’antibiotico-resistenza sia aggravata anche dalla trasmissione di superbatteri dall’animale all’uomo, tramite contatto diretto o attraverso il consumo di alimenti e attraverso pollame, uova e carne di maiale si ingeriscono, “frammenti di genoma modificati che entrano nel genoma di chi li mangia” ha affermato.
“Il problema – ha aggiunto Ricciardi – è che il Piano del Ministero della Salute sull’antibiotico-resistenza varato nel 2017 finora è rimasto sulla carta” inoltre questi farmaci “vengono somministrati anche agli animali sani a scopo preventivo”.
“Bisogna coinvolgere – ha sostenuto l’esperto – i manager delle strutture ospedaliere, i medici, i veterinari e gli allevatori. Se esiste una legge che vieta di prescrivere antibiotici agli animali se non sono malati, è chiaro che Asl e veterinari devono controllare. E’ una questione di salute pubblica, il meccanismo deve partire”.
L’obbligo della ricetta elettronica veterinaria per i farmaci per gli animali, scattato in Italia a metà aprile di quest’anno, ha osservato Ricciardi “potrebbe essere un valido deterrente per il nostro paese, ma non bisogna scordare che c’è un fiorente mercato d’importazione parallelo illegale di antibiotici, che viaggia su internet”.
FONTE: https://www.fortesano.it/2019/08/25/in-italia-il-50-per-cento-degli-antibiotici-viene-consumato-negli-allevamenti-lo-dicono-gli-esperti/
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