viernes, 31 de julio de 2015



REMEDIOS NATURALES PARA FIBROMAS, MIOMA Y QUISTES DE OVARIOS

Remedio de remolacha para quistes de ovario
Los quistes de ovario son formaciones benignas similares a pequeños globos o sacos que contienen líquido en su interior.
Estos quistes pueden estar ubicados dentro del ovario o en su superficie exterior.
Los quistes de ovario se caracterizan por presentar trastornos menstruales, inflamación abdominal y dolores que en algunos casos comprenden también la parte baja de la espalda y las piernas.

La causa de que se produzcan quistes de ovarios son los desbalances hormonales y los tratamientos médicos consisten en la indicación de píldoras anticonceptivas, con el fin de equilibrar las hormonas y controles periódicos.
En algunos casos cuando el quiste causa trastornos o aumenta demasiado se debe recurrir a la cirugía.
Hemos recibido la colaboración de usuarias de Saludplena que amablemente han compartido la receta de un remedio casero contra los quistes de ovarios que al parecer funciona también para la Endometriosis y los Fibromas de útero.

Este remedio no pretende suplantar las indicaciones del médico sino ayudar a que los quistes disminuyan o desaparezcan.
 
Receta de remedio casero para quistes de ovario

2 libras de remolacha (betabel o betarraga) rallada y colada.
Medio litro de miel de caña (melaza) cuanto más oscura mejor.
Se coloca en un recipiente de vidrio con tapa el jugo de la remolacha junto con la melaza y se guarda en la nevera.
Se toman 3 tazas al día, una en ayunas y las otras dos luego de las comidas durante dos meses.
Esta preparación es rica en vitaminas y minerales, contiene además hierro, calcio, magnesio, ácido fólico, flavonoides, entre otros y tiene múltiples propiedades en la eliminación de tumores y en la recuperación y renovación celular.

Receta del remedio casero para quistes y miomas
Ingredientes:
1 taza de miel de abeja 100% natural
1 taza de tequila
1 taza de jugo de limon
1 taza de pulpa de sabila o Aloe vera (se pela y se extrae la pulpa)
Se mezclan todos los ingredientes en la licuadora un buen rato a que se integren bien, se guarda en el refrigerador en un frasco de vidrio con tapa y se empieza a tomar al dia siguiente una copita en ayuna hasta que se acabe el batido. Tomarlo por un mes aproximadamente.

Remedio casero para fibromas y quistes de ovario
• 1 cucharadita de de miel de abeja 100% natural
• 1 limón, su jugo
• 1 cucharada de polen siguiente remedio casero para quistes y miomas

Receta del remedio casero para quistes y miomas
Ingredientes:
1 taza de miel de abeja 100% natural
1 taza de tequila
1 taza de jugo de limon
1 taza de pulpa de sabila o Aloe vera (se pela y se extrae la pulpa.Se mezclan todos los ingredientes en la licuadora un buen rato a que se integren bien, se guarda en el refrigerador en un frasco de vidrio con tapa y se empieza a tomar al dia siguiente una copita en ayuna hasta que se acabe el batido. Tomarlo por un mes aproximadamente.

Remedio casero para fibromas y quistes de ovario
• 1 cucharadita de de miel de abeja 100% natural
• 1 limón, su jugo
• 1 cucharada de polen

FUENTE:http://www.denarus.com/ 


METÁ DEI GENI DELL'UOMO SONO GLI STESSI DEL LIEVITO:  MERITO DI ANTENATI COMUNI

La somiglianza di fondo fra noi e altri organismi viventi è impressionante. Più di quanto ci si potesse immaginare, anche tenendo conto di quello che ci insegna la teoria dell’evoluzione biologica. Le somiglianze sono dovute, infatti, a una comune discendenza che ci imparenta più o meno strettamente con gli individui di questa o quella specie. Tutti sembriamo derivare infatti da antenati comuni, esistiti magari un miliardo di anni fa, come quelli che legano noi al lievito, un organismo unicellulare che vive e si riproduce in maniera estremamente diversa dalla nostra.

La rivista «Science» ha appena pubblicato un lavoro eccezionale di Edward M. Marcotte e collaboratori che mostra come la metà dei geni essenziali per la sopravvivenza delle cellule di un lievito, il comune lievito di birra, possono essere proficuamente sostituiti in tutto e per tutto dai corrispondenti geni umani. Il mio personale commento è che ciò è quasi incredibile, vista l’enorme distanza evolutiva fra noi e i lieviti.

Il fatto è che oggi la teoria dell’evoluzione non vive più di semplici osservazioni naturalistiche, come in un non lontano passato, ma di inconfutabili risultanze molecolari. Lo strumento più utilizzato è oggi la comparazione delle sequenze genomiche, visto che conosciamo ormai le sequenze del Dna della nostra specie e di moltissime altre, vicinissime o lontanissime dalla nostra. È questo che ci permette i confronti più raffinati, profondi e definitivi, fra i materiali genetici delle coppie di specie più diverse e varie, fornendoci la chiave per analizzare il grado di parentela fra noi e organismi primitivi oppure, al contrario, fra noi e i nostri cugini più stretti, gli uomini, e le donne, di Neanderthal o di Denisova.

Questo metodo diede risultati strabilianti già più di trent’anni fa, quando diverse équipe di ricerca, fra cui la mia, scoprirono che il gruppo di geni che controllano il corretto sviluppo del corpo e del cervello sono quasi gli stessi negli insetti, in particolare i moscerini della frutta, e in noi. Si capì allora che gruppi di geni di grande importanza si sono conservati quasi uguali durante centinaia di milioni di anni di evoluzione separata, come quella fra noi e gli insetti, e successivamente fra noi e un organismo assai primitivo come la planaria, il vermetto che, diviso in tante parti, sa rigenerare se stesso partendo da ciascuna di queste parti.

In realtà si intravide già allora una sorta di parentela con il lievito, ma i tempi erano molto prematuri e le metodologie assai primitive. C’era poi l’argomento che questi geni avevano una funzione così importante che non potevano cambiare troppo durante il processo evolutivo senza pregiudicare il compimento della loro opera.

Oggi è tutta un’altra musica. Il numero di tratti di Dna analizzabili è enormemente aumentato e le tecniche per verificare le similitudini o le differenze tra sequenze diverse sono sempre più potenti e raffinate.

Ogni mese apprendiamo di nuove comparazioni e nuove scoperte su parentele e gradi di parentela sempre più vari, fino a poter fare supposizioni su quando e come certi incroci sono avvenuti, come nel caso di noi e dei Neanderthal che sembra si siano potuti accoppiare in Europa durante un periodo relativamente breve di circa 5 mila anni. Oltre alla comparazione di sequenze di Dna diverse, esistono oggi molte altre metodologie di avanguardia per analizzare la similitudine, strutturale o funzionale, di sequenze appartenenti a specie diverse.

Che cosa hanno fatto i nostri autori? Hanno in primo luogo determinato quanti e quali geni posseduti dal lievito di birra sono essenziali per la sua sopravvivenza. Hanno poi prodotto ceppi di lievito che non riescono a sopravvivere perché hanno una lesione in ciascuno di questi geni. A ogni ceppo incapace di crescere hanno aggiunto un gene umano che sembrava più simile a quello di lievito presente in forma difettosa. Nella metà dei casi i geni umani sono stati in grado di compensare il difetto genetico e hanno così assicurato la sopravvivenza e la crescita del corrispondente ceppo originariamente difettoso. Un risultato decisamente strabiliante anche per gli addetti ai lavori di sicura fede evoluzionistica: esistono geni del nostro corpo capaci di sostituire i corrispondenti geni di lievito nel compimento delle loro funzioni naturali.

Il risultato ha stupito gli stessi scienziati che lo hanno ottenuto, i quali non hanno potuto fare a meno di chiedersi perché questo accade in una così alta percentuale di casi. In pochi, pochissimi casi si osservava infatti una certa somiglianza nelle sequenze del Dna dei geni in questione. In altri casi non si riusciva a osservare proprio niente; non bisogna dimenticare che non sono i geni che compiono direttamente certe funzioni ma i loro prodotti, che non sono sempre facilmente predicibili dalla sequenza dei geni stessi. In molti casi hanno scoperto che non era tanto il gene singolo che contava, ma il circuito genetico al quale quello apparteneva, in collaborazione con altri geni magari piuttosto diversi.

Hanno così scoperto che la chiave migliore per la predizione del successo di un esperimento non era la maggiore somiglianza fra le sequenze di base dei geni, ma il «modulo genetico» a cui appartengono. Un modulo genetico, o circuito genetico, è un gruppo di geni che lavorano insieme per svolgere qualche specifica funzione, per esempio sintetizzare il colesterolo necessario alla creazione della membrana cellulare nelle nostre cellule come in quelle del lievito. L’evoluzione sembra, cioè, tendere a conservare maggiormente vie di segnalazione e processi metabolici, anche complessi, piuttosto che i dettagli dei singoli geni, che possono andare anche incontro a piccole modificazioni senza intaccare la funzionalità del modulo stesso.

Per fare un esempio, supponiamo che una specifica proteina funga da «chiave» che si deve inserire con precisione in una «serratura» formata da un certo numero di altre proteine: tutto continua a funzionare anche se, pur cambiando la composizione delle singole proteine implicate, la nuova chiave entra con precisione nella nuova serratura. Col «senno di poi» è tutto logico e ragionevole, ma si tratta appunto del senno di poi: senza l’esperimento nessuno avrebbe potuto anticipare risultati tanto sorprendenti. Tutto ciò ha almeno due ordini di possibili conseguenze, rispettivamente per la pratica clinica e per la comprensione profonda dei meccanismi biologici. Per la pratica medica del futuro si possono immaginare gli scenari più avveniristici, per esempio inserire in cellule di lievito gruppi di geni umani, per studiarne in vitro il comportamento, gli eventuali difetti e come possano essere superati con trattamenti o farmaci nuovi e specifici. Fino allo studio di complessi circuiti genetici umani, analizzati indipendentemente dall’effetto di tutti gli altri.

Per gli aspetti teorici c’è ben poco da aggiungere. Anche se ci sono in giro ancora molte persone che «non credono» alla teoria dell’evoluzione — e se ne vantano — è molto difficile spiegare tutto questo senza pensare a una comune discendenza di tutti i viventi e a un meccanismo di progressivi cambiamenti ascrivibili alla continua comparsa di mutazioni seguite da un processo di selezione. Ma chi non vuole persuadersi, non lo farà nemmeno adesso, perché l’uomo è molto affezionato alle sue idee, specialmente a quelle sbagliate. Perché l’evoluzione stessa lo spinge a comportarsi così.

FONTE: Edoardo Boncinelli http://lettura.corriere.it/ © RIPRODUZIONE RISERVATA



DESODORANTE CASERO: NATURAL Y ECONÓMICO
Receta de vital importancia si nos interesa controlar el olor del sudor axilar y mantener una buena depuración de toxinas.

El desodorante a diferencia del antitranspirante nos permite liberar toxinas a través de la transpiración, en este caso en las axilas. Lo que hace el desodorante es neutralizar el olor principalmente a través de la acción del glorioso BICARBONATO DE SODIO que no bloquea la salida de toxinas por los poros axilares, así no oleremos mal y no acumularemos desechos en nuestro cuerpo.

Al usar un desodorante natural también evitaremos aplicarle a nuestro cuerpo metales como el aluminio, derivados del petróleo y fragancias artificiales. Nos ahorraremos unos buenos pesos y haremos nuestro aporte al cuidado de la naturaleza ¡¿¡por qué no probarlo?!?

La receta consiste en diluir a nuestro gran aliado el bicarbonato de sodio en una sustancia la cual es la que puede variar (por ejemplo aceite de oliva extra vírgen) para así formar una solución que no irrite la piel.

Aconsejamos utilizar los siguientes INGREDIENTES para obtener 100 ml de desodorante (cantidad que nos durara promedio un mes)

Bicarbonato de sodio:
Es el ingrediente que nos ayudará a neutralizar el aroma de la transpiración, ya que inhibe las bacterias que producen el mal olor. A su vez, si tenemos manchas en la zona axilar ayudará a blanquearlas. A su vez, el bicarbonato es el ingrediente principal que conserva el desodorante el que evita que se heche a perder. Y si se dispone de nevera (heladera), mejor guardar ahi nuestro desodorante (dura fuera de la nevera 1 mes sin problemas, y en la nevera 2 meses).

Cantidad: dependerá de la tolerancia de cada persona, siempre hay que buscar la máxima tolerancia de bicarbonato para un mayor éxito en la formula. En nuestra experiencia varia la cantidad según sea para el hombre, que tendrá mayor cantidad y para la mujer irá con un poco menos, seguramente relacionado con los años de depilación que volvieron a la zona axilar más sensible.

Promedio usaremos 3 cucharadas de te colmadas de bicarbonato de sodio.

Si ves que con 3 cucharadas siguen existiendo algo de olor a transpiración, entonces agrega una 4 cucharada.

Lino o linaza:
Semilla rica en mucilagos (sustancia mucosa) que utilizado externamente es hidratante de la piel.
Cantidad: una cucharada sopera

Aceite:
Nosotr@s utilizamos aceite de coco extra virgen ya que aprovechamos que estamos en Venezuela y hay en cantidad, pero se puede utilizar cualquier aceite, prefiriendo que sea extra virgen (como aceite de oliva), también se puede utilizar manteca de cacao, cera de abeja o cera carnauba derritiéndolas a baño maría previamente. Estas sustancias mejoraran la hidratación de la zona a aplicar.
Cantidad: entre una y dos cucharadas grandes.

Lavanda o manzanilla:
Ambas dan aroma y aceites esenciales muy buenos para la piel.
Cantidad: una cucharada sopera.

PREPARACION:

1. Preparamos la infusión de lavanda (o la planta que nos guste):
Llevamos a hervor 100 ml de agua, retiramos del fuego y volcamos en una taza. Agregamos la cucharada sopera de lavanda y colocamos un plato sobre la taza para evitar que se evaporen los aceites esenciales.
Dejamos reposar unos minutos, retiramos el plato con cuidado que las gotitas que observamos en él vuelvan a la taza.
Se filtra la infusión.

2. Tomamos el lino y lo volcamos a la infusión para que se active. Dejamos reposar 10 minutos.

3. Llevamos esta mezcla a la licuadora, procesadora o mixer. Algún utensillo que triture bien el lino. Procesamos hasta que se rompan todas las semillitas.

4. Filtramos la preparación ayudándonos de una cuchara, haciendo presión para extraer el material que queda en la semilla triturada, extraer hasta la última gotita!

5. Volvemos a colocar en el procesador y aquí agregamos el bicarbonato y el aceite. Mezclamos bien

6. Llevamos la preparación a un frasco, si utilizamos aceite como el de oliva es importante que el frasco tenga un buen cierre, hermético sería ideal o un roll on de un desodorante anterior ya que la preparación es bastante líquida. Si utilizamos manteca de cacao, cera carnauba o aceite de coco nos quedara más sólida.

FUENTE. Semillas de Transición
http://www.semillasdetransicion.blogspot.com.ar/



PIMIENTA NEGRA: ESPECIA QUEMA GRASA
 
Pimienta negra mejora los órganos del sistema digestivo estimulando la secreción de jugos gástricos y enzimas. De esta manera, la comida viaja a través de los órganos más rápido.
Pimienta negra tendrá su aroma durante más tiempo si es en forma de granos enteros. Esta es la razón por lo que necesita para conectar a tierra la pimienta negra justo antes de usarlo. 

Pimienta verde es el más aromático de todos los tipos de pimienta. Gracias a los aceites esenciales de pimienta verde, se puede utilizar como una herramienta contra la celulitis, ya que estos aceites se quema la grasa más rápido y más eficaz.
Para utilizar todos los beneficios de la pimienta negra comprar en granos y molido justo antes de usarla.
 
Además de añadir a las comidas, también puede agregar pimienta negro en las bebidas de frutas / vegetales saludables. Varios granos son suficientes para obtener sus beneficios para la salud, quemar grasa y estimular el metabolismo.
 
Fuente: Alimentos Saludables Estrella


RISCHIO DI CANCRO AI POLMONI PIÚ ALTO CON I GAS DI SCARICO DIESEL

Lo scarico diesel alza il rischio di tumore al polmone
Condannati, senza possibilità di appello, come colpevoli in grado di aumentare il rischio di comparsa di tumore al polmone: i gas di scarico prodotti dai motori diesel, dopo i primi sospetti e le prime conferme da parte della scienza e dell’autorità, sono stati “smascherati” definitivamente. La “sentenza” di condanna è stata emessa alla luce di due studi, che, cominciati negli anni ottanta, sono stati completati recentemente e pubblicati sulle pagine del Journal of the National Cancer Institute.
I primi “sospetti”, piuttosto fondati sui pericoli per la salute dei gasi discarico dei diesel, sono emersi alla fine degli anni ottanta. Infatti, nel 1989, sono stati etichettati, dall’Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro, Iarc, come possibili cancerogeni.

Nel corso delle due sperimentazioni (Diesel Exhaust in Miners Study), i ricercatori hanno analizzato e monitorato i dati relativi a oltre 12mila minatori (12.315), operanti presso otto diverse miniere statunitensi per l’estrazione di sostanze non metalliche, che utilizzavano, quotidianamente mezzi pesanti (sottoterra e con scarso ricambio d’aria) mezzi pesanti alimentati con carburante diesel.

Dopo aver sottoposto a test e analisi specifiche la qualità dell’aria all’interno delle miniere e l’esposizione ai gas dei minatori, gli esperti hanno evidenziato una relazione pericolosa tra diesel e tumore ai polmoni: per i lavoratori maggiormente esposti ai fumi di scarico dei motori diesel, il pericolo di sviluppare il cancro polmonare è triplicato, rispetto alla media.

I minatori, ma non solo: i risultati dello studio sono sovrapponibili ed estendibili a migliaia di altre situazioni, lavori e condizioni di vita.
Lo smog è davvero un nemico pericoloso. “I risultati delle nostre ricerche sono importanti non sono per chi lavora in miniera ma anche per l’1,4 milioni di americani e i tre milioni di europei che quotidianamente devono usare macchinari diesel. E per chi vive in città molto inquinate, dove l’esposizione ai gas di scarico diesel è simile” ha evidenziato Debra Silverman, una delle autrici della ricerca a stelle e strisce.

“Gli ultimi esiti delle ricerche americane rafforzano i dati di altre analisi precedenti che documentavano come l’inquinamento atmosferico fosse causa oltre che di malattie respiratorie e cardiovascolari anche di tumori, e in particolare di tumori polmonari. Bisogna però ricordare che la prima causa di questo killer è di gran lunga il fumo di sigaretta, nel nostro Paese sempre più diffuso tra i giovani e fra le donne. E se si aggiunge che l’azione nociva del tabacco è potenziata dallo smog è chiaro che smettere di fumare è ancora più fondamentale per chi vive in città industriali” ha osservato Sergio Harari, direttore dell’Unità di pneumologia all’ospedale San Giuseppe di Milano.

FONTE: http://www.tantasalute.it/

miércoles, 29 de julio de 2015



ALIMENTOS SATVICOS, RAJASICOS Y TAMASICOS

El estómago es el punto clave en todas las enfermedades.
La antigua civilización hinduista consideraba que el mundo es como un templo donde se puede encontrar lo satvico (el equilibrio, lo espiritual), lo rajásico (lo apasionado, fuerte y energético) y lo tamásico (lo inerte, lento y pesado). Y cuando no se relacionan equilibradamente, surgen conflictos a nivel social y personal.
Estas tres clasificaciones que hace esta antigua civilización se usa también en los alimentos. Los alimentos más importantes para el ayúrveda y para la salud son los alimentos sátvicos, ya que le van a ayudar a combatir y evitar las enfermedades consiguiendo un mejor equilibrio en su cuerpo, lleva a la mente hasta un punto de concentración. El alimento rajásico crea sentimientos de apego,alimenta la pasion e inculca al hombre a una actividad exagerada e innecesaria. Y el alimento tamásico oscurece la mente, la adormece, la ralentiza e impide la sintesis.
Los que buscan alcanzar la espiritualidad de la alimentación sátvica saben que deben evitar comer ningún alimento rajásico ni tamásico.
El ayurveda aconseja comer poca carne y ninguna si tienes aspiraciones espirituales, la carne es un alimento rajásico que nos produce agresividad.
 
De hecho se dice que en la actualidad se consumen principalmente estos dos últimos tipos de alimentos, siendo la causa de la salud física tan pobre que tiene el ser humano en la actualidad y tambien se la vincula con la falta de paz social.
Los alimentos sátvicos son aquellos alimentos frescos, crudos, naturales, que se han cultivado de una manera ecológica, sin pesticidas (ni fertilizantes de origen químico). Se cree que el aumento que ha habido de cáncer ha sido causado por el uso de estos fertilizantes, del uso abusivo del azúcar refinado y del uso abusivo de los medicamentos
Dentro de la alimentación podemos incluir el aire puro, e incluso la alimentación de la mente, o sea todo aquello que nos llega por nuestros sentidos, la vista, el oído, el olfato. Tratar de mirar lugares bellos, admirar la naturaleza, oler las flores, escuchar música que nos equilibre y armonice, historias bonitas, leyendas instructivas, todo lleno de sencillez y humildad.

Alimentos sátvicos
Los alimentos crudos
Verduras crudas o medio crudas. Se dice que las verduras que crecen fuera de tierra son más saludables para la mente que las que crecen dentro de la tierra.
Las almendras crudas, se recomienda remojarlas en agua
La fruta cruda.
El coco, y el agua de coco
Raíces y tubérculos
Legumbres germinadas sin cocinar. E incluso se recomienda remojar las lentejas o judías en agua hasta que se ablanden y comerlas crudas
Harina
Leche. La leche batida es más saludable. También el yogur y la cuajada pero sin abusar.
El aceite, que no hay que confundir con la grasa de origen animal.
Algo de mantequilla clarificada
Las semillas de sésamo crudas
El arroz
Todos los productos que contengan aceite
Miel a temperatura natural
Azúcar que no sea refinado
Agua pura
Aire puro
Estos alimentos incrementan la vida, la fuerza, la salud, la alegría, el apetito además son sabrosos y agradables. Existe la antigua creencia que dice que hay que ingerir grandes cantidades de leche, yogur, dulces y frutas para volverte sátvico, pero es algo totalmente incierto ya que el abuso de la leche y sus derivados activa la tendencia rajásica y tamásica del hombre.
Y actualmente con la proliferaciòn de los agrotòxicos para òptimizar la produccion agricologanadera, es desaconsejable hasta para el cuerpo fìsico.

Alimentos rajásicos
En general podríamos decir que los alimentos rajásicos son los demasiado salados, demasiado dulces, demasiado picantes, ácidos, amargos, calientes. Son demasiado excitantes. Este tipo de características las encontramos en la carne, en las bebidas alcohólicas, sustancias que nos hacen ser agresivos, y nos causas dolor, tristeza y enfermedades.

Alimentos tamásicos
Así como los alimentos anteriores nos excitan y nos vuelven agresivos, los alimentos tamásicos nos deprimen y nos causan enfermedades. Podríamos incluir aquí los alimentos recalentados que han sido cocinados el día anterior. Un alimento cocinado sátvico que no se come al momento se va convirtiendo en tamásico con el paso de las horas. Es comida rancia, insípida. Se considera al pescado un alimento tamásico ya que se dice que los malos pensamientos provienen de él. Y deben evitarse los alimentos con demasiada grasa y demasiada fécula.
 
-Cuando estamos con ansiedad, con pensamientos que no paran de revolotear en nuestra cabeza y que impiden un buen dormir, se recomienda dejar de comer alimentos que provocan aire, ya que en estos casos el cuerpo está con exceso del elemento aire o ‘vata’. Hay que abandonar todo lo que cause hinchazón, como las bebidas con gas, las hojas verdes y crudas, el café, el alcohol y el té muy cargado.
-Si nos encontramos irritables o acelerados, con erupciones en la piel, alergias o procesos inflamatorios, se dice que el cuerpo está con exceso de fuego o ‘pitta’. Para curar estos problemas se debe prescindir de lo picante, lo ácido o lo muy caliente.
-Cuando estamos lentos, cansados, sin ganas de levantarnos, con flojera, con subidas fáciles de peso, o cuando tenemos miedos o estamos con la nariz tapada o con muchas ganas de comer azúcar, se sugiere controlar el exceso de tierra (‘kapha’) y detener el consumo de azúcar y lácteos.
-Existe otro consejo buenísimo: cuando nos resfriamos no debemos consumir dulces, leche ni queso, ya que estos productos agravan los síntomas.

DIGESTION
La medicina Ayurveda clasifica los alimentos de muchas maneras. Una de ellas es de acuerdo a la facilidad con que pueden ser digeridos:
-Comidas pesadas: son las que requieren más tiempo para ser digeridas. Las carnes son más pesadas que los vegetales y las comidas crudas más densas que las cocidas. Se sugiere consumir sólo la mitad de lo que nos apetece de los alimentos pesados. Para hacer más liviano un producto pesado es bueno agregarle jengibre o cardamomo para facilitar la digestión.
-Comidas livianas: son las que se digieren fácilmente, por lo que se aconseja comerlas hasta quedar satisfechos. En esta categoría se incluyen, por ejemplo, las frutas frescas y las sopas de verdura. Si padecemos cualquier enfermedad se recomienda consumir sólo este tipo de alimentos para una recuperación más rápida. Se propone comer las frutas antes de las comidas, ya que de ese modo se favorece la digestión. Y si se padece de tránsito lento, se aconseja la cocción de las frutas antes de ingerirlas.

LA HORA DE LA COMIDA
Hay que hacer de la hora del desayuno, almuerzo, té y cena un momento importante de cada día:
-Sentarse y comer de manera lenta, despacio, con tranquilidad.
-Dejar fuera los pensamientos que agobian la mente.
-Para empezar escoger alimentos crudos,
como frutas y verduras.
-Masticar bien.
-No comer en exceso.
-Hacer de las comidas un ritual.

PARA NO OLVIDAR
-Los alimentos cocinados deben consumirse dentro de las tres primeras horas, ya que al guardarlas por más tiempo existe un proceso de fermentación a veces imperceptible, que provoca problemas digestivos, acumulación de toxinas y gases.
-Comer sólo cuando la comida anterior haya sido digerida y se sienta apetito.
-Evitar comer enojado, ya que se altera el proceso digestivo.
-Obviar los alimentos cuyos nutrientes hayan sido anulados en su proceso, como la harina blanca y el azúcar blanca.
-Dejar de lado los alimentos sintéticos, artificiales, tratados químicamente o con conservantes. Se recomienda consumir productos naturales y, si se puede orgánicos.

FUENTE: http://www.logicaecologica.es/


LE CELLULE DEL NOSTRO CORPO SONO IMMORTALI, NOI MORIAMO LO STESSO PERCHÉ...
Le cellule, tutte le cellule per la precisione, sarebbero in grado di vivere indefinitamente, a patto però che si faccia pulizia dei loro rifiuti.

Le cellule del nostro corpo sono immortali, noi moriamo lo stesso perché non vengono eliminate le scorie delle cellule stesse, i suoi rifiuti, e quindi inevitabilmente le cellule vanno incontro alla morte. Lo affermava già diversi anni or sono, agli inizi del novecento per la precisione, il fisiologo francese e premio Nobel Alexis Carrel che portò a termine un esperimento con il quale si prefiggeva di dimostrare l’immortalità delle cellule. Fece vivere le cellule cardiache di un pollo per ben 29 anni, dieci volte la loro vita normale, perché le manteneva in una soluzione salina che provvedeva a rinnovare ogni giorno. Sembra alla fine che le cellule morirono perché, per mera dimenticanza, non fu cambiata più la soluzione che le manteneva in vita. La conclusione cui giunse il premio Nobel francese fu che le cellule, tutte le cellule per la precisione, sarebbero in grado di vivere indefinitamente, a patto però che si faccia pulizia dei loro rifiuti, diciamo così. Quello che conta quindi è l’igiene, perché in caso contrario le cellule andrebbero incontro a morte certa. Un po’ ciò che avviene regolarmente in tutti gli essere viventi.
Più o meno alla stessa conclusione giunse Arnold Ehret il quale affermava che se si adotta un corretto e sano regime alimentare, anche se dopo anni di alimentazione sbagliata, l’organismo man mano si depurerà, a partire dall’intestino, e si potrà alla fine contare su di uno stato di salute pressoché perfetto. Tornando agli studi di Alexis Carrel, questi affermava che tutti gli essere viventi, anche quelli non umani ovviamente, si intossicano quotidianamente, vuoi per una alimentazione errata, vuoi per il sempre più massiccio inquinamento, vuoi per le acque che non sono più pure e cristalline come un tempo. L’uomo è il primo nemico di se stesso, per il profitto o anche per rincorrere sempre e comunque il progresso, senza tuttavia fare attenzione ai danni che questo potrebbe provocare in termini di inquinamento, non si cura della salute del pianeta.
Non si rende conto che, un pianeta malato, necessariamente avrà degli abitanti non più in buona salute, esposti sempre più spesso ai danni provocati per sua colpa. Un pianeta che non è in grado di rinnovarsi, che non riesce a depurare l’aria, che vede continuamente le foreste essere divorate dall’uomo al solo scopo di ottenere un vantaggio economico, non potrà che essere sempre meno benevolo nei confronti dei suoi abitanti, anche quelli incolpevoli che purtroppo sono costretti a subire per colpa dell’avidità di altri. Storia vecchia, che si ripete da secoli, solo che nel presente è di fatto diventata insostenibile.
Non solo, sempre secondo Alexis Carrel, ci si avvelena anche per i troppi farmaci che si assumono sempre più spesso, mentre invece basterebbe ritornare a quelli che erano i rimedi delle nonne di un tempo, per ottenere praticamente gli stessi vantaggi senza però intossicarsi. Questo, ovviamente, non vale in tutti i casi, in quanto alcuni farmaci sono insostituibili, tuttavia vi sono una infinità di alimenti del mondo vegetale dotati di proprietà che li fanno essere dei veri e propri farmaci naturali. Si pensi, ad esempio, all’aglio, alla curcuma, alle cipolle, ai finocchi, al miele, al cioccolato, allo stesso vino, alla frutta in genere, e a tutto ciò che la terra produce.
Il segreto per poter vivere in buona salute è una sana alimentazione, un Inquinamentoconcetto che ormai sta diventando sempre più attuale. Lo stesso prof. Veronesi afferma che circa il 50% dei tumori sono la conseguenza di una alimentazione errata. Ovviamente poi giocano un ruolo altrettanto importante l’inquinamento, i pesticidi, lo stile di vita e quindi, giusto per semplificare, il fumo e/o una vita sedentaria, e infine anche la genetica. Nella salute, così come del resto nella vita in generale, ci vuole anche una buona dose di fortuna.

FONTE: http://www.tuttasalute.net/


martes, 28 de julio de 2015



¿ÑAM? DE CARTÍLAGOS, HUESOS, PIEL Y UÑAS ESTÁN HECHAS LAS DELICIOSAS GOMITAS Y GELATINAS

Como mínimo un 60% de la gelatina viene de la corteza de cerdo, el otro 40% viene de la vaca.
Muchos ya lo sabían pero no está demás recordarlo. La gelatina es proteína pura, claro que esta no viene de un lugar lleno de globos ni colores.

Como mínimo un 60% de la gelatina viene de la corteza de cerdo, el otro 40% viene de la vaca. Esto se divide entre huesos, pezuñas, cartílagos y la capa media de la piel de estos animales. Los fabricantes de gelatina obtienen esta materia prima de los mataderos a quienes les sobran este tipo de “desechos” que no son bienvenidos en la cocina humana.

Los pedazos de animal son esterilizados en 140º C y luego se trituran y pasan por un riguroso proceso hasta que se convierten en polvo para preparar gelatina o gomitas, donde se le agrega color, sabor, aroma, etc.

Fuente: por MARILYN YAÑEZ https://www.veoverde.com/

Gelatin is made out of what??? (Fitsugar)



MAGNESIO SUPREMO O CLORURO DI MAGNESIO, QUALE USARE?
Si tratta di un oligoelemento che per l’uomo è di vitale importanza in quanto regola la permeabilità della membrana delle cellule plasmatiche.
Vediamo innanzi tutto di cosa si tratta. 
Il Magnesio Supremo o assoluto è un composto in grado di essere particolarmente assimilato dall’organismo, per cui si rende per lo più immediatamente disponibile, tuttavia ha un costo leggermente più elevato. 
Il Cloruro di Magnesio è la forma più conosciuta di magnesio e anche quella più economica e la sua principale funzione è quella di eliminare l’acido urico dai reni, oltre ad avere anche proprietà decalcificanti per le articolazioni. Si trova facilmente in farmacia e va sciolto in acqua. 

Ma a cosa serve il magnesio più in generale? 
Si tratta di un oligoelemento che per l’uomo è di vitale importanza in quanto regola la permeabilità della membrana delle cellule plasmatiche e ha una azione particolarmente efficace nei confronti di sodio, potassio e calcio, cosa che consente alle cellule stesse di assorbire le giuste quantità di questi tipi di ioni. Inoltre, regolando tale meccanismo, il magnesio promuove la corretta ed efficace trasmissione degli impulsi nervosi, regolando di fatto la comunicazione tra muscoli e cellule nervose. In sostanza, senza il magnesio, tale processo potrebbe subire dei rallentamenti e andare di fatto in tilt, giusto per dirla in parole povere.
Di fatto, una comunicazione poco efficiente tra cellule nervose e muscoli potrebbe non consentire la corretta contrazione dei muscoli stessi. Inoltre, il magnesio interviene nella regolazione del ph dell’organismo, quindi del rapporto acido-basico che, come visto anche in altri articoli presenti su queste pagine, è fondamentale per poter contare su di una buona salute. Il Magnesio è un coenzima di diversi enzimi, è presente in almeno 300 di essi, e interagisce con quelli deputati alla gestione dei processi legati alla formazione di energia e quindi al metabolismo, per cui la sua importanza è evidentemente enorme, fondamentale per il buon funzionamento dell’organismo.
Inoltre, è deputato a gestire anche l’assunzione di buona parte delle vitamine, quelle del gruppo B, C ed E, ne facilita l’assorbimento da parte dell’organismo, e inoltre interagisce anche con la vitamina D, che come ben si sa, è di estrema importanza per la salute delle ossa. Nell’organismo, la quasi totalità delle cellule contiene magnesio, per un totale di circa 25 g di Magnesio e, inoltre, una piccola percentuale, circa l’1%, circola anche nel sangue. Insomma, il Magnesio, come si evince da questi dati, è uno degli elementi fondamentali dell’organismo, e una sua eventuale mancanza o insufficienza potrebbe essere causa di non pochi danni.
Il fabbisogno giornaliero di magnesio varia a seconda dell’età, per cui per i neonati va dai 30 a 70 mg al giorno, per i bambini fino ad 8 anni va da 80 a 130 mg al giorno, per i ragazzi tra i 9 e i 18 anni i valori cambiano anche in ragione del sesso, per cui per i maschi da 240 a 410 mentre per le ragazze dai 240 ai 360 mg sempre giornalieri. Per gli adulti vale sempre la divisione in base al sesso per cui per gli uomini il fabbisogno giornaliero è all’incirca di 400 mg, mentre per le donne in condizioni normali il fabbisogno è di circa 310 mg, mentre se in gravidanza questo sale a circa 400 mg al giorno.
Normalmente il magnesio si assume con l’alimentazione in quanto è presente in particolar modo negli alimenti di origine vegetale, mentre è presente in piccole dosi in carne, pesce e latte. Tra i vegetali si ricordano legumi, frutta secca, cioccolato amaro che si ricorda è sempre di origine vegetale, verdure a foglia larga, broccoli, rape, cavolfiori, pomodori, lattuga, melanzane, patate. È presenta anche in alcuni frutti come le arance, il limone, uva, ananas, lamponi, more, melone, fragole e ciliegie.

FONTE:http://www.tuttasalute.net/


CÓMO DEBEN TIRARSE LAS PILAS PARA NO CONTAMINAR EL PLANETA
La educación nos compete a todos, el cuidado del planeta es un deber insoslayable que todos necesitamos cumplir. No tirar las pilas a la basura como normalmente lo hacemos debido a que una sola pila de las que utilizan los relojes de pulsera puede contaminar el agua de una pileta olímpica.

Las pilas no deben ser arrojadas a la basura
Las pilas no deben ser arrojadas a la basura, pues se debe evitar que toquen el suelo, ya que de esa forma pueden contaminar las napas de agua. Son consideradas muy tóxicas las pilas tipo botón, es decir, aquellas que se utilizan en los relojes. Por ejemplo, si estas pilas se tiran con la basura y alcanzan las napas de agua, pueden contaminar 600.000 litros del agua que muchas personas beben.
1- Para realizar el cementado de pilas, estas son guardadas dentro de una botella de plástico. Luego, dentro de la botella se pondrá aserrín seco, que cumplirá la misión de colchón absorbente y se tapará la botella.
2- Las pilas encapsuladas serán introducidas en un molde, y no deben pasar la capacidad del mismo.
3- Este molde será llenado con cemento, a fin de guardar las pilas dentro de este.
Se puede hacer de una manera mas sencilla llenando la botella con pilas y luego con agua y enterrandolas. De esa manera el agua absorbe el acido que la pila larga, y no contamina.
Si bien hasta el momento no existen centros de reciclado de las pilas, hay métodos que permiten que estas no contaminen el ambiente.
Las pilas y baterías de los celulares no deben ser incorporadas a las bolsas de residuos domiciliarios, porque no se debe permitir que estas tomen contacto con el suelo, por sus contenidos de materiales tóxicos que contienen.
Hay métodos considerados como sistemas de reciclado, que es aislando las pilas de tal forma que no permitan la salida de su contenido.
En el Parque Ecológico Itá Enramada, se realiza la recolección y posterior cementado de pilas, que la gente puede ir dejando en el lugar determinado para su recolección.
El italiano Alessandro Volta, inventor de la pila, señalaba que su invento sería muy útil para la humanidad, pero que con el tiempo podría ser dañino para el ambiente.
La mayoría de las personas tiran las pilas como una basura más, sin embargo las mismas deben ser seleccionadas, apartadas y envasadas convenientemente para luego ser llevadas a un lugar como el de centro de recolección de Itá Enramada.
Esto podría realizarse en cualquier municipio, ya que el sistema es demasiado sencillo.
Tal como lo hicieron municipalidades de otros países, que con la colaboración de la comunidad hacen "Bancos Ecológicos". Esta metodología está siendo implementada por la Cooperativa Universitaria, a fin de que sus socios y amigos puedan sumarse al emprendimiento.

Conciencia
Es importante crear conciencia sobre este tema, pues lo que hoy vemos como una simple pila que no sirve, en el futuro será la herencia que le dejamos a nuestros hijos, dentro de un planeta que necesita del trabajo de todos para seguir viviendo.
Se estima que en Paraguay llegan al año unas 120 toneladas de pilas de todo tipo.

El proceso
Para realizar el proceso de cementado de pilas, primeramente las mismas son guardadas dentro de una botella de plástico de gaseosa de 1 ó 2 litros o el tamaño que se desee, que se denomina encapsulado de pilas.
Luego dentro de la misma botella donde se encuentran las pilas, se pone aserrín seco, que cumplirá la misión de colchón absorbente y posteriormente se tapará la botella; este proceso puede hacerse en la misma casa u oficina, antes de traer las botellas con pilas hasta el Parque Ecológico.
Luego de guardar bien las pilas dentro de las botellas, estas son introducidas dentro de un molde, el cual será llenado con cemento, a fin de encriptar las pilas dentro del material.
En otras palabras, lo que se hace es aislar el elemento, pero el compuesto sigue estando presente, por lo que se convierte en un "pasivo ambiental".

Su utilidad
Los bloques de cemento pueden ser utilizados como base de caminos (toda vez que se les dé el debido tratamiento), ya que pueden ser guardados bajo la capa asfáltica a unos 3 metros de profundidad, sin correr el riesgo de que con el tiempo puedan romperse, y de esta forma volver a dejar que los componentes tóxicos de las pilas lleguen hasta el suelo de la tierra.
Hacer bancos y mesas que pueden ser donados a plazas, colegios o instituciones como hospitales.

Saber que hacer
Es importante saber que si las pilas se acumulan en los vertederos, con el paso del tiempo estas perderán sus carcasas y se vierte su contenido, compuesto principalmente por metales pesados como el Mercurio, Cadmio, Litio y otros.
Estos metales, infiltrados desde el vertedero, acabarán contaminando las aguas subterráneas y el suelo y con ello se introducirán en las cadenas alimentarias naturales, de las que se nutre el ser humano y los animales.
Si se incineran, las emanaciones resultantes darán lugar a elementos tóxicos volátiles, contaminando el aire.
Lo ideal sería la recogida selectiva de las pilas usadas en contenedores específicos y su tratamiento adecuado.
Esto constituyen la solución más lógica y más respetuosa con el ambiente.

En otros países
* En Suecia, desde 1986 se hace recolección de pilas.
* En Suiza se consideran residuos peligrosos. Está prohibido enterrarlas o depositarlas en rellenos sanitarios, ya que se recupera el mercurio, el zinc y el manganeso para ser reciclados. Además, se alienta el uso de aparatos con pilas recargables con un descuento del 10%, y una etiqueta con el símbolo ISO que alerta al consumidor sobre la peligrosidad de las pilas recordando que una vez usadas deben retornar al punto de venta.
* En Austria, desde 1991 está prohibido arrojarlas con la basura común.
* En España, desde 1993 ya no se fabrican pilas con alto contenido de mercurio.
* En Alemania, obligan al fabricante y al comerciante a reciclarlas desde 1993.
* La Asociación Europea de Fabricantes de Pilas Secas (Europile), que representa a varias compañías, llevó a cabo un programa de reducción gradual de uso del mercurio. Desde 1994 ya no fabrican pilas con dicho metal pesado.
* En Japón se reciclan.

FUENTE:  www.ecoportal.net Noviembre de 2009 - Extractado de www.discofm.com.ar 


BEVE SUCCO DI CAROTE PER OTTO MESI: UN RISULTATO INCREDIBILE

Ann Cameron è autrice di molti libri per bambini, ma in questa storia è lei la protagonista. Racconta la sua storia nel blog “Chris beats cancer” (tradotto “Chris batte il cancro”) dove aveva trovato le storie di persone che hanno cercato e trovato modi alternativi per agire e avviare dei trattamenti di cura per il loro cancro. 

“Il mio nome è Ann Cameron.
Il 30 luglio del 2013 mi hanno diagnosticato un tumore maligno ai polmoni. Il  1° agosto 2013 ho ricevuto i risultati:  “nessuna evidenza di cancro”.
Credo, per esperienza personale che le carote possano curare il cancro rapidamente, evitando chemioterapia, radioterapia o stravolgimenti della dieta. Credo che chiunque abbia un cancro dovrebbe provare con le carote perché i risultati sono evidenti in pochissimo tempo.”

Il 6 giugno Ann viene operata per un tumore al colon al quarto stadio, rifiuta di fare la chemioterapia e da quel giorno comincia a sentirsi sempre meglio. Ma 6 mesi dopo, a Novembre, le viene diagnosticato un tumore ai polmoni. L’oncologo le dice che la radioterapia non l’avrebbe aiutata e le consiglia la chemio per riuscire a rimandare una fine già scritta, curare il cancro sarebbe stato comunque impossibile. Chiede sulle aspettative di vita: due/tre anni senza chemioterapia e non molto di più facendola.

Ann era sconvolta, così comincia a informarsi su internet sulle alternative alla chemioterapia e alla radio. Era già a conoscenza di 20 sostanze raccomandate che non funzionavano e che suo marito aveva provato a prendere per sei mesi prima di morire di cancro ai polmoni nel 2005.

Un giorno si imbatte nella lettera di un certo Ralph Cole, un ragazzo di 26 anni che raccontava come bevendo il succo di 5 libbre di carote al giorno (2.2 kg) era riuscito a eliminare delle cellule cancerogene che aveva sul collo. Ralph era molto dettagliato nella descrizione della sua esperienza ed era credibile perché non stava cercando di vendere niente a nessuno, così il 17 Novembre Ann comincia a bere la quantità di succo di carote raccomandata da Ralph.

“HO BEVUTO IL SUCCO DI 2 KG DI CAROTE OGNI GIORNO”
Il 27 Novembre ad Ann viene confermato che nei suoi polmoni ci sono delle macchie, noduli linfatici rigonfi e due piccoli tumori, entrambi lunghi circa 2.5 cm e larghi mezzo. Secondo il report del radiologo questi tumori erano “avidi di zucchero” e “in rapida crescita”.

Bere succo di carota, a differenza di alcuni supplementi che vengono proibiti durante le cure oncologiche, è perfettamente compatibile con la chemioterapia o la radio. Ann comunque decide di rifiutare la chemio dopo aver ricercato gli effetti collaterali che poteva causare.

Quindi Ann non riceve chemio, né radio né altri trattamenti. Inoltre non cambia in nessuna maniera la sua dieta a parte l’assunzione di succo di carota. L’ l’unico cambiamento che ha fatto a livello dietetico è stata l’assunzione di succo di carota.

I PROGRESSI 
2 settimane dopo aver cominciato con il succo di carote non c’è stato nessun miglioramento

Dopo 8 settimane gli studi medici hanno rivelato che il cancro aveva arrestato la sua crescita, i tumori hanno cominciato a ridursi, così come il gonfiore alle ghiandole linfatiche.

Dopo 4 mesi dall’introduzione del succo di carote i noduli linfatici nei polmoni erano ritornati normali e il cancro ha continuato a ritirarsi.

Dopo 8 mesi, la tomografia computerizzata ha mostrato che il cancro era sparito!

Il segreto, a quanto pare, è che il succo di carota è ricco di acidi grassi naturali, è un antiparassitario naturale con proprietà antitumorali e il carotene contenuto nelle carote ha un’azione preventiva sulla creazione di cellule tumorali.

Ann Cameron dopo la sua esperienza ha scritto un libro su come curare il cancro con le carote, intitolato Curing Cancer with Carrots, che può essere acquistato su Amazon.

Per fare i succhi di frutta e verdura potete usare la centrifuga, che è uno strumento che facilmente avete in casa.                                                                                                                                                                       Se però volete il massimo dal vostro succo, vi consigliamo l’ acquisto di un estrattore che estrae più succo rispetto alle centrifughe.                                                                                   

FONTE: http://www.dionidream.com/beve-succo-di-carote-per-8-mesi-un-risultato-incredibile/ http://nutrizioneconsapevole.altervista.org/

“…..L’ acido retinoico, un derivato della vitamina A contenuta nelle carote il quale può essere molto influente nella lotta contro il cancro…..”
Ma chi scoprì l’efficacia dell’acido retinoico? Il Prof. Luigi Di Bella                                                             L’acido retinoico come farmaco esiste da decenni in farmacia e da mezzo secolo Di Bella lo somministrava ai pazienti.                                                                                                                               L’acido retinoico peraltro è il componente essenziale della cura sperimentata dal ministero nel 1998.

UNA PICCOLA NOTA SUL BETA-CAROTENE
Il carotene è una provitamina terpenica contenuta nelle carote e in numerosi vegetali a cui conferisce colorazione rossa o arancio. Dal suo metabolismo si producono due molecole di vitamina A.

Il carotene è formato da 8 unità isopreniche ciclizzate agli estremi ed esiste in due forme dette alfa e beta (v. figura). Il beta-carotene è la forma più diffusa in natura.

Assumere Beta-carotene è meglio rispetto alla assunzione di retinolo, perché mentre il corpo assume la quantità di Beta-carotene che gli serve, espellendo quella in eccesso, non può fare lo stesso col retinolo, che, in eccesso, può danneggiare fegato e altri organi, essendo tossico a dosi elevate. La quantità massima di retinolo-equivalente che una persona adulta può assumere in una giornata, continuativamente e senza incorrere in rischi per la salute, è di circa 1,5 mg pro die. 6 mg di beta-carotene equivalgono a 1 mg di retinolo. Quindi, per calcolare quanto retinolo equivalente è, ad esempio, contenuto in un bicchiere di succo di carote da 200 ml (beta-carotene 1,6 mg) si divide per 6 e si ottiene la quantità di retinolo equivalente.

REq = 1,6 / 6 = 0,26 mg che in microgrammi sono 266

Il metabolismo che trasforma il carotene in vitamina A è lento, pertanto una quantità in eccesso di carotene (livelli ematici di carotene > 250 µg/dl, corrispondenti a>4,65 mmol/l) può originare una carotenosi, in cui la cute (ma non le sclere) assume un colorito giallo intenso, in particolare modo a livello della palma delle mani e della pianta dei piedi.

Alcuni studi epidemiologici[1] hanno evidenziato una correlazione significativa fra l’insorgenza di cancro e l’assunzione (in alte dosi per anni) di betacarotene tramite cibo nei fumatori, confermando viceversa l’azione positiva anticancro del betacarotene in quanti non fumano. Non è ancora chiaro il meccanismo chimico sottostante, fra le ipotesi, l’induzione degli enzimi del citocromo P450 con aumento dei cancerogeni da fumo; ovvero che il fumo di sigaretta aumenta la scissione asimmetrica del betacarotene, diminuendo il livello di acido retinoico in modo significativo, portando a una proliferazione cellulare nei fumatori e, di conseguenza, una maggiore probabilità di cancro ai polmoni; che si comporti come un ossidante in presenza di alte percentuali di ossigeno nei polmoni,.
La dose massima consigliata dagli esperti americani è di 7 mg/giorno. Come riferimento, 1 mg di betacarotene è contenuto in 80 grammi di carote.

[1] ATBC (Alpha-Tocopherol, Beta-Carotene Cancer Prevention Study)                                                              Lo studio CARET (Beta-Carotene and Retinol Efficacy Trial)

FONTE: http://it.wikipedia.org/wiki/Carotene

N.B.: Le informazioni fornite su questa pagina hanno scopo puramente informativo; esse non possono         sostituire in alcun modo le prescrizioni di un medico.


CÁSCARAS DE FRUTAS….A NO TIRARLAS..CONOCE SUS BENEFICIOS...!
 
Todos sabemos que las frutas son alimentos saludables, pero ¿sabías que muchas de las cáscaras de las frutas tienen también un efecto terapéutico asombroso?
La próxima vez que vayas a  tirar una de estas cáscaras, es posible que recuerdes esta información .

CASCARA DE NARAJA
Si consigues naranjas orgánicas mejor, sino una buena limpieza con 1 cucharada de jugo de limón y 1 cucharada de vinagre blanco en 1 taza de agua las dejará bastante mejor.
Propiedades medicinales de la cáscara de la naranja
Según el Ayurveda, la cáscara de naranja es tikta (amarga) y mejora la digestión. Ayuda a eliminar gases, acidez, vómitos y eructos ácidos.
Funciona bien para animar el apetito y aliviar las náuseas.
Debido a sus propiedades calmantes, la cáscara de naranja en polvo ayuda a disolver las flemas en el sistema respiratorio y a aliviar la tos, asma, etc.
La cáscara de naranja deshidratada: La cáscara de naranja deshidratada puede reducir la presión arterial, expulsar flemas, aliviar la tos, fortalece el bazo y elimina la depresión. También puede ayudar a la digestión. En la medicina tradicional china se utiliza para el tratamiento de la flema espesa, un pecho congestionado, la tos, trastornos gástricos, vómitos, etc.
Las propiedades de las cáscaras de naranja vienen de sus aceites esenciales, los cuales tienen propiedades antimicrobianas y antiinflamatorias.
El aceite esencial d-limoneno  neutraliza los ácidos del estómago y  ayuda a mover los intestinos. Además beneficia la función hepática.
Los estudios han demostrado que la piel de la naranja puede disolver el colesterol y los triglicéridos. Eso significa que el consumo de la cáscara de naranja puede beneficiar a las personas  que tienen niveles altos de colesterol.
La cáscara de naranja deshidratada contiene un ingrediente que puede expandir la zona coronaria para prevenir la obstrucción de la circulación. Agregue un poco de cáscara de naranja fresca o seca en agua hirviendo para hacer un té. Este té tiene un buen olor, puede estimular el apetito y proporcionar más vitalidad. Remojar 50 gramos de cáscara de naranja seca en 500 gramos de vino blanco durante 7 días. Tomar 5 gramos al día para tratar la diarrea crónica.
Tienen además, un flavonoide conocido como  hesperidina, que es eficaz contra el cáncer de colon y la osteoporosis.
Los aceites esenciales de las cáscaras de naranja son sedantes  por lo que se puede utilizar para calmar los nervios e inducir el sueño.
Utiliza las cáscaras de naranja en baños de inmersión o cocínala a fuego lento en una olla para elevar tu estado de ánimo y ahuyentar el insomnio.

Cáscara de naranja para tu belleza.
La piel grasa responde bien a la aplicación de las cáscaras de naranja. Equilibra los aceites de la piel y deja la piel suave y tersa.
Bolitas de cáscara de naranja seca actúan como exfoliantes naturales y eliminan las células muertas y espinillas suave y naturalmente, aportando brillo a la piel.
Las cáscaras de naranja ayudan a eliminar manchas de la piel.
Debido a sus propiedades de limpieza, propiedades anti-bacterianas, antihongos y anti inflamatorias, funciona bien contra las espinillas llenas de pus y el acné.

Cáscara de naranja en la cocina
Para eliminar el olor húmedo de la casa , se pueden hervir en agua con clavo de olor o canela.
En la cocina, la ralladura de naranja mejora el gusto y el sabor de muchos platos.
Las cáscaras de naranja secas pueden absorber humedad del azúcar morena.

CÁSCARA DE CÍTRICOS EN GENERAL
Usa cascaras de limón o naranja para hervirlas en agua, y utilizarla para limpiar envases manchados.
Las cáscaras de los cítricos, tales como naranja, limón, y mandarina, entre otras, tienen importantes cantidades de antioxidantes con propiedades anti cancerígenas, por lo que se les debe tomar en cuenta.
Las ralladuras de cítricos pueden usarse frescas o desecadas.
Estas virutas podemos utilizarlas  frescas, recién ralladas, o desecarlas y utilizarlas después. Si son frescas su aroma será más nítido y fuerte. En cambio, si se desecan perderán un poco el toque cítrico .
Para desecar las ralladuras las pondremos sobre un plato y las dejaremos al sol. Las removeremos de vez en cuando mientras esperamos a que se sequen durante unas diez horas.
También podemos desecar las raspaduras en el horno a 50º C durante seis horas, removiéndolas de vez en cuando y vigilando que no se peguen ni se tuesten. Una vez desecadas se pueden conservar en botes cerrados como si fuesen una especia o una hierba aromática más.

Como conservarlas
– Con un cuchillo afilado pelamos la corteza procurando que no quede demasiada parte blanca porque luego nos amargaría.
– Cortamos en tiritas o cuadritos, depende del uso que le vayamos a dar posteriormente.
– Ahora tenemos que secar. Podemos aprovechar el calor residual que queda tras utilizar el horno. Colocamos las tiritas o cuadritos (de naranja, limón o el cítrico que hayamos utilizado) en la bandeja del horno y cerramos la puerta, dejando que se sequen con el calor.
– Podemos guardarlas en botecitos de cristal así tal cual. Luego nos servirán para dar sabor y aroma a infusiones, postres, potenciar el sabor de platos que ya lleven naranja o limón y mil usos más que iremos descubriendo poco a poco.
– Y también podemos molerlas. De este modo obtenemos esencia pura de naranja y de limón que nos servirá para aromatizar todo lo que se nos ocurra… Por ejemplo: un café con un toque de naranja y otro de cacao. ¿Y porqué no con un toque de limón y otro de canela?
Además se conservan perfectamente en frascos  bien cerrados y cuando abres el frasco… ¡te inunda el aroma!
Pon a secar al sol las cascaras de frutas cítricas para hacer distintos tipos de té.

Confitar la cascara de un Citrico .-
Ingredientes:
3 Cítricos
280 gr de Azúcar
250 cc de Agua
Elaboración:
Corta la piel del cítrico elegido y retira la parte blanca.
Córtala en tiras bien finas, comúnmente denominado corte en juliana.
Coloca en una cacerola pequeña, el azúcar junto con el agua y llévalo al fuego hasta que rompa hervor.
Coloca la piel ya cortada y cocina hasta que el líquido se haya reducido a la mitad.
Retira las cáscaras del almíbar, coloca sobre una placa con los 150 g de azúcar restantes, rebózalas y déjalas secar en el horno apagado de 4 a 6 horas.

LA CÁSCARA DE POMELO:
La cáscara de toronja es bueno para el equilibrio de la energía, la expulsión de flemas, la supresión de la tos y para aliviar el asma.
Muela una cáscara de pomelo, agregue un poco de miel y azúcar morena, póngalo al vapor durante 30 minutos. A continuación, añada un poco de vino blanco.
Tome una cucharada en la mañana y otra por la noche para tratar la tos y el asma crónicas.
Cocine 9 gramos de cáscara de toronja con agua para expulsar flemas, aliviar los síntomas de la tos y calmar el asma.

LA CÁSCARA DE MANZANA:
Es una fuente rica en fibra y contiene compuestos como pectina y polifenoles que ayudan a proteger la salud cardiovascular, reduciendo los niveles de colesterol y otros compuestos dañinos en la sangre.
Para eliminar la flema de su cuerpo, cocine 30 gramos de cáscara de manzana fresca con agua y bébalo como un té. Muela la cáscara de manzana seca hasta convertirla en polvo e ingiera 15 gramos, 2-3 veces al día con el estómago vacío. Tiene un efecto curativo para la diarrea crónica.
También puede ayudar a reducir la presión arterial alta.
Para el acné.
Haz un rico refresco, hirviendo la cáscara de manzana con clavo de olor y canela.

CÁSCARA DE PLÁTANO-BANANA
Nuevamente, trata de asegurarte de que utilizas cáscaras de bananas orgánicas para reducir los niveles de pesticidas, de lo contrario el lavado natural orgánico mencionado anteriormente será suficiente.
Las cáscaras de plátano son un bloque con antioxidantes, minerales y vitaminas, por lo que son un remedio natural para muchas dolencias y una ayuda para la regeneración celular.
La cáscara de banana ayuda a combatir las bacterias. En la medicina tradicional china se utiliza para tratar la picazón en la piel debido a la inflamación bacteriana. Además, frotando las manos y los pies con la cáscara de plátano puede prevenir y tratar el congelamiento.
Éstos son sólo algunos usos:

Filtración de Agua
La investigación ha demostrado que tienen una capacidad para absorber plomo y cobre de las aguas fluviales.

Picaduras de insectos
Frota una cáscara de plátano en las picaduras de insectos para suavizar la piel y reducir la picazón.

Moretones
Con propiedades reconstituyentes, la cáscara de plátano puede acelerar la curación de moretones.

Blanqueamiento de dientes
Se dice que si se frota la cáscara del plátano en los dientes durante un par de minutos todos los días, tus dientes pueden ser notablemente más blancos en unas pocas semanas.

Verrugas
Las cáscaras de plátano no sólo ayudan a eliminar las verrugas, pero impiden su regreso. Simplemente tapa, o de lo contrario fija, un pedazo de cáscara de plátano a la verruga y déjalo por la noche por aproximadamente una semana. Alternativamente, puedes frotar la cáscara de plátano en la zona afectada a diario.
Esto funciona incluso para las verrugas plantares (en la planta del pie).

Arañazos y rasguños
Frotar la cáscara de plátano en rasguños puede ayudar a promover la cicatrización.
Astillas

Entre las aplicaciones más extrañas para las cáscaras de plátano es la extracción de astillas. Las enzimas ayudan a desalojar la astilla y comenzar el proceso de curación cuando pones un trozo de la cáscara sobre una astilla.

Acné
La cáscara de plátano calmará la inflamación y la irritación del acné y reduce los brotes. Frota la cáscara sobre el acné (cara o cuerpo) cada noche. Las mejoras deberían  notarse en los primeros días.

Psoriasis
Una o dos veces al día, frota una cáscara de plátano en un área afectada por la psoriasis. Los plátanos tienen todas las propiedades para hidratar, reducir la picazón, y curar la psoriasis, mostrando diferencias notables en tan sólo unos pocos días.

Erupciones y picores
Erupción por la hiedra venenosa? La cáscara de plátano es buena para aliviar la comezón. Frota la cáscara sobre la erupción dos veces al día hasta que se vaya.

Dolores de cabeza
Mantén la cáscara de plátano sobre  tu frente como una cura para el dolor de cabeza.

Arrugas
Dadas las características restaurativas y curativas generales de cáscara de plátano, se dice que la aplicación regular de la cáscara de plátano en la frente y las mejillas puede estirar la piel y reducir las arrugas.

En la Casa
Para sacar brillo a los muebles y a los zapatos.

Pulidor de plata
La aplicación es la misma que la anterior: frotar y sacar brillo

LA CÁSCARA DE LA SANDÍA: 
Por lo general, después de comer una sandía jugosa nosotros desechamos su cáscara. De hecho, la cáscara tiene un mejor efecto que la sandía misma.
Puede reducir el calor del verano y calmar la sed.
La cáscara puede también ayudar a reducir la presión arterial.
Se puede utilizar la cáscara de sandía para limpiar la cara, ya que suaviza su piel logrando remover así las impurezas.
Se sentirá muy fresca después de una limpieza con la cáscara de la sandía.

LA CÁSCARA DE MELÓN : 
se utiliza para tratar el calor del verano, remover la humedad y también se utiliza para tonificar el bazo en la medicina tradicional china.
¿Sus pies huelen mal? La cáscara de melón puede ayudarle. Hierva un poco de cáscara de melón por un tiempo y use esa agua para remojar sus pies, así se librará del olor de los pies.

LA CÁSCARA DE PEPINO:  
Poseen nutrientes como la vitamina K, fibra y vitamina A. Comer la cáscara de un pepino ayuda a fortalecer la piel, cabello y uñas.
La mayoría de la gente le gusta pelar la cáscara del pepino cuando se utiliza en una ensalada.
De hecho, la piel del pepino contiene ácido caféico la cual combate a las bacterias y estimula los glóbulos blancos de la sangre.
Comer el pepino con cáscara puede reducir el dolor de garganta al tragar y puede tratar una garganta inflamada.
También tiene efectos en la belleza. La mayoría de las mujeres utilizan una rodaja de pepino para limpiar la cara o como una cubierta sobre los ojos para refrescarlos.

LA CÁSCARA DE LA PERA:
Esta cáscara le da a tu cuerpo potasio y vitamina C.
Además, esta cáscara te ayudará a bajar de peso por su alto contenido de pectinas, fibra y agua.
La pera es el mejor alimento para los pulmones.
Hierva 30 gramos de cáscara de pera por una media hora o más, y beba la infusión. Para reducir la tos y eliminar la flema.
Coloque un poco de cáscara de puré de pera sobre un forúnculo, reducirá la hinchazón y el dolor.
Hierve la cáscara de piña-ananá con clavo de olor y canela, para hacer un jugo muy nutritivo.

LAS CÁSCARAS DE BERENJENAS:
Es un excelente diurético por contener grandes cantidades de agua.
Los problemas de insomnio y circulación disminuyen con su consumo.

CÁSCARA DE PAPAS: 
Comer la cáscara de las papas es beneficioso, ya que contiene vitamina C, potasio y, al menos, 8 veces más hierro del que se recibe si se come sin piel.
En infusión pueden servir para curar úlceras.

CÁSCARA DE PALTA O AGUACATE:
 en infusión sirven como laxante.

CÁSCARAS DE GRANADAS:
La diarrea. Por los taninos que contiene es especial para tratar casos de diarrea, ya que los taninos actúan de manera contraria al efecto que tiene la fibra en el organismo.
Enfermedades degenerativas y cardiovasculares. Sus propiedades antioxidantes retardan el envejecimiento de ciertas células del cuerpo.
La anemia. Los minerales que contiene la granada -incluyendo el Hierro- son muy buenos para combatir esta enfermedad de la sangre. Incluso, se dice que tomar el agua en donde se hirvió la cáscara de la granada es muy bueno para combatir la anemia.

FUENTE: http://www.logicaecologica.es/
I CIBI CHE COMBATTONO L'INVECCHIAMENTO CEREBRALE

http://www.tantasalute.it/articolo/i-cibi-che-combattono-l-invecchiamento-cerebrale/36435/

lunes, 27 de julio de 2015



LAS BOLSAS Y ENVASES PLÁSTICOS ENFERMAN Y MATAN

La mayoría de los plásticos contiene sustancias químicas dañinas como BPA (Bisfenol A) y ftalatos, que resultan inseguros para el consumo o uso humano. Consumidores de todo el mundo emplean cada año millones de millones de bolsas plásticas no reutilizables, cuyo promedio de uso es de apenas 12 minutos, pero contaminan las aguas hasta la eternidad, sofocan humedales y enredan, enferman o matan a animales. También afectan a la salud humana.

Parecen estar contados los días de las bolsas plásticas que inspiraron esta divertida definición popular cubana del ser humano: espécimen que carga una bolsa plástica en cada extremidad superior. 35 países ya prohibieron el uso de bolsas plásticas, 9 naciones establecieron impuestos por consumirlas, otros 12 países consideran prohibirlas o gravarlas y 26 estados de EEUU introdujeron legislación que regula su empleo. Ésta es la historia noticiosa más ocultada N° 23, según el Proyecto Censurado.

La mayoría de los plásticos contiene sustancias químicas dañinas como BPA (Bisfenol A) y ftalatos, que resultan inseguros para el consumo o uso humano. Consumidores de todo el mundo emplean cada año millones de millones de bolsas plásticas no reutilizables, cuyo promedio de uso es de apenas 12 minutos, pero contaminan las aguas hasta la eternidad, sofocan humedales y enredan, enferman o matan a animales.

También afectan a la salud humana, porque grandes animales devoran pequeñas criaturas recargadas de plástico que se integran, a su manera, a la cadena alimentaria y la especie humana termina consumiendo alimentos basados en animales que han comido ciertas formas de plástico no-biodegradable que se fabrica a partir de un recurso no renovable como es el petróleo. Se estima que sólo para producir los 19 mil millones de bolsas plásticas usadas anualmente en California se requieren 3 millones de barriles de petróleo (477.000.000 litros). En todos los países llegó el momento de legislar sobre sustitutos del plástico.
 
La contaminación puede ser evitada substituyendo los plásticos por otros materiales alternativos como bolsas reutilizables de paño, botellas de agua de acero inoxidable y otros substitutos de madera, vidrio y metal. “¿Qué pasos tomaría Ud. para reducir el uso del plástico para preservar nuestro ambiente cada vez más crítico?”, preguntó Jim Ries, de la ONG “One More Generation”.

“¿Especies en peligro? Es muy simple: mientras estamos preocupados por ellas, al menos también hagamos algo sobre nuestro ambiente. Todos nuestros esfuerzos para salvar las tortugas de mar o la vida marina, etc., serán perdidos porque sólo las estamos salvando para mantenerlas vivas en nuestra contaminación”, escribió Ries.

Siempre que alguien compra cualquier cosa, termina en una bolsa de plástico, sean verduras, frutas y artículos a granel. “¿Sabía usted que el plástico es el artículo número uno que contamina nuestros océanos, además de las colilla de cigarrillos?”, abrumó Ries. “¿Sabía que simplemente cambiarse a bolsas de papel no será mucho mejor para el ambiente debido a la cantidad de carbono que genera la producción de tales bolsas?” A través del globo se consume un millón de bolsas plásticas por minuto. Cada habitante del planeta usa 150 bolsas al año. Y el número crece.

Abruman los datos y cifras sobre los daños que causa el plástico: emisiones de gases de efecto invernadero, su fabricación lanza toxinas en el aire, al igual que el reciclado. Los añadidos usados en su producción a menudo son tóxicos y pueden entrar en lixiviación en la alimentación. La superficie plástica es químicamente atractiva para algunas de las peores toxinas del ambiente (bifenilos policlorados, o PCBs, y metabolitos de pesticidas). El plástico no es comida para nadie, pero más de 100.000 mamíferos marinos y tortugas, un millón de aves marinas e incontables peces mueren cada año por todo el mundo a causa de los desperdicios plásticos. Etcétera.

Decálogo
Lisa Davis, del Tribune News, reprodujo "diez mandamientos" de www.Thesouthern.com para combatir el plástico en el hogar y reducir los peligros domésticos:

1. Almacenamiento de Alimentos. Sustituya el plástico por vidrio, porcelana o acero inoxidable. Sea prudente al utilizar contenedores. Nunca ponga el plástico en el microondas: el calor puede alterar el plástico y lixiviar las sustancias químicas en la comida. No ponga utensilios plásticos en máquinas lavaplatos: calientan demasiado. O por lo menos utilice el estante superior, lejos del elemento de calefacción. Tire el plástico más viejo: tiende a lixiviarse más rápido, así que substitúyalo.

2. Otros artículos de cocina. Para todos los envases, bols y tazas de plásticos hay alternativas de metal o de madera. Reemplace coladores, embudos, tablas de cortar, espátulas y cucharas de plástico, así como placas y cubiertos. Algunas licuadoras y procesadores de alimentos vienen con recipiente de vidrio. En vez de un mantel de vinilo, utilice paño real.

3. Envoltorios y bolsas plásticas. No hay muchas alternativas prácticas. Intente con papel de aluminio. En el microondas cubra las comidas con toallas de papel.

4. Envases de almuerzo. Es difícil, pues no se puede enviar a los niños a la escuela con envases de comida frágiles. Prefiera contenedores de acero inoxidable y bolsas de tela.

5. Botellas de agua. Es posible vivir sin una botella plástica de agua. Ahora hay botellas deportivas inastillables y libres de policarbonatos. Utilice el acero inoxidable o vidrio.

6. Comidas en conserva. Muchas latas de metal usadas para la comida vienen selladas con una resina que contiene el aditivo plástico llamado BPA. En vez de frutas y verduras en conserva, compre fresco o congelado. En vez de arvejitas en conserva, cómprelas secas. Busque tomates en envases de cristal, o intente conservar los propios.

7. Biberones. Utilice biberones de cristal. Si no, busque botellas libres de BPA. También evite preparar a los bebés líquidos en latas, pues el líquido absorbe niveles de BPA.

8. Juguetes plásticos. Muchos juguetes plásticos traen pintura tóxica. Busque productos naturales como madera.

9. Cosméticos y productos de bebé. Los ftalatos son de uso frecuente en productos de baño y belleza como portadores de fragancias. Compre jabones, champúes, lociones y polvos de bebé no aromatizados.

10. Pare de comprar comida chatarra. Éste es el cambio más importante que se puede realizar, según todos los expertos. 

FUENTES
Por Ernesto Carmona periodista y escritor chileno. /Mapocho Press /Notica Nº 23 de Las 25 noticias más censuradas/ Rebelionhttp://www.ecoportal.net/

“Got Plastic??” by Jim Ries, One More Generation, Nov. 29, 2010. http://onemoregeneration.org/...
“Plastic Rap: Here Are 10 Ways to Reduce Plastics in Your Home”. Lisa Davis, The Southern.com, McClatchy Tribune News, January 31, 2010. http://thesouthern.com/...
“The Retail Bags Report Maps and Related Detailed Lists Page | Division of Waste Management | Florida DEP.” Florida Department of Environmental Protection (DEP).† Web Update: 28 Jan. 2011. http://www.dep.state.fl.us/...
Proyecto Censurado: http://www.mediafreedominternational.org/...
“Save The Bay – San Francisco Bay’s Leading Champion since 1961. http://www.savesfbay.org/...
Student Researcher: Robert Usher, San Francisco State University
Faculty Evaluator: Kenn Burrows, San Francisco State University


IL DIGIUNO FA BENE. E NON LO DICONO SOLO LE RELIGIONI

Quando ci si astiene dal cibo per 24 ore nel cervello si formano nuovi neuroni e mangiare poco sarebbe un toccasana per chi ha problemi di cuore

Gesù fu condotta nel deserto per essere tentato dal diavolo. E dopo aver digiunato 40 giorni e 40 notti alla fine ebbe fame. Il tentatore gli disse: «Se sei figlio di Dio fa che queste pietre siano pane». Egli rispose: «Non di pane soltanto vivrà l’uomo». Giudaismo, Cristianesimo, Islam le maggiori religioni suggeriscono che si debba digiunare, qualche volta almeno, quando non per un mese intero dall’alba al tramonto. Vi siete mai chiesti perché? Topi e uomini che stanno senza mangiare per un po’ - bastano 16 ore, più o meno come nel Ramadan - si ammalano di meno. Ma andiamo con ordine.

Le 12 ore di digiuno
Siamo stati cacciatori e così si mangiava quando capitava, due o tre volte la settimana e nemmeno sempre. Un tempo procurarsi il cibo per l’uomo era così difficile che occorreva aguzzare l’ingegno e chissà che le nostre capacità cognitive non si siano evolute proprio da allora. Per prevalere sugli animali poi era importante per gli uomini poter comunicare tra loro, insomma serviva un linguaggio e l’abbiamo inventato. Quelli che riuscivano a procurarsi il cibo mangiavano comunque soltanto di giorno poi col calare del sole più nulla fino all’alba. Sono almeno 12 ore di digiuno. Con la luce artificiale è cambiato tutto si mangia sempre fino a tardi e c’è persino chi si alza di notte per mangiare ma l’uomo non è fatto per mangiare quattro volte al giorno. Siamo stati progettati per farlo quando capita e i nostri geni sono ancora quelli di allora. Del resto, se non fosse così perché dovremmo avere ancora oggi organi - il fegato per esempio - capaci di conservare energia per poi renderla disponibile quando serve? Le riserve di zucchero che si accumulano nel fegato sotto forma di glicogeno dopo 10-12 ore di digiuno tendono però a esaurirsi. Questo richiama acidi grassi dal tessuto adiposo, il fegato li trasforma in chetoni che tornano nel sangue e raggiungono muscoli e cervello per essere fonte di energia.

Astenersi dal cibo: nuovi neuroni
Parte del segreto dell’effetto favorevole del digiuno è proprio qui, tanto che basta astenersi dal cibo per 24 ore perché nel cervello si formino nuovi neuroni. Insomma il nostro organismo si difende dallo stress di stare qualche ora senza cibo adottando una serie di precauzioni che col tempo proteggono i nostri tessuti da guai peggiori. Stare un po’ senza mangiare fra l’altro riduce l’infiammazione, migliora la risposta immune e potenzia la capacità delle cellule di liberarsi da sostanze di scarto. E non basta, il digiuno rallenta persino la crescita dei tumori, almeno nei topi; anche le cellule del cancro hanno bisogno di energia ma non sanno farlo utilizzando i chetoni. Così in animali che mangiano un giorno sì e uno no il tumore non cresce.

Le nostre abitudini alimentari sono davvero corrette?
Come si conciliano gli effetti favorevoli del digiunare uno o due giorni alla settimana con le abitudini dell’uomo moderno? Malissimo. Ed è persino possibile che le abitudini alimentari che si sono consolidate negli ultimi cento anni siano sbagliate. Che evidenza c’è per esempio che la famosa “colazione abbondante del mattino” faccia bene? Quasi nessuna. E della merendina a scuola per i bambini? Nemmeno. Abbiamo più bambini in sovrappeso di qualunque altro paese d’Europa salvo Cipro. Le diete che vengono proposte prevedono di ridurre la quantità di calorie o che si mangino soltanto certi cibi; solo frutta e verdura per esempio oppure solo proteine e ancora dieta dissociata, dieta zona o dieta del gruppo sanguigno. In realtà tutti questi sistemi fanno perdere un po’ di peso all’inizio ma alla lunga non portano a nessun vantaggio.

Un toccasana per chi sta male
E allora? Si potrebbe provare a digiunare uno o due giorni la settimana oppure mangiare solo in certe ore del giorno e saltare qualche pasto (comunque bisogna bere, almeno due litri al giorno). Per diabetici, per chi soffre di cuore e forse anche per chi ha un tumore sarebbe un toccasana. Questo per lo meno è quello che pensano Mark Mattson di Baltimora e tantissimi altri scienziati americani ed europei - fra loro c’è anche un italiano, Luigi Fontana – che hanno pubblicato su Proceedings of the National Academy of Sciences un lungo articolo per ricordare alla comunità scientifica i vantaggi e le basi teoriche del mangiare solo ogni tanto. Ma se uno sta bene e non ha problemi di sovrappeso? Di sicuro non lo sappiamo, serve altra ricerca per sapere se saltare qualche pasto aiuterebbe anche le persone sane. Si tratta di confrontare per esempio chi mangia tre volte al giorno con in più uno spuntino, con chi mangia solo a mezzogiorno e sera, con chi per almeno due giorni la settimana sta senza mangiare per 16 ore o anche di più. Se poi si dimostrasse che per quanto riguarda l’alimentazione noi uomini non siamo così diversi dai topi se ne dovrebbe prendere atto e adattarsi a stili di vita più compatibili con quello per cui il nostro organismo è stato progettato.

FONTE: di Giuseppe Remuzzi (coordinatore delle Ricerche all’Istituto Mario Negri di Bergamo) http://www.corriere.it/ 9 aprile 2015 | 08:06
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RECETAS DE SHAMPOO CASERO Y NATURAL

Hasta que nuestro cuero cabelludo se adapte a la nueva situación, es posible que los primeros días produzca un exceso de caspa
No todos los productos de belleza hacen bien al cuerpo, debido a sus componentes químicos. Si tenemos la piel muy sensible, por ejemplo, es probable que causen irritación, inflamación, enrojecimiento, etc. En lo que respecta a los shampú, hay que tener mucho cuidado porque el cuero cabelludo es tanto o más delicado que la piel del rostro y está expuesto a muchos agentes nocivos.

¿Qué saber sobre los shampú “orgánicos”?
En primer lugar es preciso recordar cuál es el objetivo del shampú: dejar limpio el cabello y eliminar la caspa, la grasa, etc. También podría decirse que deberían servir para potenciar las cualidades naturales del pelo y el cuero cabelludo. Sin embargo, esto no siempre ocurre. La razón: los componentes químicos con los que están formados.

¿Has notado alguna vez que cuando dejas de usar el shampú para la caspa esta regresa? ¿O qué si se termina el baño de crema tu pelo vuelve a estar opaco? Esto puede deberse, según los que saben, a los ingredientes con los que están creados. Porque no “atacan” el problema, sino que lo “cubren” por un tiempo. Para poder disfrutar de un cabello saludable todo el año, una excelente idea es crear nuestros propios artículos de higiene, como es el shampú. Con ingredientes naturales se pueden hacer productos orgánicos que no dañan tu pelo ni tu piel y hasta haces una buena acción al medio ambiente, al no arrojar químicos por el desague.

Algunos consejos a la hora de lavar el cabello:
Debes lavarlo en días alternos (un día si y otro no)
No utilices demasiada cantidad de producto, mejor verter un poco en la mano y luego esparcir
Aprovecha a dar un pequeño y suave masaje en el cuero cabelludo al aplicar el shampú
No utilices el agua demasiado caliente y al finalizar, el último enjuague que sea con agua fría

Recetas de shampú caseros
Los siguientes shampú caseros, naturales u orgánicos son realmente muy buenos para tu pelo, cumplirán con creces sus funciones y de a poco tu cabello y piel volverán a verse hermosos y saludables. Es preciso que tengas en cuenta que durante los primeros días puede que sientas mucha picazón o caspa, no te preocupes, es el proceso que hace el cuero cabelludo para “volver a la normalidad”. Si esto permanece por más de quince días, consulta con un dermatólogo, aunque se supone que no puede ocurrir.

Shampú de naranja y jabonera: necesitas medio litro de infusión de jabonera, dos cucharadas de zumo de naranja y dos yemas de huevo. Bate las yemas y añade los otros dos ingredientes. Envasa y guarda en el refrigerador. Usa como de costumbre para lavar el pelo, lo dejará muy sedoso.

Shampú de sándalo: los ingredientes son 25 gramos de flores secas de manzanilla, 25 gramos de raíz de saponaria picada, 250 ml de agua caliente y 20 gotas de aceite natural de sándalo. Coloca las flores y la raíz en un recipiente y vierte agua caliente, remueve y deja toda la noche reposar. Al otro día cuela y aplica el aceite de sándalo.

Shampú de lavanda: es ideal para los cabellos rubios. Necesitas el zumo de dos limones, dos cucharadas de agua de lavanda y dos huevos. Mezcla todos los ingredientes y aplica en todo el cabello con suaves masajes. Aclara y repite, deja actuar unos 15 minutos. Enjuaga bien y luego coloca acondicionador.

Shampú de agua de rosas: para el cabello moreno o castaño. Lleva dos cucharadas de vinagre, dos cucharadas de agua de rosas y dos huevos. Mezcla todo y aplica con un masaje en el cuero cabelludo. Aclara y repite. Deja 15 minutos, enjuaga bien y coloca tu acondicionador de siempre o alguno casero también para mejores resultados.

Shampú de ortiga y romero: es ideal para los que sufren por la caída del cabello y para el debilitamiento del pelo. En una sartén de acero inoxidable coloca dos puñados de saponaria y una taza y media de agua. Hierve y deja 10 minutos más en el fuego. Cubre y deja enfriar. Cuela el líquido y coloca en una botella que tenga tapa. Aparte realiza una infusión con media cucharada de romero fresco y un puñado de ortiga con una taza de agua hirviendo. Deja reposar media hora, cuela y vierte en la botella con saponaria. Mezcla bien y aplica en el cabello como enjuague o como shampú.
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Shampú de coco y huevo: es para cabellos secos. El inicio de esta receta es igual a la anterior con la saponaria. Luego, derrite dos cucharadas de aceite de coco a baño maría y añade esa mezcla, junto con una yema de huevo y 3 gotas de cognac. Revuelve constantemente. Deja enfriar y aplica en el cuero cabelludo luego de humedecer. Deja que actúe cinco minutos y enjuaga con abundante agua templada.

Shampú de hierbas: otra opción para los cabellos secos o dañados. Hierve 15 gramos de raíz de hinojo y 15 gramos de saúco o trébol en una taza con agua, durante 10 minutos. Cuela y añade media taza de jabón neutro, rallado. Deja que se enfríe y guarda en un recipiente cerrado. Aplica como un shampú tradicional.

Shampú de papaya y aloe vera: Pela una papaya grande y córtala en rodajas. Luego pásala por la batidora. Añade una cucharada de sabia de aloe vera, media taza de shampú para niños, media cucharada de aceite de oliva y una cucharada de zumo de limón. Usa como de costumbre para lavar el cabello día por medio.

FUENTE: Imágenes cortesía de Dean Wissing, msafari 2425, viviandnguyen y Bev Sykes. http://mejorconsalud.com/