miércoles, 30 de septiembre de 2015



LA VERDAD DE LOS LÁCTEOS QUE NADIE NOS CUENTA

El cuerpo necesita diariamente 1000 mg de calcio. Un vaso de leche contiene 280 mg y 50 gramos de brotes de alfalfa 875 mg. Pero el marketing y nuestras costumbres nos llevaron a consumir leche vacuna para ingerir el calcio que nuestro organismo necesita. Igualmente, ¿será verdad que necesitamos tanto calcio? ¿Las proteínas de la leche vacuna son compatibles con nuestro organismo?
 
Según la Asociación Americana Gastroenterológica (AAG) la leche vacuna “es la principal causa de alergias en niños y bebés”. Esto se debe, entre otras cosas, a que a partir de los 2 años el ser humano comienza a producir menos renina y lactasa, enzimas que ayudan a digerir la lactosa presente en la leche vacuna. Además, varios estudios indican que la gente que sufre de palpitaciones, asma, jaquecas, fatiga y/o problemas digestivos, nota una pronta mejoría al eliminar el consumo de productos lácteos.

Según el Doctor Gabriel Cousens “Finlandia es el país con más alto consumo de leche en el mundo, y también es la nación con la tasa más alta de diabetes insulino dependiente per cápita”.

Resulta al menos interesante comparar a Finlandia con Japón, ya que este último tiene el menor consumo de leche y también la menor tasa de diabéticos.


 Además, en Japón y China donde casi no consumen lácteos, poseen los más bajos niveles de osteoporosis, además solo el 0,12% tiene cáncer de mama y próstata, mientras que en los países occidentales la tasa supera el 12%.

La falta de calcio no es una preocupación para quienes consumen alimentos de origen vegetal. De hecho, como ya publicamos en varios artículos, las algas, los frutos secos, semillas, hojas verdes, etc. constituyen una buena fuente de este mineral.

Un artículo publicado en el Postgraduate Medical Journal en 1976, reveló que “no se ha verificado que la deficiencia de calcio en el organismo tenga que ver con una dieta con bajos niveles del mismo”.

Entonces, por ejemplo, los altos índices de osteoporosis en las personas que consumen y/o consumieron grandes cantidades de leche vacuna, ¿a qué se deben? Según varios especialistas, las proteínas de origen animal producen un estado ácido y con alto contenido de fósforo que extrae el calcio de los huesos.

En 1985 la American Journal of Clinical Nutrition (AJCN) realizó un estudio demostrando que “los productos lácteos pausterizados sin agregado de calcio sintético no brindan ninguna protección contra la osteoporosis”. Sí, leíste bien, este estudio se realizó en 1985. Y la pregunta es, ¿por qué no se difunde esta información? ¿Será porque a muchas industrias no les conviene?

Dato sumamente interesante es que dos terceras partes de nuestro organismo están constituidas por agua y el elemento que compone el 65% de nuestra estructura física es el oxígeno.

Pero el calcio solamente forma parte del organismo en un 1,4%. Por lo tanto, en el día de hoy, ¿cuánto oxígeno consumiste? O sea, ¿cuánta fruta, verdura, semillas activadas, brotes, etc. ingeriste?

Ahora supongamos que este informe es una locura mística que se me ocurrió escribir en este momento. Y que todos los datos documentados que indiqué son mentiras.

Simplemente te invito a que vayas a cualquier jardín maternal y le preguntes a las maestras cuántas veces por mes se enferman los bebes que toman leche materna y cuántas los que toman leche de formula o vacuna.

Espero que se siga difundiendo esta información así cada uno la puede analizar y decidir qué hará con su alimentación y la de sus hijos.

Una de las mejores fuente de calcio y demás vitaminas es la chía

• 700% más Omega-3 que el salmón del atlántico

• 100% más fibra que cualquier cereal en hojas

• 800% más fósforo que la leche completa

• 500% más calcio asimilable que la leche

• 1400% más magnesio que el brócoli

• 100% más potasio que los plátanos

• 200% más hierro que la espinaca

• 300% más selenio que el lino

• Tiene un efecto saciante

• Posee más antioxidantes que los arándanos

• Aporta todos los aminoácidos esenciales

• Es el vegetal con más alto contenido en Omega-3

FUENTE: Ecoportal.net
http://espiritualidaddiaria.infobae.com


LA ZUCCA TI FA BELLA! ECCO 5 TRATTAMENTI NATURALI PER VISO E CORPO A BASE DI ZUCCA
 
Siamo in autunno, tempo di foglie che cadono, ma anche di alimenti preziosissimi per la salute come la zucca. Questo ortaggio arancione possiede un alto contenuto di fibre che migliorano il transito intestinale e ci aiutano durante le diete, perché ci fanno sentire più sazi. Non solo: è una fonte importantissima di beta-carotene e vitamine appartenenti a vari gruppi. È un ottimo antiossidante naturale e lavora a sostegno del nostro sistema immunitario.

Abbiamo già visto varie ricette gustose da realizzare con la zucca e alcuni consigli su come adoperare questo ortaggio anche fuori dalla cucina. Oggi, vedremo invece come la zucca possa essere la base per diversi rimedi di bellezza completamente naturali.

Eh si, perché questo ortaggio, oltre a essere importantissimo per la salute dei nostri organi, è un prezioso alleato anche per la nostra pelle, grazie al potere delle sue vitamine che contrastano l’azione dei radicali liberi e stimolano la produzione di collagene.

Maschera per il viso
Oltre alla ricetta che abbiamo già visto in una precedente occasione, composta da 4 cucchiai di polpa di zucca, 1 di miele, 2 cucchiaini di gel d’aloe, mezzo cucchiaino di olio di jojoba e 3 cucchiai di farina di mais, esiste un’altra ricetta, più semplice e con meno ingredienti che potete utilizzare per idratare e rigenerare il viso.

Vi serviranno: 4 cucchiai di polpa di zucca frullata, mezzo cucchiaino di curcuma in polvere e 1 cucchiaio di miele di Manuka. In una terrina, mescolate gli ingredienti, fino a ottenere una crema leggera da distribuire sul viso. Tenete in posa per 5 minuti e poi risciacquate.

Scrub per il viso
Ecco invece una ricetta per uno scrub esfoliante per il viso. Qui, troviamo la zucca, idratante e antiossidante, il miele, nutriente ed emolliente e l’argilla, esfoliante.
Mescolate insieme:
1 cucchiaino di purea di zucca
1 cucchiaino di miele grezzo
1/2 cucchiaino di argilla

Applicate sul viso, escludendo il contorno occhi. Lasciate in posa per 1 minuto e poi iniziate a massaggiare delicatamente il viso. Eliminate con acqua tiepida. Al posto del miele, potete decidere di aggiungere 1 cucchiaino di semi di lino macinati e 1 di camomilla, per aiutare l’effetto esfoliante del preparato.

Contro la cellulite
La zucca è anche un ottimo anticellulite, perché depura, aiuta a dimagrire ed è ricca di sostanze che ci proteggono dall’interno. Consumata per fini alimentari, questo alimento regolarizza l’intestino, drena e rigenera la pelle. Se a casa avete una zucca con la scorza bitorzoluta, tagliate un pezzetto della buccia, lavatela bene e usatela per fare un gommage sulle zone del corpo più gonfie e asfittiche: ravviverà la circolazione linfatica.

Per i capelli spenti
Prima del vostro consueto shampoo, potete aggiungere circa 4-5 cucchiai (in base alla lunghezza dei vostri capelli) di polpa di zucca, con un cucchiaino di miele e uno di olio di argan. Mescolate bene e applicate il composto su capelli umidi. Lasciate in posa per circa 15 minuti, risciacquate bene e lavate come al solito.

Per idratare il corpo
Come abbiamo già detto, betacarotene e vitamine della zucca sono un toccasana per idratare ed elasticizzare la pelle. Anche quella del corpo. Mescolate mezza tazza di polpa di zucca con una parte uguale di olio di cocco. Applicate generosamente sulla pelle, massaggiando. Lasciate in posa qualche minuto e poi risciacquate.

FONTE: By Agnese Tondell http://ambientebio.it/


11 ALIMENTOS QUE HAS CORTADO MAL TODA TU VIDA



TACHICARDIA? CI PENSA L'ACQUA CALDA!

La tachicardia è un disturbo organico caratterizzato dall’aumento della frequenza cardiaca al di sopra dei 100 battiti al minuto. In condizioni fisiologiche l’aumento della frequenza cardiaca non viene percepito, ma durante la tachicardia il paziente è cosciente dell’anomalo ritmo cardiaco.

E’ un disturbo che colpisce soprattutto gli adulti, ma non è raro ritrovare questo disturbo anche nei giovanissimi. Non bisogna mai sottovalutare questo evento, perché episodi ricorrenti che perdurano per anni, possono mettere in serio rischio la salute del cuore e dell’intero organismo. L’attività cardiaca, infatti, è strettamente dipendente dalle necessità degli altri organi e una cattiva perfusione del sangue può comportare una scarsa ossigenazione dei tessuti, condizione che si manifesta con: dispnea, sincope, dolore toracico.

Normalmente l’attività cardiaca viene regolata dal “pacemaker” e dal nodo senoatriale che lavorano simultaneamente per favorire la contrazione rispettivamente di atrii e ventricoli. Un aumento incontrollato della frequenza cardiaca comporta sia una riduzione dei tempi di riposo del muscolo cardiaco sia della pressione con cui il sangue viene espulso verso il circolo. Le cause della tachicardia sono innumerevoli e possono essere date da: cause fisiologiche, cause patologiche, cattivi stili di vita (fumo di sigaretta, alcol, droghe,) ed alimentazione. Quest’ultima molte volte viene ignorata ma può rappresentare il fattore determinante per la risoluzione del disturbo.

Se facessimo più attenzione ai segnali del nostro corpo, potremmo notare che moltissime tachicardie insorgono subito dopo i pasti e sono proprio quest’ultimi i determinanti per la normale attività del cuore. Assumendo alimenti, in particolari cattive combinazione di questi, possiamo determinare un rallentamento dell’attività gastrica che come ”il motore della nostra auto quando premiamo l’acceleratore, richiederà più benzina (sangue) del dovuto”. Il cuore per favorire la ripartenza dell’attività gastrica, aumenterà il suo lavoro andando in tachicardia. Come risolvere questo blocco gastrico? Con una semplice bevanda di acqua calda.

Questa bevanda, che deve essere bevuta a temperatura quasi non sopportabile dal palato, non appena entrerà nello stomaco, favorirà l’aumento della temperatura, comportando vasodilatazione che garantirà un maggiore afflusso di sangue e quindi la digestione. Gli effetti sono immediati, in meno di 5 minuti, l’attività gastrica riprenderà normalmente e il vostro cuore potrà ritornare nel normale ritmo fisiologico. Molte donne accusano il disturbo quando entrano in menopausa, appunto perché si ha un rallentamento dell’attività gastrica e quindi cibi che venivano tollerati adesso non lo sono più. Una delle combinazioni che purtroppo è tipica della cucina italiana è la pasta con il pomodoro. La prima è un cibo acido ricco di amidi complessi, il secondo è un frutto molto acido. Per le loro caratteristiche vanno ad influenzare il ph gastrico causando un eccessiva produzione di acido cloridrico e le conseguenze soprariportate.

Alcune bevande che possono influenzare l’attività cardiaca, pur con delle corrette associazioni alimentari, sono il tè e il caffè, bevande i cui principi attivi hanno la caratteristiche di aumentare i battiti cardiaci. Per chi manifesta sempre tachicardie è consigliabile fare i dovuti accertamenti per verificare la presenza di danni strutturali e\o di patologie a carico del cuore. In tutti i casi, il ruolo dell’alimentazione non deve essere ignorato, ma diventa di primaria importanza per evitare l’insorgenza dei sintomi, ricordando che la   bevanda di acqua calda ci potrà essere d’aiuto.

FONTE: di Dario Polisano http://www.ildistretto.it/



martes, 29 de septiembre de 2015



DR VALDO VACCARO: "IL DIGIUNO É LA TAVOLA OPERATORIA DELLA NATURA"

Il digiuno viene definito spesso la “tavola operatoria della natura”, poiché tramite esso – senza bisturi, senza l’uso di alcun prodotto chimico-farmaceutico, e dunque anche senza controindicazioni di sorta – è possibile far sparire in pochi giorni lipomi, miomi, tumori al seno e altro.

Far sparire in pochi giorni lipomi, miomi e tumori al seno, mediante autolisi o auto-scioglimento, senza orribili mutilazioni e senza l’uso di farmaci, è cosa normalissima per l’igienismo, anche se medici e medicalizzati rimangono spesso perplessi, sbalorditi ed increduli, di fronte a questa possibilità.

E’ chiaro che se un soggetto si alimenta quotidianamente al meglio, vale a dire con cibo prevalentemente crudo, e abbondanza di frutta, se respira come si deve, se fa del moto, se riposa bene, se prende il sole, e cerca di vivere in armonia con sé stesso e gli altri, non ha bisogno di digiunare. Gli basta il normale e naturale digiuno notturno e la colazione a base di frutta acquosa, per regolare perfettamente il suo organismo. Per una persona non carica di troppi veleni, e di pre-esistenti patologie curate con farmaci, il digiuno autogestito può estendersi senza troppi problemi a una settimana ed anche oltre, se vuole magari mandar via innocentemente qualche chilo di troppo.

Difficile dire con certezza quanto a lungo si può estendere un digiuno senza assistenza, dato che ogni caso è diverso. A volte, per evitare crisi eliminative troppo forti ed intense (soprattutto nelle persone molto intossicate), si suddivide il digiuno in due o tre sedute a distanza di uno o due mesi.L’assistenza al digiuno si limita, in ogni caso, a parole di spiegazione e di incoraggiamento, durante il momento delicato delle crisi espulsive, e a niente altro che quello. Trattasi dunque di supporto psicologico più che pratico.

Quando il digiunante ha a disposizione una decina di bottiglie di acqua distillata (o comunque leggera in termini di minerali) vicino al comodino, quando sta rilassato a letto, quando mantiene un bel ritmo respiratorio, quando la stanza è arieggiata, priva di odori e di rumori, di radio e televisione, tutto procede liscio. Il digiuno si interrompe allorquando arrivano i segnali giusti, ovvero quando la patina bianca della lingua scompare, quando le urine ridiventano chiare, quando l’alito e il sapore in bocca ridiventano gradevoli, e quando ritorna in modo prepotente l’appetito.

Il digiuno, tuttavia, non si interrompe certamente buttandosi su un piatto di spaghetti, ma con qualche giorno di alimentazione fruttariana (meglio solo frutta acquosa) o a base di centrifugati o frullati di carote, bietole, mele, ecc., per completare il lavoro ripulitivo, per poi riprendere alla fine la dieta normale umana, che è quella vegana tendenzialmente crudista, priva di effetti collaterali ed intossicanti (salvo che uno non voglia rimettersi nuovamente nei guai).

Ogni fenomeno fastidioso, ogni dolorino, ogni debolezza, ogni senso di vertigine, ogni eritema e ogni rigonfiamento epidermico, ogni scarico di muco, ogni liberazione di pus, ogni eventuale tensione nervosa ed ogni temporaneo picco depressivo, vanno inquadrati nella famosa crisi eliminativa. Trattasi di una crisi costruttiva, gestita con sapienza dal sistema immunitario, che con l’aiuto dissolvente dell’acqua leggera e demineralizzata,smaltisce le acque stanche e le cellule grasse, disgrega i depositi interni di minerali inorganici, di acidi, di urokinasi, di ammoniaca, di caffeine, teine, nicotine e cadaverine, nonché demolisce per autolisi le crescite patologiche ed irregolari tipo calcoli, tumori, cisti, lipomi e compagnia bella.

Il digiuno però non si limita a quanto sopra, ma fa molto di più. Smonta e smentisce categoricamente tutte le bugie pasteuriane e neo-pasteuriane, tutte le teorie mediche sui batteri e sui virus, sulle intolleranze e le allergie. Annienta e ridicolizza tutte le vecchie ideologie, tutti i martellamenti ministeriali su virus e ceppi virali provenienti dai vari punti cardinali del globo, evidenziando come un corpo diagnosticato carico di batteri e virus, senza alcun antibiotico ed alcun antivirale, senza alcuna vaccinazione, si libera velocemente da batteri e virus accumulati, riacquistando al 100% la sua salute.

Infatti, se avessero ragione i virologi e gli immunologi, una persona che affronti un digiuno, carica di batteri e di virus, lasciata senza cure biochimiche all’azione di tali voraci predatori, verrebbe divorata velocemente dai medesimi, sviluppatisi nel frattempo esponenzialmente, e morirebbe in preda a mille sofferenze. Succede invece esattamente l’opposto. Come mai? I virologi si defilano e scappano via imbarazzati. Non sanno cosa rispondere. Il motivo è ben presto spiegato. I batteri non trovano più porcherie da mangiare all’interno di un corpo ripulito dal digiuno, riducendosi così al quantitativo normale, logico e simbiotico previsto dalla natura. I virus, ovvero i detriti derivanti dalla fisiologica moria cellulare (normale ricambio metabolico giornaliero che vede miliardi di cellule morire e trovare le proprie sostitute), vengono parzialmente riciclati (vedi recupero del ferro in zona intestinale), e poi espulsi. Anche le allergie vengono a loro volta attenuate ed esorcizzate in modo naturale.

Nessuna meraviglia dunque che l’Ordine Medico combatta l’igienismo e il digiunismo a spada tratta, dicendone di cotte e di crude, spaventando a morte i malati e inducendoli a evitare tale pratica. Il digiuno mette in evidenza più di ogni altra cosa al mondo gli svarioni, gli spropositi, le ipocrisie, le corruzioni e le piccolezze della medicina. Il digiuno denuda spietatamente il monarca sanitario, mettendolo sotto i riflettori, smascherando tutto quanto c’è sotto. In definitiva, sbeffeggia la vorace e venale sanità mondiale, facendo guarire perfettamente la gente col semplice costo di poche bottiglie di acqua e di un piccolo sacrificio.

Ho dovuto scrivere decine di articoli su questo argomento, tipo: “Scienza e fantascienza del virus”, oppure “L’AIDS non malattia ma programma di governo”, “Il caso Sandlers e i conigli polio-resistenti”, “La farsa del contagio batterico-virale”, e tanti altri, per scalfire le intoccabili cattedre dei baroni e demolire le presunzioni e le arroganze dei ministri e dei sottosegretari, dei governi, dei piazzisti e dei portaborse, dei giornali e delle televisioni.

Ma coi ragionamenti teorici, è facile inceppare nelle trappole dei sofismi e nelle reti degli azzeccagarbugli.Qui parliamo di un esperimento pratico, facilmente ripetibile, verificabile e controllabile da una qualsiasi giuria pubblica. In realtà bastano 3-5 giorni di digiuno, per smantellare ogni montatura sanitaria, ogni costruzione fasulla e truffaldina basata sul binomio batterio-virus. Il digiuno è la prova del nove che batteri e virus non c’entrano in alcun modo con le malattie, non le provocano, ma sono semmai causati e moltiplicati da esse, e dalle tossicità accumulate precedentemente dal fisico. Si tratta di una semplice, chiara ed inequivocabile prova.

di Valdo Vaccaro valdovaccaro.blogspot.it

DA http://www.breaknotizie.com/il-digiuno-e-la-tavola-operatoria-della-natura/


COME PREPARARE UNA CREMA ALLA CALENDULA CONTRO ERUZIONI  CUTANEE, VENE VARICOSE E FERITE

La calendula è un bel fiore dai colori accesi, molto adoperato per la preparazione di unguenti curativi, decotti e tintura madre.
Le proprietà di questa pianta sono infatti conosciute da tempi immemori e legate al trattamento in genere di piaghe, ustioni ed eruzioni cutanee. Ma non solo.
Le sostanze e i principi attivi contenuti nella calendula sono utili per trattare disturbi molto diversi tra di loro, che vanno dall’amenorrea, alle ferite della pelle, alle eruzioni cutanee, ma anche al trattamento delle ragadi durante l’allattamento e delle vene varicose.
Esistono diverse ricette per preparare una pomata alla calendula. Oggi ne vedremo due.

La prima ricetta è realizzata utilizzando l’olio di calendula.

Vi serviranno:
10 grammi di cera d’api
120 ml di olio di calendula
L’olio di calendula può essere facilmente trovato in erboristeria, al limite, potete realizzarlo in casa.

Inserite in un pentolino l’olio e la cera d’api. Mettete gli ingredienti sul fuoco a fiamma bassa. Dopo che la cera si sarà completamente sciolta, spegnete e mescolate bene. Versate la pomata in un contenitore e lasciate raffreddare. Se vedete che la consistenza è troppo dura, aggiungete più olio, viceversa, se è troppo liquida, più cera. Chiudete ermeticamente con un coperchio e conservate la soluzione in frigorifero. Dura all’incirca un anno.

La seconda ricetta parte dall’uso dei fiori freschi di calendula.

Per realizzarla vi serviranno:
10 gr di cera d’api
35 gr di olio d’oliva
5 gr di miele
10 fiori freschi di calendula

Mettete in un pentolino la cera e scaldatela a fiamma bassa sul fuoco, fino a quando non sarà sciolta. Aggiungete l’olio e il miele e mescolate bene. Alla fine, inserite i fiori freschi di calendula, con la corolla rivolta verso il pentolino. Fate scaldare, mescolate ogni tanto per circa 20-30 minuti, sempre a fiamma molto bassa: non si deve mai arrivare all’ebollizione. Dopo, quando i fiori saranno completamente afflosciati, togliete dal fuoco e versate il composto in un barattolo con l’aiuto di un colino. Strizzate bene i fiori e lasciate raffreddare. La pomata, come quella precedente, va conservata in frigorifero.

La calendula, come dicevamo, può essere utilizzata in caso di varici, vene varicose, ragadi, ferite. Va applicata sulla parte interessata, con delicatezza, senza massaggiare. Apporta effetti analgesici e accelera il processo di cicatrizzazione. Per quanto riguarda le vene varicose, invece, ha un’azione astringente e tonica. Tenerla in frigorifero assicura un effetto rinfrescante: attenzione sempre a non esercitare pressione quanto la applicate.

FONTE: http://ambientebio.it/


GRASAS SALUDABLES QUE NO ENGORDAN

Cuáles son las grasas saludables que no engordan
Existen muchos mitos con respecto a la nutrición. Estamos siempre dispuestos a probar la moda en salud o nueva dieta con la esperanza de bajar kilos y sentirse bien. Uno de los mayores malentendidos es que la grasa engorda sin embargo hay grasas saludables, como te mostraremos a continuación, que no engordan sino que además son saludables para el cuerpo.

Verdades y mentiras sobre los productos sin grasa
Nuestra sociedad está obsesionada con productos bajos en grasa o sin grasa, pensando que son más saludables. Esto simplemente no es verdad.

La mayoría de los alimentos que están etiquetados como bajos en grasa o sin grasa son los alimentos procesados refinados en el que se ha sustituido la grasa con más azúcar. No es una buena opción. De hecho, muchas grasas son muy saludables, esenciales para nuestro bienestar, e incluso promover la pérdida de peso. Nuestro cuerpo necesita grasa para funcionar correctamente.

Además vitaminas necesarias tales como la A, D, E y K, que son liposolubles, es decir, la única manera que tu cuerpo puede absorberlas es en la presencia de grasa.

Los alimentos con grasas saludables que no engordan
Aquí están algunos tipos de grasas saludables que no engordan y son ideales para incorporar en tu dieta. No sólo te sentirás mejor, pero estarás con menos hambre, y tu cuerpo no se ssentirá privado.

Frutos secos con grasas saludables
Los frutos secos tienen grasas saludables y son muy amigables dentro de las dietas y están cargados con gran cantidad de nutrientes impresionantes, grasas saludables y proteínas. Los frutos secos son una de las mejores fuentes de ácido alfa-lenolenic, un tipo de  omega-3 saludable para el corazón. Los omega-3 ofrecen beneficios para la salud como la reducción del colesterol para la prevención de enfermedades.

También son ricos en L-arginina, un aminoácido que se ha demostrado que aumenta la función inmune, promociona la cicatrización de heridas, mejora la función de los vasos sanguíneos, y ayuda a controlar la enfermedad cardiovascular. Además, los frutos secos contienen fibra soluble y vitamina E. La fibra ayuda a bajar los niveles de colesterol y glucosa, mientras que la vitamina E es un poderoso antioxidante. La vitamina E es esencial para la función inmunológica adecuada, la piel sana, y la reparación del ADN.

Algunos de los favoritos son las almendras, nueces y nueces de Brasil. Úsalos en batidos, barras nutritivas, ensaladas, frutas secas, o solos. Las Mantequillas de nueces son otra manera deliciosa de disfrutar de este alimento rico en nutrientes con grasas saludables que no engordan.

Aceite de Oliva
El aceite de oliva es un aceite saludable sobre todo cuando no se cocina a temperaduras altas (si es posible no calentarlo mejor) se puede usar para saltear ligeramente, en ensaldas y aderezos para ensaladas. Este aceite es rico en fantásticas grasas saludables monoinsaturadas y antioxidantes como la clorofila, carotenoides y vitamina E, es un alimento que no engorda y al contrario resulta saludable. 

El aceite de oliva es ideal para reducir la presión arterial, la prevención del cáncer, la gestión de la diabetes, y la disminución de la gravedad del asma y la artritis. De hecho, incluido el aceite de oliva en tu dieta puede ayudarte  a mantener un menor y saludable peso.
aguacates y aceite de oliva con grasas saludables que no engordan

Aguacates una de las grasas saludables más recomendadas
Los aguacates son frutos fantásticos con muchos beneficios nutricionales y grasas saludables que no engordan. Son una excelente fuente de glutación, un antioxidante potente que ayuda a limpiar y proteger su cuerpo de desintoxicación, eliminación de metales pesados, y la lucha contra los radicales libres.

La glutación ayuda a mantener un sistema inmunológico saludable y retrasa el proceso de envejecimiento. Los aguacates son ricos en ácido fólico, que se ha demostrado que disminuye la incidencia de la enfermedad cardíaca y embolia. También son la mejor fuente en fruta de vitamina E, que protege contra muchas enfermedades y ayuda a mantener la salud en general.

No sólo están los aguacates llenos de nutrientes, pero estudios han demostrado que ciertos nutrientes se absorben mejor cuando se come con un aguacate. Disfruta de un aguacate en un sándwich, una ensalada, o mezclar en un batido.

Aceite de coco y las grasas saludables que ocntiene
Los productos de coco ofrecen una variedad de beneficios para la salud, y el aceite de coco es un aceite de gran uso para cocinar, o puede ser añadido a los batidos, cereales, y otros platos. El aceite de coco tiene propiedades antimicrobianas, antibacterianas y anti-cáncer. Mejora la digestión, la absorción de nutrientes y la salud intestinal. Proporciona beneficios cardiovasculares y ayuda a controlar la diabetes tipo 2. El aceite de coco promueve la salud renal y hepática y apoya el sistema inmunológico. También beneficia el metabolismo, la energía, y control de peso.

El aceite de coco tuvo una mala reputación por mucho tiempo sobre todo porque está compuesto de grasa saturada, lo que  nos sugiere que nos mantengamos alejados de él. Sin embargo, la grasa saturada en el aceite de coco es diferente a la de los productos animales. Los ácidos grasos en el aceite de coco son triglicéridos de cadena media, que se metabolizan fácilmente y se utiliza como energía por el cuerpo. Las investigaciones sugieren que estos ácidos grasos pueden aumentar tu metabolismo, promover la pérdida de peso y aumentar el HDL, el colesterol bueno y protector en su cuerpo.

Semillas
Las semillas, al igual que los frutos secos, contienen una serie de propiedades y grasas saludables para el corazón. Ofrecen fibra beneficiosa, los omega 3 los ácidos grasos y proteínas. Las semillas  promocionan la salud por su contenido en minerales tales como magnesio, selenio y zinc.

Algunas semillas grandes para incluir en tu dieta son las semillas de lino, semillas de chía, semillas de calabaza y semillas de girasol. Las semillas de Chia, en particular, se consideran muy beneficiosas debido a su perfil nutricional extremadamente alto. Son súper ricas en omega-3, incluso más que las semillas de lino. Incorpora las grasas saludables de las semillas a tu dieta y no sólo te ayudará a no engordar sino que además te beneficiará a la salud.

Además, se cargan con potentes antioxidantes, fibra, magnesio, fósforo, manganeso, cobre, hierro, zinc y. Las semillas se pueden disfrutar de muchas maneras. Son muy buenas en batidos, productos horneados, barras nutritivas, ensaladas, frutas secas, yogur y otros alimentos.

Redacción: Equipo de Vida Lúcida


ATENCIÓN: DESPUÉS DE LEER ESTO, NO VERÁ A LAS SEMILLAS DE CHÍA DEL MISMO MODO QUE LO VEIA

Los principales  beneficios de las semillas de chía provienen de la alta concentración de nutrientes que contienen. Una porción de 1 onza tiene 136 calorías, 4.6 gramos de proteínas, 11,8 gramos de hidratos de carbono y 8,6 gramos de grasa, casi todos los cuales es grasa insaturada saludable.

Mezcle una cucharada de semillas de chía con agua para servir como un reemplazo de un huevo en productos horneados, o agregar las semillas de yogur, cereales o un licuado para darse un impulso de nutrientes.

Alto contenido en fibra
Las semillas de Chia son ricas en fibra, con cada 2 cucharada de servir proporcionando 9,6 gramos, o 38 por ciento del valor diario, Comer la cantidad recomendada de fibra dietética puede ayudar a reducir el riesgo de estreñimiento, colesterol alto, enfermedades del corazón y la obesidad, así como ayudar a controlar sus niveles de azúcar en la sangre. En un estudio publicado en abril de 2010 en el "European Journal of Clinical Nutrition", los participantes que comieron pan con semillas de chía experimentaron niveles más bajos después de las comidas de azúcar en sangre y disminuye en el apetito.

Aumenta el omega-3
Estas pequeñas semillas son también una fuente de ácidos grasos omega-3, que son esenciales para mantener el corazón y el cerebro sano. Un estudio publicado en "Plant Foods for Human Nutrition" en junio de 2012 se examinaron los efectos del consumo de las semillas de chía en omega-3. Los investigadores encontraron que los participantes que ingirieron 25 gramos de semillas de chía por día durante siete días experimentaron un aumento del 138 por ciento en ácido alfa-linolénico y un aumento del 30 por ciento en ácido eicosapentaenoico, los cuales son los ácidos grasos omega-3.

Contiene niacina y tiamina
Cada porción de 2 cucharadas de semillas de chía ofrece 12 por ciento del DV para la niacina y tiamina. Estas vitaminas B son importantes para convertir los alimentos que comemos en energía y mantener el cerebro y el funcionamiento del sistema nervioso apropiadamente.

Fuente de selenio
El mineral selenio actúa como antioxidante para limitar el daño celular de los radicales libres y también ayuda a su cuerpo a absorber la vitamina E. Cada porción de semillas de chía contiene 15,5 microgramos de selenio, o 22 por ciento de la DV.

Aumenta el Consumo de Hierro
Usted necesita hierro para formar glóbulos rojos y transportar el oxígeno por todo el cuerpo. Consumir 2 cucharadas de semillas de chía le da 2,2 miligramos de hierro, o el 12 por ciento de la DV.

Contiene calcio
El calcio ayuda a desarrollar huesos fuertes, y también desempeña un papel en la coagulación de la sangre y la función muscular y nerviosa. Cada porción de semillas de chía tiene 176,7 miligramos de calcio, o el 18 por ciento de la DV.

Fuente de Manganeso
El manganeso es esencial para el metabolismo de los hidratos de carbono, la formación de los huesos y la regeneración de las células rojas de la sangre. Una porción de 2 cucharadas de semillas de chía contiene 0,8 miligramos de manganeso o el 38 por ciento de la DV.

Proporciona Fósforo
Su cuerpo necesita fósforo para formar el ADN y los huesos fuertes y para almacenar energía. Las semillas de chía proporcionan 240,8 miligramos, o 24 por ciento del DV, en cada porción.

Fuente de Magnesio
El magnesio es importante para el metabolismo, así como para la función muscular y nerviosa. Una porción de semillas de chía ofrece 98,3 miligramos, o el 23 por ciento de la DV.
Contiene cobre
Usted necesita cobre para mantener los nervios sanos y para formar los glóbulos rojos y los huesos fuertes. Usted obtendrá 0.3 miligramos de cobre, o el 13 por ciento del DV, en cada porción de semillas de chía.


Fuente: http://www.noticiasfb.com/2014/07/atencion-despues-de-leer-esto-no-vera.html
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CREMA DI ZUCCA E PORRI

Una crema che abbina alla leggerezza un elevato contenuto di sostanze protettive quali il betacarotene, di cui è ricca la zucca, e i composti solforati, tipici della famiglia di cipolle, aglio e porri, potenzialmente protettivi nei confronti di alcuni tumori.

Ingredienti per 4 persone: 
750 g ( peso netto) di zucca del tipo «delica» o simile , 
4 porri, 
4 foglie di alloro, 
1 cucchiaio di zenzero fresco grattugiato, 
3 cucchiai di olio extravergine d’oliva.

Preparazione: 
sbucciare e mondare la zucca, sciacquarla e tagliarla a cubetti; mondare i porri dalle sommità verdi, inciderli in due per il lungo fermandosi prima della radice finale, lavarli e affettarli finemente. Rosolarli per 10 minuti a calore medio-basso in una casseruola dal fondo spesso con 3 cucchiai di olio d’oliva. Aggiungere la zucca e le foglie di alloro, salare, coprire e cuocere per 5 minuti a calore medio, bagnare con 1,2 litri di acqua, cuocere per altri 15-20 minuti, eliminare le foglie di alloro e frullare il tutto finemente in modo da ottenere una densa crema. Aromatizzarla con lo zenzero o con zafferano, rosmarino tritato, peperoncino o semi di sesamo. 

Valori nutrizionali per porzione: proteine g 4 , grassi g 8 (di cui saturi g 1,1 ), carboidrati g 12, energia kcal 133 

Ricetta suggerita dallo chef Giuseppe Capano

Quanto «vale» l’acqua 
Se l’acqua contenuta nei piatti (come zuppe e minestre) o nei cibi (come frutta, verdure) contribuisce a saziare e a ridurre le calorie complessivamente assunte, ci si può aspettare lo stesso effetto se l’acqua viene bevuta ? Sembrerebbe di no, almeno secondo uno studio pubblicato dall’American Journal of Clinical Nutrition. I n questo, alcuni ricercatori della Pennsylvania State University hanno messo a confronto le calorie assunte a pasto da un gruppo di donne alle quali era stato fornito, una ventina di minuti prima del pasto, lo stesso piatto ma, un giorno, da solo, 
un altro giorno, con aggiunta di un bicchiere di acqua a parte e, un altro ancora, con la stessa quantità 
di acqua incorporata nella preparazione. In quest’ultimo caso le donne hanno assunto mediamente circa 100 kcal in meno rispetto a quando non era previsto che il piatto fosse accompagnato dall’acqua o rispetto a quando questa veniva bevuta.

FONTE: http://www.corriere.it/ 15 gennaio 2014
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lunes, 28 de septiembre de 2015



NUEVA GENERACIÓN DE BEBÉS ALIMENTADOS SIN ANIMALES



ANDARE IN BICI AL LAVORO SALVEREBBE MILIONI DI VITE: IL RAPPORTO DELL'OMS SULLA SEDENTARIETÁ

Al congresso tenutosi a Vilnius dell’Organizzazione Mondiale della Sanità i dati sull’esercizio fisico, troppo carente in Europa. Strategie per incrementarlo

Le fognature e l’acqua corrente hanno sconfitto la peste nelle città. Le piste ciclabili e altre attrezzature per lo sport e il movimento potrebbero ridimensionare fortemente le malattie non trasmissibili, come le malattie di cuore, l’obesità, il diabete. Questo il messaggio forte del nuovo documento della Regione Europea dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, che nel suo congresso tenutosi a Vilnius negli scorsi giorni ha voluto sottolineare, insieme al contrasto della tubercolosi e alla necessaria riposta di sanità pubblica al problema della migrazione, anche la promozione dell’attività fisica.

I benefici
Un milione di morti all’anno dovuti alla sedentarietà
I dati, infatti, non sono incoraggianti. L’obiettivo di ridurre del 10% l’inattività fisica entro il 2025 è lontano dall’essere raggiunto. Un terzo degli adulti europei, infatti, passa dal letto al sedile dell’auto (o del treno) alla sedia dell’ufficio. Sedentari puri e duri, talvolta loro malgrado. Abitudine che si traduce in un milione di morti all’anno nella regione Europea (il 10 per cento del totale), e 8,3 milioni di anni di vita persi all’anno. La riduzione auspicata dall’OMS, invece, contribuirebbe a raggiungere gli altri tre obiettivi di salute da ora al 2025: una riduzione del 25% del rischio di morte prematura per malattie cardiache, cancro, diabete, disturbi respiratori; una riduzione simile nella prevalenza di pressione alta nella popolazione, e l’interruzione della preoccupante crescita di diabete e obesità. Un guadagno così ampio si spiega sia con l’attività fisica, sia con i benefici ambientali secondari passando dall’auto a forme di mobilità dolce: dalla riduzione degli inquinanti e dei gas serra al decongestionamento delle città.
Almeno 150 minuti alla settimana di esercizio
Già, ma da dove partire? La nuova strategia di promozione dell’attività fisica dell’OMS fissa prima di tutto i livelli minimi di attività per il mantenimento in salute: per gli adulti, almeno 150 minuti alla settimana (30 minuti al giorno per 5 giorni) di esercizio fisico moderato. Per i bambini e i ragazzi, almeno un’ora al giorno di esercizio da moderato a intenso. L’educazione sanitaria e la promozione dello sport sono importanti ma non bastano. Bisogna agire sulle cause più profonde del sedentarismo, che sono in parte urbanistiche (abitazioni lontane dai luoghi di lavoro, poche poste ciclabili, marciapiedi invasi dalle auto, pochi parchi e quelli esistenti non interconnessi), in parte legate all’organizzazione del lavoro e della scuola: due ambiti che, almeno in Italia, fanno ben poco per promuovere il movimento, il raggiungimento delle sedi di studio e di lavoro in bicicletta. L’assenza di docce, per esempio, non consente di lavarsi e cambiarsi dopo essere arrivati in bicicletta. La pochezza dei campi gioco e il basso livello dell’”ora” di educazione fisica completano il quadro.
Basterebbe andare in bicicletta al lavoro
E sì che non ci vorrebbe molto per convertire la maggioranza della popolazione a un adeguato esercizio fisico: in Europa il 50% degli spostamenti urbani in automobile è su distanze inferiori a 5 chilometri, che potrebbero essere percorse in 15/20 minuti utilizzando la bicicletta. Già solo questi tragitti quotidiani soddisferebbero la quantità di attività fisica giornaliera raccomandata per restare in salute. Convertire gli spostamenti casa-lavoro da auto o treno a bicicletta comporterebbe anche benefici economici. L’OMS calcola che se le 56 grandi città europee e statunitensi considerate dallo studio raggiungessero un tasso di ciclabilità simile a quello di Copenhagen (fra i più alti del mondo), si creerebbero 76.000 nuovi posti di lavoro all’anno. Una ricerca effettuata dal Politecnico di Milano e dall’Università di Bologna sulle abitudini di mobilità di una zona di Milano, ha calcolato un risparmio di 20 milioni di euro all’anno se la popolazione esaminata passasse dall’attuale 30% di uso della bicicletta alle intenzioni dichiarate nelle interviste. Il beneficio economico è stato stimato con uno speciale “calcolatore” dell’OMS in grado di trasformare le ore in più pedalate o camminate in anni di vita guadagnati, e pertanto in minori spese mediche e di altra natura.
Esempi virtuosi
Ogni anno, quindi, in una sola zona di Milano, circa raddoppiando l’uso della bicicletta si guadagnerebbero 20 milioni, mentre ne basterebbero altrettanti in dieci anni per costruire le piste ciclabili e le altre infrastrutture necessarie ad agevolare questi spostamenti. «L’indagine ha messo in luce la forte resistenza a passare alla bicicletta soprattutto da parte degli uomini che fumano, la categoria in assoluto più sedentaria», osserva l’epidemiologia dell’Università di Bologna Valentina Di Gregori: «Gli interventi di pianificazione urbanistica dovrebbe tenere conto maggiormente di questa fascia di popolazione, agevolandone il passaggio all’attività fisica». Particolari accortezze nella progettazione degli spazi urbani e verdi devono essere adottate anche per aumentare l’attività fisica degli anziani, spiega il documento dell’OMS. Così come un’attenzione particolare va riservata alle fasce sociali più svantaggiate, che tradizionalmente fanno meno movimento, oltre a nutrirsi peggio e fumare di più. Cambiare abitudini nel modo di spostarsi e di fare esercizio fisico è un compito immane, diverso da paese a paese, e che richiede il concorso di misure fiscali, urbanistiche, di politica scolastica e di speciali incentivi per le aziende per rendere più “movimentato” anche il mondo del lavoro. Magari sulla scia della moda di origine californiana di lavorare in piedi su speciali tavoli alti (stand desk). Intanto, per cominciare a dare subito seguito all’impegno dei 53 paesi riuniti a Vilnius nella conferenza europea dell’OMS, un gruppo di sindaci delle città lituane ha inaugurato (con una biciclettata) 200 chilometri di nuove piste ciclabili. Il movimento delle due ruote avanza. Ma manca ancora parecchia strada.

FONTE: http://www.corriere.it/ 21 settembre 2015 (modifica il 21 settembre 2015 | 12:53)
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3 RAZONES POR LA QUE JAMÁS DEBES DORMIR JUNTO A TU CELULAR

A quedarse dormido mientras Insta-desplazamiento en el teléfono inteligente o deliberadamente dejar en su cama mientras duermes? Usted no está solo: el 44% de los propietarios de teléfonos celulares han dormitado con su teléfono al lado de su cama para asegurarse de que no se pierda ninguna llamada cruciales o textos, según el Pew Internet Project. Pero si bien es posible que tenga buenas intenciones, acurrucándose a su teléfono podría ser peligroso para su salud. He aquí por qué:

Usted podría incendiar la almohada
Un adolescente de Texas recientemente despertó un olor a quemado. ¿La causa? Había derretido parcialmente su Samsung Galaxy S4, que estaba bajo su almohada, y lo quemó sus sábanas y colchones, también. Más concretamente, parece que una batería de teléfono de reemplazo de Samsung no fue culpa mía: manual de instrucciones del teléfono advierte contra el uso de teléfono celular incompatible baterías y cargadores. El manual también señala que hay un riesgo de incendio si el aparato está cubierto por ropa de cama o cualquier otro material grueso. Línea inferior: atenerse a los accesorios del teléfono del fabricante original y no dejes tu celular en tu cama. 

Usted mismo podría permanecer despierto
Los teléfonos móviles (y tabletas, televisores y otros aparatos con pantallas LED) emiten lo que se conoce como el azul-una luz tipo que los estudios sugieren puede inhibir la producción de la hormona melatonina para inducir el sueño y alterar nuestros ritmos circadianos. Esto puede deberse a que la luz azul emite longitudes de onda similares a la luz del día, que pueden hacer nuestros cuerpos piensan que es de día, en cualquier momento. Para conciliar el sueño cuando se quiere (y necesita), apagar todos los aparatos electrónicos, dos horas antes de acostarse.Mejor aún, que su teléfono y un ordenador portátil en otra habitación mientras duermen.

Los riesgos para la salud de los teléfonos celulares son turbios
No ha habido ninguna investigación que demuestra el uso de celulares causa cáncer; de hecho, los enlaces a cualquier tipo de riesgo para la salud aún no están claras. En general, se dice que los teléfonos celulares para emitir este tipo de pequeñas dosis de radiación electromagnética que también se emite desde los rayos X y microondas y puede conducir al crecimiento del tumor en grandes cantidades-que son perfectamente seguros para manejar.
Sin embargo, la Organización Mundial de la Salud advirtió en 2011 que el uso puede ser posiblemente cancerígeno para los seres humanos, sobre todo en niños, cuyas cabelleras y cráneos son más delgados que los adultos, y son más vulnerables a la radiación. Así que si usted está en absoluto preocupado por el posible riesgo de cáncer, tratar el texto en vez de llamada, sostenga el teléfono de su oreja, o utilizar un auricular o el ajuste lo más posible y, definitivamente, no dormir con el altavoz teléfono al lado de su cabeza.


Fuente: http://www.noticiasfb.com/2014/12/3-razones-por-la-que-jamaz-debes-dormir.html
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CACHI: PROPRIETÁ TERAPEUTICHE  E BENEFICI



CÓMO HACER TU PROPRIO ACEITE DE MAGNESIO

Se estima que un gran porcentaje de personas en nuestra sociedad moderna son deficientes en magnesio. Por desgracia, incluso al comer una dieta óptima es difícil obtener suficiente magnesio debido a dificultades para absorber el mineral y por la cantidad mínima en nuestro suelo agrícola.

El magnesio también está agotado de nuestro cuerpo cuando estamos bajo estrés, experimentar ansiedad o tener falta de sueño. La ansiedad es una de las razones por las que siempre estoy tratando de aumentar mis niveles de magnesio mientras trato de mantener un buen equilibrio.

Entre los factores de dieta, estrés, y los que no podemos controlar, como los niveles bajos de magnesio en los suelos agrícolas, es fácil ver por qué tantas personas son deficientes en este mineral.

Algunos de los síntomas más comunes de la deficiencia de magnesio incluyen
Fatiga
Energía baja
Dificultad para dormir
Síndrome premenstrual y desequilibrios hormonales
Dolores de cabeza
Ansiedad
Hay un par de maneras en que puedes aumentar el nivel de magnesio, se pueden utilizar sales de Epsom, aceite de magnesio, darte un chapuzón en el mar (el mar es una gran fuente de magnesio y oligoelementos) , tomar suplementos de magnesio, aumentar el consumo de alimentos ricos en magnesio, o hacer una combinación para asegurarte de que estás recibiendo una absorción óptima.

El uso de magnesio transdérmico (aplicado a la piel), es la forma más eficaz para aumentar tu nivel de magnesio y asegurar la absorción, para esto existen algunos componentes que se pueden usar tales como el uso de aceite de magnesio o sales de Epsom.

Aceite de magnesio y sales de epsom
Las Sales de Epsom, que son sulfato de magnesio, se añaden más comúnmente a los baños y aumenta significativamente tu nivel de magnesio. El aceite de magnesio es cloruro de magnesio en realidad, es una forma diferente de magnesio que se ha observado se absorbe más fácilmente. Lo gracioso es que en realidad no es un aceite en absoluto. Es simplemente una mezcla de copos de magnesio y agua. El aceite de Magnesio se dice que es absorbido con mayor facilidad que las sales de Epsom.

Por qué debes hacer tu propio aceite de magnesio
El aceite de Magnesio puede ser bastante caro, por lo que hacer tu propio aceite de magnesio ayudará a recortar los gastos. Además, otra ventaja muy importante de hacer tu propio aceite de magnesio, es que se puedes ajustar la forma potente a tomar la mezcla. Puedes hacer esto mediante el ajuste de la cantidad de copos de magnesio en la mezcla de aceite de magnesio. Cuando estás empezando es posible que desees comenzar con ¼ de copos de magnesio y ver cómo responde tu cuerpo, y ajustar la cantidad hasta encontrar lo más adecuado para ti.

Cómo hacer aceite de magnesio
Ingredientes:
1/2 taza de copos de magnesio
1/2 taza de agua
bote con aerosol para guardar la mezcla
Preparación:

Calentar ½ taza de agua (no hasta el punto de ebullición)
Vierte el agua sobre ½ taza de copos de magnesio
Revuelve la mezcla hasta que se disuelven los copos de magnesio
Déjela enfriar y almacenar en una botella de spray o una jarra
Puedes aplicar la mezcla a la piel después de que se haya enfriado lo suficiente a una temperatura confortable. También puedes almacenar el aceite de magnesio para uso futuro.

* Puedes usarlo varias veces al día aplicándolo de 10 a 20 veces espaciadas durante el mismo.
* Para una absorción óptima, aplicar el aceite de magnesio en el área del estómago, los brazos y las piernas.
* Si encuentras que la aplicación te trae hormigueo o picaduras, puedes diluir la mezcla añadiendo más agua.

Cómo trabaja el aceite de magnesio
Puedes usar el aceite de magnesio diariamente, mantén tu botella de spray al alcance, puedes aplicarlo con un paño también. Si vas a preparar una gran cantidad puedes mantenerlo almacenado en un frasco de vidrio. Después de iniciar con el uso de aceite de magnesio, puedes notar mejoras a la hora de dormir. El aceite de magnesio puede proporcionar más beneficios que las sales Epsom ya que puede ser absorbido más fácilmente. No quiere decir que las sales de Epsom no son eficaces, son absolutamente útiles, sólo que las dos presentaciones funcionan mejor para ciertos fines cada una.

Investigación y redacción: Vida Lúcida


ALGHE: LE DIVERSE TIPOLOGIE, LE PROPRIETA' E COME UTILIZZARLE
 
Da secoli alla base dell'alimentazione orientale, le alghe andrebbero riscoperte anche in occidente, in quanto sono considerate uno degli alimenti più salutari che il nostro pianeta sia in grado di offrire, per via della loro ricchezza di vitamine, minerali e antiossidanti.

Le alghe possono essere reperite in alcuni supermercati, nelle erboristerie e nei negozi di prodotti alimentari biologici. Le alghe in commercio in Italia non provengono solo dal Giappone, ma anche dall'Europa, in particolare da Francia, Irlanda e Paesi Scandinavi, caratteristica che le rende un alimento non soltanto tipicamente orientale. Ecco alcune tra le specie di alghe più diffuse, accompagnate dalle loro proprietà e modalità di utilizzo.

Arame (Eisenia bicyclis)

L'alga arame è particolarmente ricca di potassio. La sua assunzione può essere utile da parte di chi pratica sport al fine di arginare il rischio di incorrere in crampi muscolari. Possiede proprietà antivirali e può contribuire a mantenere sotto controllo il peso corporeo. E' l'alga dal sapore più delicato, caratteristica che la rende mqaggiormente affine ai gusti occidentali.

Prima di essere consumata, l'alga arame necessita di essere lasciata in ammollo in acqua a temperatura ambiente o di essere portata ad ebollizione per alcuni minuti. Le alghe arame possono essere bollite e consumate come contorno, condite ad esempio con olio di sesamo e salsa di soia, oppure essere d'accompagnamento ad un contorno preparato con carote e cipolle.

Dulse (Palmira palmata)

L'alga dulse è un alga dal caratteristico colore rosso. E' la più ricca di ferro tra le alghe e presenta allo stesso tempo un buon contenuto di potassio e di magnesio. Cresce lungo le coste rocciose dell'Atlantico (Bretagna, Irlanda, Scozia e Scandinavia) e del Pacifico (Giappone). Durante la bassa marea può essere raccolta a mano. In seguito viene lasciata essiccare al sole e al vento per poi poter essere consumata o venduta.

E' un alga dal gusto piccante, che può essere utilizzata come condimento per legumi e verdure, come complemento per le insalate e nella preparazione di zuppe, ma anche di piatti a base di cereali. Si sposa particolarmente bene con l'avena. E' inoltre utilizzata per la preparazione di salsine piccanti da accompagnare con svariate pietanze. Non richiede ammollo prima della cottura.

Hiziki (Sargassum fusiforme)

Le alghe hiziki (o iziki) si riconoscono dal loro colore scuro e dalla loro conformazione che le rende simili a stringhe sottili. Presentano un notevole contenuto sia di ferro che di calcio, di cui rappresentano una delle fonti vegetali principali. Basti pensare che 100 grammi di alghe hiziki secche sono in grado di contenere fino a 1400 milligrammi di calcio.

Le alghe Hiziki devono essere lasciate in ammollo per una decina di minuti prima di essere utilizzate per preparazioni culinarie. Il loro sapore si sposa con quello di molte verdure, di cui possono accompagnare la cottura nella preparazione di contorni e minestre. Possono essere inoltre utilizzate per condire pasta o riso accompagnate da ortaggi come broccoli, cipolle e carote.

Kanten (Agar agar, Gracilaria verrucosa)

L'alga kanten, alga giapponese di colore rosso, viene prevalentemente utilizzata per via del potere gelificante delle sostanze in essa contenute, estratte previa essicazione ed ebollizione della stessa. Gli estratti di alga kanten vengono impiegati nella preparazione dell'agar agar, un gelificante naturale completamente vegetale da utilizzare in sostituzione delle gelatine industriali animali.

L'agar agar si presenta sotto forma di polvere, fiocchi, scaglie o barre e può essere impiegato come gelificante in qualsiasi preparazione richieda l'utilizzo di quella che viene denominata "colla di pesce". E' quindi adatto ad addensare budini, confetture, marmellate, aspic ed altre preparazioni sia dolci che salate.

Kelp (Macrocystis pyrifera)

L'alga kelp è caratteristica dell'Atlantico e delle coste scandinave. Presenta un colore bruno scuro ed un odore salmastro una volta essiccata. Viene consigliata per i suoi effetti diuretici, come coadiuvante per contrastare la cellulite e per regolarizzare il metabolismo. Contiene iodio, fitosteroli, polifenoli e le vitamine A, B1, B2, C, D e E. Presenta proprietà rimineralizzanti e antinfiammatorie.

Si trova solitamente in commercio come alga essiccata o sotto forma di compresse o tavolette come integratore alimentare di iodio. La sua assunzione può essere indicata nei casi di obesità dovuta a ipotiroidismo in modo da favorire il corretto funzionamento del metabolismo e la perdita del peso in eccesso.

Klamath (Aphanizomenon flos aquae)

L'alga klamath è considerata l'alga in grado di apportare il maggiori quantitativo di acidi grassi essenziali omega6 e omega3. Presenta inoltre un non trascurabile quantitativo di proteine e viene considerata un alimento particolarmente energetico. E' ritenuta un ottimo ricostituente in caso di stanchezza, convalescenza e riabilitazione.

E' possibile reperire l'alga klamath sotto forma di integratore in tavolette, ma anche semplicemente in forma essiccata e conservata in modo tale che essa possa mantenere tutte le proprie caratteristiche benefiche, che la rendono particolarmente indicata come antinfiammatorio naturale e come alimento dalle proprietà immunoregolatrici e antiossidanti.

Kombu (Laminaria japonica)

L'alga kombu è ricca di iodio, utile per il funzionamento della tiroide e per la regolazione del metabolismo. Contiene sostanze in grado di donare a questo alimento proprietà anticoagulanti, utili per prevenire la formazione di trombi. La kombu è un alga particolarmente ricca di calcio e di sali minerali.

Un pezzetto di alga kombu può essere utilizzato durante l'ammollo dei legumi secchi e durante la loro cottura, in quanto il suo contenuto di acido glutammico è in grado di renderli più morbidi e facilmente digeribili. Può essere inoltre aggiunta alla preparazione di brodo di verdure e minestroni, oltre che al latte di soia preparato in casa, per arricchirlo di calcio. E' ottima per dare sapore al riso, alla pasta e alle verdure. Le alghe kombu impiegate per l'ammollo dei legumi possono essere lasciate asciugare e riutilizzate.

Nori (Porphyra species)

E' l'alga più ricca di proteine, il cui contenuto è pari al 50% del peso del prodotto secco. Presenta quantità considerevoli di fibre vegetali e di acidi grassi omega3, oltre ad essere fonte di vitamina C. Contiene inoltre taurina, utile per la sua azione di contrasto nei confronti del colesterolo, oltre a ferro, calcio, vitamina A e B1.

La nori è l'alga più conosciuta poiché viene utilizzata per la preparazione dei maki giapponesi. Non richiede accorgimenti particolari prima di essere utilizzata, ma può essere utile inumidirla con dell'acqua prima di utilizzarla per la preparazione dei classici rotolini di riso e alghe. Le alghe nori sono ottime accompagnate da salsa wasabi e di soia. Possono essere lasciate marinare in salsa di soia, olio di sesamo o di girasole e succo di limone e poi essere utilizzate come condimento per legumi e cereali.

Spirulina (Arthrospira platensis)

La spirulina è una microalga di colore verde-azzurro, utilizzata per la preparazione di integratori naturali dall'effetto depurativo e disintossicante. E' un alga d'acqua dolce, ricca di proteine facilmente assimilabili da parte del nostro organismo. Non presenta vitamina C, ma contiene vitamine del gruppo B, vitamina A e D, oltre che una particolare tipologia di calcio vegetale al quale sono state attribuite proprietà anticancro.

La si trova in vendita come ingrediente del gomasio, condimento costituito da sale marino integrale, semi di sesamo tostato ed alga spirulina in polvere, che con gli stessi ingredienti può essere preparato anche in maniera casalinga. Può essere acquistata sotto forma di polvere o fiocchi ed utilizzata come condimento, oppure sotto forma di integratore biologico in compresse.

Wakame (Undaria pinnatifida)

L'alga wakame è considerata particolarmente benefica per le donne per via del suo contenuto di calcio vegetale e magnesio, utili nella prevenzione dell'osteoporosi, oltre che per le sue proprietà diuretiche, che la rendono adatta a contrastare eventuali gonfiori causati dall'accumulo di liquidi. Uno dei suoi pigmenti, la fucoxantina, è stato sottoposto a studi scientifici atti a verificare il suo ruolo nel contrastare la resistenza all'insulina.

L'alga wakame può essere utilizzata per la preparazione della tradizionale zuppa di miso giapponese o per zuppe di legumi o di verdure. Deve essere reidratata in acqua per una decina di minuti pria di essere aggiunta ad altre pietanze durante la cottura, oppure può essere passata brevemente in forno e poi sbriciolata sulle pietanze. E' ottima nelle insalate e nella preparazione di stufati di verdura.

FONTE: Marta Albè http://www.greenme.it/

viernes, 25 de septiembre de 2015



¿ES INEVITABLE PONERSE TRISTE EN OTOÑO O ES QUE NOS GUSTA EL DRAMA?

Los cambios de estación tienen consecuencias en nuestros hábitos, cerebro e incluso rodillas. Pero no es tan fiero el león como lo pintan

Hoy arranca el otoño, la estación del año más romántica, bucólica e incluso reproducible sobre lienzo. Y todo esto que sobre papel suena tan sugerente como el crujir de las hojas secas, al salir de casa trae consigo un parón brusco y desafinado de la música de violines. Porque el otoño nos fastidia. Alejarnos del mar y reducir bruscamente el tiempo dedicado al ocio ya podrían ser los factores que nos lleven a la melancolía. Pero la historia es más larga.
¿Puede un salto del termómetro afectar al cerebro de forma determinante? Estudios llevados a cabo en los años noventa en la Universidad de Southampton, Inglaterra, revelaron que la mayoría de los adultos, al menos el 90%, experimentan cambios sutiles en el estado de ánimo, energía y sueño cuando cambia la estación. Esos estudios sirvieron de base para ahondar en el término Seasonal Affective Disorder (SAD, en sus siglas en inglés), que traducido al español resulta en Trastorno Afectivo Estacional (TAE), una serie de síntomas que aparecen vinculados a las variaciones de luz y clima.
“Los cambios de las condiciones atmosféricas nos producen alteraciones físicas y mentales, como seres ecológicos que somos", explica el doctor Antoni Bulbena, catedrático, director del Instituto de Neuropsiquiatría y Adicciones del Hospital del Mar de Barcelona y experto en la materia. "Algunas están ligadas a la luz, un importante regulador del organismo. También a los cambios meteorológicos como la lluvia o el viento, la estacionalidad y la contaminación. Los cuatro factores están bastante entremezclados”.
Quién me ha robado la serotonina
En la recién estrenada estación, el cambio más importante en cuanto al funcionamiento del cerebro se produce por el menor tiempo de luz solar (cada día perdemos 3 minutos de la misma), elemento clave en la producción de ciertas hormonas. La principal, la melatonina, una hormona segregada por la glándula pineal en el centro del cerebro, que se produce en mayor cantidad en la oscuridad (por lo tanto, habrá más cuantas menos horas de luz) y es la que influye en que tengamos más sueño (pero también peor ánimo, más hambre y más frío).
Varias investigaciones han constatado la relación entre una menor luz solar y los niveles bajos de serotonina en el cerebro, la hormona del humor, lo que nos hace estar más tristes
Al tiempo, hay otras investigaciones que han constatado una relación entre una menor luz solar y niveles bajos de serotonina en el cerebro, la hormona del humor, lo que nos hace estar más tristes. “Desde el punto de vista del cerebro, hay latitudes donde las estaciones no tienen demasiadas diferencias, porque están muy cerca del Trópico o del Ecuador. Para el resto, se ha hablado mucho de cambios en el humor y un peor estado anímico, porque parece que nos bajaría un poco el tono”, explica el doctor Carlos Tejero, vocal de la Sociedad Española de Neurología (SEN), quien utiliza el tono condicional porque estos estudios solo muestran indicios de una relación tristeza-otoño. Están ahí las sospechas, pero falta la evidencia.
Menos dudas despiertan los aspectos relacionados con las costumbres. “Más tiempo de trabajo, la vuelta al cole, menos tiempo para compartir con los seres queridos y algo parecido a la cuesta de enero, no solo económicamente, sino también en nuestro rendimiento, ensombrecen el otoño”, añade Tejero. Y genera un trastorno afectivo estacional que no afecta por igual a todo el mundo. De hecho, hay a quien ni le roza. En ocasiones, por razones psicológicas (una mayor adaptabilidad) Y en otras, según las últimas investigaciones en la Universidad de Virginia de Estados Unidos, por una mutación genética que hace que el ojo de determinadas personas sea menos sensitivo a la luz (y, por tanto, vulnerables al TAE). "Esos individuos tienen unos menores niveles de un receptor de fotopigmento llamado melanopsina, involucrado en la regulación del ritmo circadiano, y necesitan mayores niveles de luz brillante para mantenerse en su funcionamiento normal en los meses fríos", aclara el estudio.
Y luego está el cambio de hora (el próximo 25 de octubre, a las tres de la mañana serán las dos), que nos somete a “un esfuerzo adaptativo notable”, como asegura el doctor Bulbena, quien añade: "Llegado el momento, debemos ir adaptándonos a la luz solar: el cuerpo a veces tarda una semana y hasta dos en recuperar su ritmo habitual. Es como un jet lag en versión cambio horario”.
“Esta ausencia de luz, más que tristeza, genera letargia, lentitud, como espesura. Si uno duerme de más le pasa esto, el cuerpo se ralentiza, se pone a hibernar, le cuesta más pensar, está más retraído socialmente, come más, normalmente, carbohidratos, y entra en una especie de estado de retiro que puede acabar en síntomas de desánimo”, detalla Bulbena. Para evitarlo, Guillermo Fouce, doctor en Psicología, profesor de la Universidad Complutense y de la Universidad Carlos III y presidente de Psicólogos sin Fronteras, aconseja hacer una transición lenta del verano al otoño ("si ahora hay que acostarse antes, no hacerlo de golpe, sino adelantando 5 minutos cada día") y adaptar nuestra vida social a los horarios actuales ("no hace falta renunciar a la caña, sino tomársela una hora antes"). Porque, en el fondo, ¿no puede ser que nos afecte tanto el otoño por una innata tendencia al drama? "Hay una parte de eso", contesta Fouce: “Y si ya existe una aflicción previa, el otoño la potenciará. Pero esto es como cuando lo ves todo gris en una jornada gris. No es el día: eres tú. ¡Claro que se puede estar alegre en otoño!".
"Me duele la rodilla, mañana va a llover"
Las principales publicaciones científicas (desde The Lancet a Nature) han publicado durante años estudios sobre reacciones concretas del cuerpo humano antes las manifestaciones del clima, y uno de ellos está firmado por el neurólogo español Javier López del Val, del hospital Clínico Universitario Lozano Blesa de Zaragoza, que durante un año registró las entradas de pacientes en su unidad y luego las comparó con los datos del clima de Zaragoza, para descubrir que había ciertos cambios atmosféricos que se relacionaban con una mayor incidencia de accidentes cerebrovasculares (ictus).
Los cambios de luz generan letargia, lentitud, espesura. Como cuando dormimos de más y el cuerpo se ralentiza
Antoni Bulbena, doctor
“Los neurólogos hemos intentado ver en todas las enfermedades que aparecen de sopetón la posibilidad de que la estación o condiciones meteorológicas pudieran influir en que el problema aparezca ahora y no unas semanas antes y no hemos encontrado una relación directa ni importante. Pero, efectivamente, se han visto ictus que aparecen fundamentalmente en épocas de climas extremos tanto por calor como por frío”, dice el doctor Tejero.
Una revisión de estudios publicada en The Journal of Rheumatology constata que aquello de predecir los cambios de tiempo no son cosas de viejos, y que realmente la humedad perjudica a las personas con artritis, mientras que otras investigaciones han refrendado la idea de que el frío intenso y la baja presión atmosférica (hola, otoño) aumentan el dolor en las articulaciones de los reumáticos. Pero nos quedamos con las palabras de Founce: "claro que se puede estar alegre en otoño".

FUENTE: ABIGAIL CAMPOS DÍEZ http://elpais.com/


SEGNI DI UN ECCESSO DI TOSSINE NEL CORPO

I nostri antenati, tantissimi anni fa, di certo non si dovevano preoccupare della presenza di elementi tossici nel corpo o nell’ambiente. A differenza loro, purtroppo, i nostri organismi sono invece esposti quotidianamente a sostanze pericolose presenti nell’aria, nell’acqua, nei cibi, con conseguenze anche importanti per la nostra salute. Una cosa che i medici professionisti hanno iniziato a riconoscere da relativamente poco tempo, ma che assume connotati preoccupanti.
Le tossine, infatti, sono diventate ormai una parte inevitabile della nostra vita quotidiana. Sono praticamente ovunque ed è molto difficile riuscire a condurre uno stile di vita che ci protegga totalmente dalla loro contaminazione.
Ecco perché potrebbe essere utile comprendere se e quanto il  nostro corpo è intossicato da queste sostanze, in modo da intervenire repentinamente, anche con rimedi naturali. Vediamo allora alcuni dei più comuni segni che indicano una presenza eccessiva di tossine nel corpo.
Nell’elenco proposto, noterete che i sintomi possono essere molto generici. Prima di dire quindi che il vostro corpo è effettivamente intossicato, è sempre meglio il confronto con uno specialista.

Ecco quali sono i disturbi più comuni a cui si può andare incontro:
disturbi del sonno
alito cattivo
stanchezza persistente
peggioramento dei problemi infiammatori come artrite e asma
problemi digestivi
ulcere o emorroidi
aumento di acne, psoriasi, eczema e altre malattie della pelle
confusione mentale
dolori muscolari e articolari
peggioramento dei sintomi premestruali

Chi ha un corpo intossicato può andare facilmente incontro a problemi di stipsi. L’intestino, infatti, è uno degli organi coinvolti nel processo naturale di eliminazione dei rifiuti. Un accumulo eccessivo di tossine può portare a un cattivo funzionamento di questo processo e all’assorbimento delle materie di scarto da parte del flusso sanguigno.

L’alitosi può essere dovuta invece al cattivo funzionamento di colon e fegato che non riescono più a purificare il corpo.

Le malattie e i disturbi che possono derivare dalla tossicità cronica del nostro corpo sono veramente tante: si parte dalle semplici eruzioni cutanee, a continui mal di testa, fino ad arrivare a disturbi dell’umore e al peggioramento di malattie autoimmuni.
L’arma più potente che abbiamo per contrastarle è conoscere e riconoscere i segnali inviati dal nostro corpo e le possibili fonti di contaminazione.
La principale fonte di tossine, ad esempio, è il cibo, attraverso l’accumulo di metalli pesanti, di pesticidi, ma anche di tutte le sostanze chimiche che i processi industriali ci mettono dentro.
Ancora, come abbiamo visto, un’altra fonte possono essere i prodotti per la cura personale, come shampoo, ma anche cosmetici, dentifrici ecc…
Infine, la terza maggiore fonte di contaminazione è proprio l’ambiente, fuori casa e dentro casa. 
Esistono diversi metodi naturali, utili anche a disintossicare il nostro corpo dall’eccessiva presenza di sostanze nocive. La prima soluzione più ovvia è ridurre l’esposizione agli agenti inquinanti.
Importante è anche la corretta idratazione del corpo, che aiuta l’espulsione delle tossine.
Poi, esistono tutta una serie di rimedi naturali per disintossicare il corpo dai metalli pesanti, pulire il sangue, o depurare il fegato.
Cercate di scegliere sempre alimenti biologici, evitando cibi trasformati. Introducete nella vostra dieta la giusta quantità di fibre e fate il corretto esercizio fisico, in modo da sostenere il corpo nella sua normale funzione di depurazione.
Infine, potete assumere integratori come ad esempio l’alga spirulina, l’alga clorella, o cibi ricchi di clorofilla che aiuteranno a ridurre la tossicità del vostro organismo.
Ridurre la tossicità del nostro corpo aiuta a vivere meglio, nel presente, ma anche nel futuro.

FONTE: By Agnese Tondelli  http://ambientebio.it/
Foto in evidenza: ronandlisa;


ALBÓNDIGAS DE ESPINACAS Y TOFU

PREPARACIÓN : 20 min.    COCCIÓN : 15 min.    TIEMPO TOTAL : 35 min.

Ingredientes 2 porciones.
300 gr espinacas
150 gr tofu
Harina de garbanzos
Harina de trigo
Aceite de oliva
Nuez moscada
Pimienta negra molida
Agua
Sal
Tomate frito
 
Instrucciones
Limpia y hierve las hojas de espinacas. escúrrelas muy bien después.
Pícalas y añádelas a un bol con el tofu. echa una o dos cucharadas de harina de garbanzos disueltas en una cucharada de agua. añade también una cucharada de aceite de oliva, un poco de nuez moscada y una pizca de pimienta negra molida. remueve y mezcla todo bien con un tenedor. ve echando harina de trigo, unas 5 cucharadas colmadas, hasta que quede una masa blanda, pero con la que puedas hacer las bolas de las albóndigas.
Pon a fuego alto una cacerola con abundante agua y un poco de sal. cuando rompa a hervir, ve echando estas bolas. si son muchas, échalas en dos tandas. no tengas miedo porque vayan a deshacerse en el agua, porque no pasa. unos pocos minutos después, sabrás que están listas cuando empiecen a flotar. entonces, retíralas con cuidado de escurrirlas un poco y ve colocándolas sobre un plato con un fondo de tomate frito casero.
Quedan muy completas si las acompañas con unas patatas fritas o arroz cocido.

FUENTE: http://www.haztevegetariano.com/


RICETTE VEGETARIANE: 15 PIATTI FACILI, DALL'ANTIPASTO AL DOLCE 





jueves, 24 de septiembre de 2015



ADELGAZAR, MEDIDA EFICAZ CONTRA LAS ENFERMEDADES DIGESTIVAS

Solo con ganar 5 kilos aumenta la posibilidad de desarrollar síntomas

El running es un aliado perfecto para adelgazar que, además de mejorar el estado físico, ayuda a combatir el estrés y romper con la rutina.
No hace falta llegar al sobrepeso: solamente ganando cinco kilos, una persona “aumenta la posibilidad de desarrollar síntomas de enfermedades digestivas”. Así lo afirma Enrique Rey, jefe del Servicio de Aparato Digestivo del Hospital Clínico de Madrid. “Quitando esos cinco kilos, desaparecen los síntomas”, explica el experto, que va más allá al sostener que el 70 por ciento de las personas con sobrepeso u obesidad, si adelgazan, dejan además de necesitar fármacos. También afirma que hay estudios que demuestran que los pacientes que son resistentes al tratamiento y que tienen sobrepeso, si pierden kilos, dejan de ser resistentes a la terapia.
Mantener buenos hábitos alimentarios y realizar alguna actividad física frecuente, como caminar o correr de forma suave, pueden ayudar a las personas con problemas digestivos a reducir sus síntomas simplemente adelgazando, pero solo en el caso de que se encuentren por encima de su peso máximo recomendado. Realizar un sencillo cálculo del índice de masa corporal puede ser un primer paso para saber si a una persona le conviene o no bajar algún kilo. En caso de duda, siempre es aconsejable preguntar al médico o farmacéutico.

FUENTE: Mónica ÁlvarezMartes http://www.dmedicina.com/


OLTRE 4 MILIONI, LA CARICA DEI VEGANI: PUNTATA DI PORTA A PORTA



RESACÓN A LOS 40: POR QUÉ ES MUCHO PEOR QUE A LOS 20

No son imaginaciones suyas: los efectos del exceso de alcohol se agudizan con la edad. Así lo explica la ciencia

Náuseas, escalofríos, dolor de cabeza, vómitos, malestar, mareos, mal cuerpo… Cuando se realizó la última Encuesta sobre alcohol y drogas en España, del Plan Nacional sobre Drogas, realizada en 2014, dos de cada 10 españoles se habían emborrachado en el último mes. Y muchos de ellos sufrieron resaca.
Si preguntáramos a unos y a otros cómo se encuentran el día después del exceso, las respuestas serían muy diferentes según la edad. Si en la veintena nos bastan un par de horas de la mañana siguiente para volver a estar en marcha después de una borrachera (pongamos que, para las cañas de mediodía del domingo, ya estamos listos), en la cuarentena será casi un día entero el tiempo en el que nos sentiremos miserables y pasaremos horas en el sillón, entre analgésicos y en estado de catatonia. Aunque es imposible fijarlo con exactitud, como media se necesitan 24 horas de recuperación para eliminar el alcohol del organismo y recuperar su equilibrio –tenga la edad que tenga–, según una investigación del Alcohol Hangover Research Group.
“La resaca es una de las cosas menos estudiadas en Medicina”, lamenta Antoni Gual, jefe de la Unidad de Alcohología del Instituto Clínic de Neurociencias (ICN). “Y este vacío es curioso si se tiene en cuenta el gran interés de la gente por esta cuestión: en Google salen 50 millones de resultados al teclear hangover (resaca en inglés), mientras que en el buscador científico PubMed solo salen 526. Gual destaca que hay muy poca literatura científica sobre este asunto. “No conozco ningún estudio que revise por qué en personas de más edad las consecuencias de la resaca son más duras”, añade Gual. “Por regla general, cuesta más recuperarse de todas las enfermedades conforme vas teniendo más edad y la resaca cumple esta norma. No es lo mismo una noche sin dormir a los 20 años que a los 40”.
En los efectos de la resaca influyen desde las enzimas hasta la grasa o cómo está de hidratado el cuerpo  
¿Y qué es la resaca? Un cuadro agudo provocado básicamente por la deshidratación. La borrachera de ayer ha deshidratado su cuerpo y cerebro. “El alcohol se distribuye con el agua y en el organismo de las personas mayores hay menos cantidad, al igual que sucede en el de las mujeres”, señala Francisco Camarelles, médico de familia y miembro del programa de actividades preventivas y de promoción de la salud de la Sociedad Española de Medicina de Familia y Comunitaria (semFYC). Es también una cuestión de enzimas. La llamada Alcohol Deshidrogenasa, que se encarga de metabolizar el alcohol, no funciona tan bien como lo hacía cuando era joven, así que este permanece más tiempo en el organismo antes de ser eliminado, según el estudio Age, alcohol metabolism and liver disease, realizado por Patrick Meier y Helmut K. Seitz de la Universidad de Heidelberg, Alemania, y publicado en Clinical Nutrition and Metabolic Care. Esta investigación también apunta a que el hígado aumenta de tamaño con la edad y funciona peor que cuando se es joven.
También influye la grasa corporal. Al cumplir años es probable que hayamos ganado un poquito de peso. “Con la edad hay más grasa y menos agua. Y si tienes menos agua en el organismo, el alcohol se concentra más y no está tan distribuido por el cuerpo”, añade Camarelles.
¿Cuánto hay que beber para tener resaca? No hay estudios al respecto, así que los expertos recurren a lo que se considera un consumo de alcohol sin riesgo: 4 unidades al día en hombres y 2,5 en mujeres (una unidad de alcohol son 10 gramos, el equivalente a un vaso de vino), según lo establecido por la OMS. Pero cuidado, porque un único vaso de bebida destilada (un wiski con cola, por ejemplo, que tiene bastante más graduación) son dos unidades de alcohol. “La mejor prevención es muy sencilla: no beber”, zanja Camarelles.

Inmunes a la resaca
Lo que sí se sabe es que hay un (¿afortunado?) grupo de personas al que tomar alcohol no le provoca resaca, con independencia de su edad. Un estudio de la Boston University School of Public Health constató que un 23% de la población presenta una resistencia inusitada al alcohol y, por lo tanto, no vive jornadas de arrepentimiento después de una noche de farra.
¿Y qué hay de cierto en aquello de que si mezclas bebidas, la resaca será peor? No hay evidencia científica al respecto. No tiene que ver con lo que se bebe sino con cuánto se bebe, según los especialistas. La cosa mejora si se toma alcohol con comida porque la absorción será más lenta y menor el riesgo de borrachera y de resaca, según Camarelles. "Pero, si se mezcla con bebidas burbujeantes, la absorción será más rápida, y si se hace con bebidas energizantes nos dará la sensación de estar más despiertos y seguiremos bebiendo alcohol”, avisa.
Y atención, porque –con independencia de lo que beba y de la edad que tenga– la resaca será peor si fuma, según un estudio de 2013 publicado en Journal of Studies on Alcohol and Drugs. 

FUENTE: http://elpais.com/ BIGAIL CAMPOS DÍEZ 24 MAY 2015


PREOCCUPATI PER I CAPELLI CHE CADONO IN AUTUNNO? ECCO COME INTERVENIRE COI RIMEDI NATURALI

Capelli che cadono, si spezzano o appaiono sfibrati, scene di panico dinanzi allo specchio e mentre ci spazzoliamo. L’autunno è anche un po’ questo: un periodo di transizione e cambiamento, anche per i nostri capelli che tendono a indebolirsi e cadere.
Il problema è comunissimo e si protrae, in genere, fino alla fine di novembre. In questo periodo, i capelli che cadono aumentano in genere del 20 – 30% in più rispetto al resto dell’anno.
Percentuali confermate scientificamente da uno studio dell’IHRF, la Fondazione di ricerca per la patologia sui capelli, presieduta dal dottor Fabio Rinaldi, docente presso la Sorbona e dermatologo a Milano.
Su 500 pazienti intervistati in tutta Italia da esperti dermatologi, infatti, è risultato che ben il 59% riscontra un aumento della caduta dei capelli in autunno; il 30% invece li trova più sottili e sfibrati e solo l’11% non rileva nessun cambiamento particolare. La problematica colpisce soprattutto le donne.
Gli intervistati hanno anche dichiarato di ricorrere a una serie di rimedi per bloccare la caduta dei capelli: il 37% ricorre a trattamenti nutritivi; il 28% utilizza oli e lozioni che promuovono la stimolazione cellulare; il 25% si serve di impacchi e maschere che abbiano un effetto ristrutturante e infine il 10% cura il problema con l’alimentazione.
Come afferma il dott. Rinaldi: “Non c’è da allarmarsi è semplicemente stress caratterizzato dall’estate appena trascorsa, quando ci si ritrova scarichi di energia e pieni di tensione, tutti elementi che si riflettono sul capello aumentandone il suo naturale ritmo biologico. Naturalmente soffre di più chi ha i capelli lunghi: infatti la caduta è più accentuata, perché a quella stagionale si aggiunge la tradizionale fragilità del capello lungo, che si spezza con maggiore facilità“.

Ma come intervenire per bloccare la caduta?
Il modo migliore per fermare i capelli che cadono è lavorare a livello preventivo, intervenendo sull’alimentazione. Se ovviamente il fenomeno della caduta non si limita al cambio di stagione, ma prosegue anche negli altri periodi dell’anno, occorre indagare a fondo le cause che hanno portato alla problematica.
I capelli, per essere sani, devono mantenere integri tutti i microelementi dei quali sono composti. In questo senso, quindi, un’alimentazione corretta è determinante affinché le chiome assorbano tutte le sostanze che possono rinforzarle.
In particolare, i nutrienti migliori per evitare la caduta di capelli autunnale sono: le vitamine del gruppo B, presenti nei cereali, nel lievito di birra, nel tuorlo d’uovo; la vitamina H, o biotina, contenuta nel riso integrale e nella frutta fresca, lo zolfo, silicio e zinco. Potete approfondire l’argomento a questo link: 
http://ambientebio.it/10-rimedi-naturali-per-non-perdere-i-capelli-e-averli-sempre-luminosi/

Anche il tè verde può rivelarsi un’ottima soluzione per i capelli che cadono, grazie ai polifenoli in esso contenuti, dalla spiccata attività antiossidante.
Un ulteriore consiglio: cercate di evitare lo zucchero raffinato e i cibi che lo contengono, perché vanno a depauperare le riserve di nutrienti presenti nell’organismo. Meglio optare per soluzioni naturali.

Rimedi naturali
Oltre a intervenire attraverso l’alimentazione, esistono diversi rimedi naturali che possono aiutarci a rinforzare i nostri capelli, in questo periodo di stress e cadute.

Impacchi con olio di germe di grano e oliva possono contribuire alla nostra causa, così come anche frizionare sul cuoio capelluto del succo d’ortica, che rigenera i capelli e ha anche un’azione antiforfora e riequilibrante della produzione di sebo.

In particolare, il massaggio è una delle soluzioni migliori per contrastare la caduta dei capelli e stimolare il flusso sanguigno dei capillari locali. Il follicolo, irrorato e nutrito, ripristina i processi metabolici del capello.
Potete effettuarlo unendo a dell’acqua poche gocce di oli essenziali adatti ai capelli: tra i migliori troviamo il rosmarino, l’alloro, la salvia e l’arnica. Massaggiate la soluzione sul cuoio capelluto, esercitando coi polpastrelli una pressione graduale ma decisa sulla zona prescelta.

Come dicevamo, se la caduta dei capelli si protrae per il resto dell’anno, potrebbero esserci dietro cause ben diverse, tra cui fattori ormonali, condizioni mediche particolari o un eccesso di stress.

FONTE: By Agnese Tondelli http://ambientebio.it/