martes, 30 de junio de 2015



SOPA DE LENTEJAS Y NOPALES


Ingredientes: (4 porciones) 
-1 taza de lentejas 
-1.5 lts de caldo de verduras
-4 chiles pasilla 
-1 diente de ajo 
-1/2 taza de cebolla 
-2 tazas de nopales, limpios y picados

Preparación:

1. Colocar las lentejas, en el caldo de verduras. Dejar hervir y cocinar a fuego medio durante 35 minutos.

2. Asar los chiles a fuego lento cuidando que no se quemen. Retirar las semillas y las venas, y muélelos en la licuadora junto con el ajo, cebolla y 1 taza de caldo. Colar y reservar.

3. Pasados los 40 minutos, incorporar el chile licuado y los nopales a la olla de las lentejas. Cocinar a fuego lento 20 minutos más y servir. 

FUENTE: http://ui.benchmarkemail.com/


L'ALIMENTAZIONE VEGAN É SALUTARE PER I BAMBINI?

Alimentare bambini in crescita con una dieta vegan è spesso considerato sbagliato e pericoloso ma i suoi sostenitori la ritengono invece una scelta di vita sana e compassionevole. 'Vegan' e 'bambino' nella stessa frase sono spesso fonte di ampie discussioni e ognuno ha il proprio parere personale. Molti pensano che la dieta vegan sia troppo restrittiva e quindi non salutare.
I vegan eliminano tutti i prodotti animali dalla loro dieta; anche i prodotti lattiero-caseari, le uova e il miele sono rigorosamente fuori dal menù. Può un bambino che è vegan dalla nascita crescere sano e felice? E' difficile per loro aderire a uno stile di vita vegan e questa scelta è solo dei genitori o anche del bambino?

Maria Tickle ha intervistato alcuni bambini cresciuti con una alimentazione vegana e ha chiesto loro cosa pensano di questa scelta.

Mitch ha tredici anni ed è un bambino molto particolare. Incredibilmente brillante ed energico, salta per la stanza come un canguro. Vuole spiegarmi perché la stile di vita vegan è importante per lui.
Mitch è stato vegetariano per i primi quattro anni di vita finché un giorno, vedendo un articolo sulle galline allevate in batteria, rimase talmente disturbato che disse a sua madre che non avrebbe più mangiato uova. Da allora tutta la famiglia è diventata vegana. 
“I miei genitori mi hanno certamente influenzato, ma sono stato io, guardando quella rivista, a scegliere di non voler più partecipare al trattamento orribile al quale erano sottoposte quelle povere galline” 
“Mi piace avere la coscienza in pace, sapere che non sto distruggendo l'ambiente o contribuendo alla  crudeltà verso gli animali e che non sto assumendo alimenti nocivi per la mia salute. Gli animali prima di essere uccisi vengono torturati. Devono vivere in piccole gabbie tra le loro feci per tutta la vita e poi vengono uccisi, cosa che ovviamente non è etica”
“Si distrugge l'ambiente perché le foreste devono essere eliminate per creare nuovi pascoli per  il bestiame. L'allevamento degli animali è inoltre molto inefficiente; per avere una bistecca la mucca deve mangiare 10 volte la quantità di grano. E infine si tratta della mia salute, ci sono molti studi che collegano il consumo di prodotti di origine animale alle cosiddette "malattie dello stile di vita", come le malattie cardiache e la morte precoce”

La sorella di Mitch, Imogen di nove anni e la sua amica Eloise di otto anni, concordano sul fatto che per loro la crudeltà verso gli animali è la prima motivazione che le porta a rifiutare i prodotti di origine animale.
Eloise ci racconta che non è tentata neanche dal latte di mucca al cioccolato: “Bere il latte di una mucca può non sembrare crudele ma di fatto si uccidono i vitellini per avere il loro latte. Il latte è solo per i cuccioli delle mucche.”

A Mitch dispiace l'atteggiamento che i suoi amici hanno verso questo problema. “Conosco tanti ragazzi nella mia scuola che non provano compassione. Sono molto condizionati dalla cultura generale e dai loro genitori. A me piacerebbe invece che tutte le persone si preoccupassero di più degli animali, dell'ambiente e della propria salute” 
“Se vogliamo far sì che gli esseri umani e le altre specie sopravvivano, dobbiamo diminuire il nostro impatto sull'ambiente ed educare le persone sulle loro scelte, far capire loro come queste  influenzano il mondo in cui viviamo. Sta a noi migliorare il nostro modo di vivere e fare in modo che questo pianeta possa sostenere noi e gli altri esseri viventi che lo abitano”.

Eloise pone, a parole sue, il problema della dissonanza cognitiva che emerge sulla provenienza del proprio cibo, una verità spesso scomoda per i bambini.
“Da bambino/a ti piace tanto andare in una fattoria e giocare con gli agnelli, le pecore e gli altri animali, ma quando poi mangi non sai esattamente cosa stai mangiando. Non sai che stai mangiando un cucciolo o un animale simile a quello con il quale hai giocato poco prima” .

La madre di Mitch, Robyn, è una naturopata e segue le persone che desiderano adottare una dieta a base vegetale. Ha una laurea in scienze della salute ed è specializzata in alimentazione vegana.
“I bambini provano naturalmente compassione verso gli animali. E ci sono prove evidenti che il loro sviluppo morale viene compromesso dalle distinzioni artificiali che gli adulti fanno tra gli animali, domestici come i nostri cani e gatti o da cibo come gli altri animali” dice Robyn.
“Loro provano una empatia atavica verso gli animali e una volta che capiscono che ciò che si mangia è il corpo di un animale o il latte o le uova dell'animale, si rifiutano di cibarsene. E sono in grado di prendere questa decisione in maniera autonoma”.

L'Associazione Americana dei Dietologi (ADA) afferma: “Le diete vegetariane correttamente pianificate, comprese le diete totalmente vegetariane o vegane, sono salutari, nutrizionalmente adeguate e benefiche  per la salute, anche per la prevenzione e il trattamento di alcune patologie. Le diete vegetariane ben pianificate sono appropriate in tutti gli stadi del ciclo vitale di ogni individuo, inclusi gravidanza, allattamento, prima e seconda infanzia, adolescenza e per gli atleti “. 
“A me basta guardare Imogen per sapere se ottiene tutto ciò di cui ha bisogno dalla sua alimentazione. E' una bambina straordinariamente sana e molto alta per la sua età, attiva e intelligente” afferma Robyn.
I bambini con i quali abbiamo parlato ci hanno tutti detto di non aver avuto problemi sociali per la propria alimentazione, neanche alle feste di compleanno, poiché esistevano sempre opzioni adatte ai vegan. 
Mitch afferma che chi pensa che una dieta vegana sia troppo restrittiva per essere sana dovrebbe invece dare un'occhiata alla propria dieta.
“La maggior parte di queste persone probabilmente non mangia una grande varietà di frutta,  verdura e tante altre cose. Quasi sicuramente mangia lo stesso pasto più volte a settimana. Esistono invece moltissimi alimenti vegetali, frutta, verdura, legumi, cereali, noci e tanto altro”.

Robyn dice che i suoi figli sono sempre stati in buona salute. L'anno scorso quando ha fatto controllare Imogen per conoscere i livelli di vitamina B12 e di vitamina D, si è resa conto che era la prima volta che portava la figlia dal medico.
“Non ha mai avuto mal di gola, otiti o influenza. Non ha mai sofferto di disturbi gastrointestinali, asma, eczema, allergie, niente. Entrambi i miei figli hanno iniziato in una scuola Montessori quindi sono stati esposti precocemente a tutte le infezioni dell'età pre-scolare ma nessuno di loro ha mai contratto malattie”.
Molti bambini a nove anni non amano essere diversi e fanno di tutto per adattarsi ai loro amici, ma questo non vale per Imogen.
“No, a me accade il contrario. Qualche volta li disturba il fatto che io sia vegana e qualcuno sembra non avvicinarsi a me per paura di prendere un virus. Ma questo non accade da parte dei miei migliori amici!”
I bambini, specialmente se piccoli, possono cambiare idea su certe decisioni. Invece questi bambini vedono il veganismo come una scelta per tutta la vita.

“Non so se avrò figli, ma se li avrò saranno quasi certamente vegan” afferma Mitch ”Non vedo come si possa cambiare idea su qualcosa di simile. Quando, conoscendo la verità, fai una scelta etica non puoi cambiare idea la settimana dopo. Questo non può accadere per quanto riguarda la scelta vegana”

Fonte: abc.net http://www.animalequality.it/


¿CREES QUE CONOCES LOS PLATANOS? PROBABLEMENTE NO



CANCRO AL SENO, TROVATA LA CAUSA! É QUALCOSA CHE TENETE IN CASA. 
ATTENZIONE, ECCO LA SOSTANZA CHE LO PROVOCHEREBBE

Deodoranti e cancro al seno

Secondo uno studio condotto dall’Università di Reading (Regno Unito) e pubblicato nel gennaio 2004 sul Journal of Applied Toxicology (Darbre P.D. et al.), alcune sostanze chimiche contenute nei deodoranti, come ad esempio i “Parabeni”, potrebbero favorire l’insorgenza di tumori al seno

I parabeni sono esteri dell’acido para-idrossi benzoico e vengono impiegati per la conservazione dei prodotti cosmetici. Rappresentano, in particolare, le sostanze maggiormente presenti nei prodotti per l’igiene del corpo in quanto sono considerati tra i più efficaci agenti antimicrobici, attività che aumenta all’aumentare della lunghezza della loro catena esterea . Il loro ampio utilizzo, inoltre, è dovuto al fatto che sono considerati, ormai da anni, composti innocui, ben tollerati dalla pelle e soprattutto attivi a basse concentrazioni (< 1%).

L’allarme sulla loro potenziale pericolosità è stato diffuso in quanto i risultati dello studio condotto dall’Università di Reading hanno evidenziato che dei 20 campioni prelevati da donne con tumore al seno ed esaminati, ben 18 presentavano elevate tracce di parabeni, in particolare metilparabeni. Inoltre in quattro dei venti campioni la concentrazione totale di parabeni era di circa due volte superiore ai valori medi ritrovati nelle venti pazienti. Il loro potere cancerogeno deriva, come affermato da questo studio, dalla capacità dei parabeni di comportarsi come gli estrogeni (Routledge et al., 1998, Byford et al., 2002; Darbre et al., 2002, 2003), ormoni che le donne producono naturalmente dalla pubertà alla menopausa e che, assunti in grande quantità, potrebbero facilitare la proliferazione delle cellule tumorali. In particolare i parabeni oltre che legarsi ai recettori degli estrogeni sono anche in grado di regolare l’espressione dei geni (es. pS2) che mediano l’attività estrogenica (Byford et al., 2002).

Il possibile legame tra l’utilizzo dei deodoranti e l’insorgenza di cancro al seno sembrerebbe, inoltre, riconducibile al fatto che i parabeni ritrovati nei campioni esaminati si presentano in forma esterea e non sotto forma di metaboliti, indicando che la loro penetrazione nell’organismo non è avvenuta per assunzione orale (Darbre et al., 2003, 2004). Inoltre poichè uno dei modi utilizzati dall’organismo per eliminare i prodotti tossici è la “traspirazione”, i deodoranti impedendo, in parte questo fenomeno ridurrebbero l’eliminazione delle tossine attraverso le ascelle. Ciò provocherebbe, con il tempo, un loro accumulo a livello delle ghiandole linfatiche presenti sotto il braccio e quindi un primo passo verso la formazione di cellule cancerose (Darbre et al., 2003). Tutto ciò è anche confermato da osservazioni cliniche, pubblicate nell’arco di 10 anni, che mostrano che la maggior parte dei tumori si sviluppa a livello del margine superiore esterno del seno, cioè in corrispondenza della zona in cui viene maggiormente applicato il deodorante (Haagensen et al., 1971).
Anche se la maggior parte degli studi hanno evidenziato che i parabeni non sono mutageni (Elder et al., 1984), alcuni hanno dimostrato, invece, che essi possono provocare alterazioni cromosomiche (Ishidate et al., 1978) ed in particolare è stato osservato che la somministrazione sottocutanea di metilparabeni è causa dell’insorgenza di adenocarcinomi mammari nei ratti (Mason et al., 1971).
E’ stato mostrato, inoltre, che i parabeni sono anche in grado di distruggere la funzionalità cellulare mediante l’inibizione della secrezione di enzimi lisosomiali (Bairati et al., 1994).
Altri studi hanno, inoltre, evidenziato che la maggior parte del deodorante applicato rimane intrappolato nei peli ascellari. Questo suggerisce, dunque, che i deodoranti non dovrebbero mai essere utilizzati subito dopo la depilazione in quanto i parabeni potrebbero facilmente penetrare nel corpo attraverso microscopiche lesioni originatesi dalla rasatura (Darbre et al., 2003).

Comunque, in realtà il legame diretto tra parabeni e cancro è ancora solo un’ipotesi che dovrebbe essere confermata da studi epidemiologici a lungo termine e soprattutto condotti su un maggior numero di campioni. Occorre anche dimostrare la presenza di basse concentrazioni di parabeni nelle donne che non usano deodoranti o la presenza di questi composti anche nei tessuti di seno sano (Darbre et al., 2004). Se, infatti, si trovassero analoghi livelli di parabeni anche nei tessuti sani di donne che usano regolarmente i deodoranti sarebbe possibile escludere un legame tra l’insorgenza del cancro e l’uso di questi prodotti. Bisogna, però, anche sottolineare il fatto che ritrovare tracce di essi nei tessuti tumorali non avrebbe, comunque, alcun significato se i livelli raggiunti non risultassero essere sufficienti ad indurre conseguenze biologiche.

Sono stati, inoltre, sollevati dei dubbi sul processo di assorbimento “diretto” dei parabeni attraverso la pelle in quanto l’epidermide è in grado di metabolizzare, almeno in parte, le sostanze con cui viene a contatto, motivo per cui qualsiasi loro traccia, penetrata nella cute, dovrebbe essere degradata dalle cellule epidermiche in sostanze innocue (Darbre et al., 2003). Alcuni studi condotti successivamente su animali hanno, però, dimostrato che i parabeni possono essere rapidamente assorbiti attraverso la pelle (Whitworth et al., 1973; Fischmeister et al., 1975; Komatsu et al., 1979) a causa della presenza nei deodoranti di sostanze che facilitano la penetrazione del prodotto nell’organismo (Kitagawa et al., 1997) e anche perché nella pelle e nei tessuti adiposi sottocutanei sono presenti sostanze, in particolare carbossilesterasi, che favoriscono l’idrolisi dei parabeni ad acido p-idrossibenzoico che viene più facilmente assorbito (Lobemeier et al., 1996; Bando et al., 1997). Essi, inoltre, vengono rapidamente assorbiti anche dal tratto gastrointestinale, idrolizzati ad acido p-idrossibenzoico, coniugati ed infine rapidamente escreti con l’urina (Jones et al., 1957; Heim et al., 1957; Tsukamoto et al., 1960, 1962, 1964; Derache et al., 1963; Philips et al. ,1978; Kiwadw et al., 1979).
Oltre ai parabeni altri due composti, presenti nella maggior parte dei deodoranti sono ritenuti responsabili di causare alcuni problemi per la salute (morbo di Alzheimer, cancro al seno, granulomi e patologie del SNC): l’alluminio e lo zirconio (Laden et al, 1988; Exley et al., 1998). Ciò sembra essere collegato al fatto che questi composti sono normalmente presenti in elevate concentrazioni nei prodotti per l’igiene del corpo, in effetti:

il cloridrato di alluminio è permesso a concentrazioni fino al 25% (Flick et al., 1989);
il cloruro di alluminio fino al 15% (Flick et al., 1989);
il cloridrato di alluminio-zirconio fino al 20% (Flick et al., 1989);

In particolare è stato osservato che alcuni sali, quali il cloruro ed il cloridrato di alluminio o i sali di zirconio (zirconio idrati) sono in grado di ostruire i canali sudoripari ed inibire, quindi, il normale processo di traspirazione (Darbre et al., 2003). Inoltre, a causa delle loro piccole dimensioni questi composti vengono facilmente assorbiti e potrebbero, con il tempo, accumularsi nell’organismo, attaccare e danneggiare il DNA e la sua capacità di autoripararsi. In particolare essi sono in grado di indurre alterazioni dei geni BRCA-1 e BRCA-2 che sono responsabili della riparazione del DNA, cioè agiscono come geni “tumour-suppressor” (Hilakivi-Clarke et al., 2002). L’azione cancerogena è supportata anche dalla capacità di questi composti di interferire con i processi che regolano la crescita cellulare; in particolare è stato osservato che l’alluminio è anche in grado di modulare la topologia del DNA inducendo cambiamenti nelle triplette CCG-12 (Latha et al., 2002).
Nel 2003 un altro studio ha ipotizzato possibili meccanismi responsabili dell’insorgenza di cancro al seno (Darbre et al., 2003). E’ possibile, infatti, che essi agiscano non solo bloccando i condotti del sudore ma anche rendendo impraticabili i condotti adiacenti al seno, dando così luogo alla formazione di cisti. La carcinogenesi del seno può, inoltre, essere il risultato di una combinazione di costituenti chimici presenti negli antitraspiranti (fitoestrogeni, xenoestrogeni, estrogeni fisiologici o farmacologici) che prima danneggiano le cellule e poi ne promuovono la proliferazione. Tutto questo ha come conseguenza l’insorgenza di tumore benigno o maligno al seno.Occore, però, anche ricordare che nel 2002 è stato pubblicato uno studio epidemiologico (Mirick et al., 2002) che non ha riscontrato alcuna associazione tra l’utilizzo dei deodoranti e la comparsa di cancro al seno.
Occorre, però, anche ricordare che nel 2002 è stato pubblicato uno studio epidemiologico (Mirick et al., 2002) che non ha riscontrato alcuna associazione tra l’utilizzo dei deodoranti e la comparsa di cancro al seno.
Infine è importante sottolineare che nonostante le sostanze contenute nei deodoranti rispondano alle linee guida sulla sicurezza dei farmaci (Laden et al., 1988) esse non presentano sul contenitore indicazioni riguardo alla quantità da utilizzare o alla frequenza delle applicazioni, come invece accade per i prodotti farmaceutici. Questo fa si che si pensi, erroneamente, che tali prodotti possano essere usati in quantità illimitate e ad elevata frequenza senza invece neppure lontanamente immaginare che un prodotto che all’apparenza sembra cosi’ innocuo potrebbe essere dannoso per la salute. Sarebbe, quindi, opportuna una valutazione retrospettiva sugli effetti a lungo termine dei deodoranti sulla popolazione.
Un altro aspetto importante da considerare è rappresentato dalla regolamentazione in Australia dei prodotti contenenti i parabeni, in quanto l’Australia possiede uno dei più restrittivi sistemi regolatori al mondo riguardo ai prodotti cosmetici, tra cui i deodoranti (Australian Government, Department of Health and Ageing). In particolare il programma regolatorio in materia di cosmetici è il “National Industrial Chemicals Notification and Assessment Scheme” (NICNAS) che è un sistema elaborato nel 1989 che si occupa:

del controllo dell’introduzione in commercio dei prodotti chimici (es. tinture, solventi, plastica, ecc);
della divulgazione nei luoghi di lavoro della pericolosità dei prodotti chimici;

L’obiettivo del NICNAS è dunque, quello di offrire tutte le informazioni su questi prodotti in modo da proteggere gli operatori del settore, il pubblico e l’ambiente dai loro effetti nocivi. In particolare, per garantire l’utilizzo di prodotti efficaci, ma soprattutto sicuri, in Australia sono stati stabiliti, mediante la Legge sulle Pratiche Commerciali del 1974, alcuni requisiti obbligatori per quanto riguarda l’etichettatura dei prodotti cosmetici. Secondo tale provvedimento è obbligatorio riportare sull’etichetta l’elenco degli ingredienti del prodotto in ordine decrescente di peso o di volume, in modo da facilitare, così, l’identificazione da parte dei consumatori degli ingredienti ai quali possono essere allergici o che possono provocare l’insorgenza di reazioni avverse. Le etichette devono anche riportare, quando è possibile, i pericoli specifici provocati dai vari ingredienti o da loro combinazioni. E’ in particolare obbligatorio riportate tali pericoli quando il componente chimico utilizzato è presente nel ”Standard for the Uniform Scheduling of Drugs and Poisons” (SUSDP), elenco di sostanze ritenute dal governo Australiano pericolose per la salute, come ad esempio i parabeni (Australian Government, Department of Health and Ageing).


FONTE: di Loredana Gambardella e Lidia Sautebin, Dipartimento di Farmacologia Sperimentale, Facoltà di Farmacia, Università di Napoli Federico II

http://ilquieora.blogspot.it/


HORMIGAS: 24 REMEDIO CASEROS Y NATURALES PARA COMBATIRLAS

Estos son algunos de los remedios naturales que hay para evitar una plaga de hormigas en casa. Espero que a mi amiga Gemita que fue la que me los pidió y a todos los que lean este artículo les sirva para poder evitar el uso de pesticidas químicos.

1 Espolvorear talco en la parte inferior de las puertas y ventanas

2 Espolvorear pimienta roja o paprika en lugares donde hay hormigas

3 Con una botellita con atomizador, eche vinagre en las áreas donde hay hormigas.

4 Coloque una rama de orégano en su dispensa para mantener las hormigas lejos de la comida.

5 Coloque ramitas de espliego (o lavanda) en los lugares donde tiene problemas de hormigas.

6 Prepare una mezcla de azúcar y bórax. Póngala por donde tiene problemas con hormigas, es un veneno buenísimo.

7 Eche los pozos de café en el jardín y alrededor de la casa. Las hormigas no soportan el olor. También mantendrá a los gatos alejados.

8 Si ve el hueco por donde se están metiendo las hormigas exprímale el jugo de un limón en el hueco

9 La hierbabuena, el tanaceto o hierba de San Marcos y el poleo menta parecen repeler a las hormigas. Plántelas cerca de la casa para mantenerlas a raya. Las hormigas rojas en particular detestan el helecho dulce.

10 Puede preparar una receta muy sencilla para repeler hormigas, añadiendo en una botella con 250cm3 de jabón para las manos, 30 ml de esencia de cada una de estas hierbas: citronella, poleo menta, menta, canela, rosa y aceite de té. Mezcle todo y diluya tres cucharadas soperas del preparado en dos tazas de agua. Rocíe la dilución en los lugares de su casa donde encuentre hormigas. Esta fórmula es útil para lavar las encimeras de la cocina, pero para este uso debe diluir sólo media cucharada sopera del preparado madre en dos tazas de agua.

11 Si encuentra hormigas en los cubos de la basura, rocíelos también con la primera dilución. Cuando vea hormigueros cerca de su casa, eche agua hirviendo dentro.

12 Una vez que las hormigas han entrado en la casa, se deberán tomar otras medidas. Distribuya hojas de poleo menta, tanaceto y menta sobre las superficies donde encuentre hormigas. Estas plantas sirven como "disuasorio". También son útiles las hojas de laurel partidas en trozos pequeños.

13 Otra mezcla útil para repeler hormigas es la siguiente: 1 taza de agua, ¼ de taza + 1 cucharada sopera de salsa picante tipo chili o tabasco, ¼ de taza de jabón líquido y 1 cucharada de té de esencia de hierbabuena o menta. Ponga la mezcla en una botella para espray y rocíe los sitios por donde vea que las hormigas entran en la casa.

14 Lavar las encimeras con partes iguales de vinagre y agua también sirve como repelente de hormigas. Otro excelente remedio son los clavos de olor o la pimienta molidos y espolvoreados por donde se vean hormigas. Estos insectos odian ambas especias, y no volverán a pasar por los sitios donde las encuentren.

15 Si por algún motivo no le conviene usar estas especias, puede colocar papel atrapamoscas en áreas estratégicas para atrapar a las hormigas que circulen por la casa.

16 Uno de los repelentes para hormigas más curiosos que existen son las cáscaras de huevo partidas. Le servirán para evitar que estos insectos invadan los estantes de la despensa.

17 Otra opción es colocar granos crudos de arroz común por los lugares por donde pasan las hormigas y que estas se lo lleven al hormiguero, en la humedad que genera este el arroz, posee almidón, este genera un hongo, alimentado por la humedad y el oxigeno, al crecer y quedarse sin oxigeno el hongo explota y mata a todas las hormigas de ese hormiguero y en 8 metros cuadrados no vuelven por 12 meses a crecer otro hormiguero.

18 El remedio más increíble que he encontrado raya la ciencia ficción, consiste en echar boro sobre un poco de miel y dejar que las hormigas se lleven la mezcla, el boro, una vez introducido en el hormiguero, actúa como un arma química que destruye un hongo que las hormigas crían dentro del hormiguero y que por lo visto debe serles vital, pues muerto el hongo se acabó la rabia.

19 Una fuerte decoción de hojas de nogal echada en un hormiguero hace morir a las hormigas.

20 Enterrando en el hormiguero tripas de pescado, y untado en troncos de arboles con el agua donde se ha limpiado ó lavado, las hormigas huyen de ese olor, y perecen cuando lo respiran cerca.

21 Prepare un purín de ortigas: machaque en un mortero u otro recipiente las ortigas y ponga a hervir media hora (un puñado de ortigas en cinco litros de agua). Deje enfriar revolviendo de vez en cuando. Deje reposar cinco horas. Aplique y pulverice o riegue sobre los caminitos. Vuélquelo también en la entrada al hormiguero.

22 Mezcla 3 partes de jabón para platos con 1 parte de agua y rocía la solución dondequiera que veas las hormigas. Esto borra el rastro de olor que las hormigas dejan para que otras la sigan.

23 Esta técnica fue inventada por una maestra y unos niños en Uruguay . Parece ser que las hormigas entraban en la biblioteca de la escuela y hacían destrozos entre los libros. Para combatirlas pusieron diversos tipos de plantas y de sustancias. De todas ellas dos tuvieron verdadero efecto. EL CLAVO DE OLOR Y EL PEREJIL.
Cuando ponían un clavo de olor y algo de galleta ninguna de las hormigas se acercaba a comer la galleta. Parece ser que es muy efectivo. Cuando ponían esencia de perejil en la galleta. La galleta se la comían pero enseguida morían. Basándonos en esta experiencia haremos la siguiente mezcla : 3 clavos de olor y un puñado de perejil seco, o molemos bien hasta convertirlo en polvo. Aplicamos este polvo en las rendijas y lugares por donde pasan las hormigas. Los resultados son muy positivos.
Ingredientes:
3 clavos de olor
1 puñado de perejil seco
Preparación:
Molemos bien los clavos y el perejil hasta convertirlos en polvo.
Uso:
Aplicamos este polvo en las rendijas y lugares por donde pasan las hormigas. Los resultados son muy positivos.

24 Por último, limpie todos los restos de alimentos cuando acabe de comer, ya que las migajas son el mayor atractivo para las hormigas.

FUENTE: http://myselfmanualidades-carmen.blogspot.com.ar/


LE CIPOLLE DIFENDONO STOMACO E CUORE. MEGLIO SE ROSSE E "PUNGENTI"

Uno studio italiano conferma le buone capacità antitumorali e antiossidanti di questo ortaggio. Anche l’aglio ha ottime proprietà

Una conferma delle potenzialità delle semplici cipolle arriva da uno studio italiano pubblicato su Molecular Nutrition & Food Research. Ricercatori dell’Istituto Mario Negri e dell’Università di Milano hanno confrontato le abitudini alimentari di 230 persone cui era stato diagnosticato un tumore dello stomaco con quelle di 547 persone senza questa patologia, osservando che chi consumava almeno due porzioni di cipolle alla settimana, da circa 50 grammi l’una, aveva un rischio di ammalarsi di tumore dello stomaco del 40% inferiore rispetto a chi non ne consumava. E anche un elevato consumo di aglio (almeno una volta al giorno) è risultato associato con una riduzione del rischio (di oltre il 30%). 

Attenzione all’odore
«Per avere una visione più completa - dice Carlo La Vecchia, docente di Epidemiologia dell’Università di Milano e coautore dello studio - abbiamo svolto anche una meta-analisi degli studi riportati in letteratura e relativi a più di 10 mila casi, che conferma i potenziali effetti protettivi di cipolle e dell’aglio nei confronti dei tumori dello stomaco». Riguardo ai possibili meccanismi, l’attenzione è rivolta soprattutto ai composti «organo solforati», principali responsabili dell’odore e del sapore di cipolle e aglio. Di questi composti sono state dimostrate la capacità di inibire la proliferazione cellulare tumorale e l’attività antibatterica. Quest’ultima può avere un ruolo importante nei confronti dell’Helicobacter pylori, principale causa del tumore dello stomaco.

La quercetina
Anche la quercetina, flavonoide presente nelle cipolle, può indurre l’apoptosi delle cellule tumorali gastriche. «La quercetina - aggiunge Maria Parpinel, ricercatore al Dipartimento di Scienze mediche e biologiche dell’Università di Udine - insieme alle antocianine delle cipolle rosse e ad altri flavonoidi, dall’azione antiossidante ed antiinfiammatoria, contribuirebbe, in sinergia con i composti solforati, a spiegare altre azioni attribuite alle cipolle. Per esempio, quella del controllo dei fattori di rischio per le malattie cardiovascolari. In linea di massima, le cipolle più “colorate” sono più ricche dei flavonoidi (che danno colore, appunto, come le antocianine), mentre il sapore pungente segnala la presenza di composti solforati e quindi costituisce un pregio». 

FONTE: di Carla Favaro (nutrizionista) per http://www.corriere.it/ 28 novembre 2014 | 13:05
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domingo, 28 de junio de 2015




EL CUARTO LAGO MÁS GRANDE DEL MUNDO SE ESFUMÓ Y SE CONVIRTIÓ EN UN DESIERTO TÓXICO

Bastaron solo 40 años de acción humana para acabar con una de las maravillas del mundo, el cuarto lago mas grande del mundo ha llegado a su fin.

El cuarto lago más grande del mundo se esfumó y se convirtió en un desierto tóxico
De los 60.000 kilómetros cuadrados de agua, con una profundidad de hasta 40 metros, ahora solo quedan recuerdos, porque en la actualidad sólo el 10% del agua está presente en lo que antes fue un enorme lago.
El 90% restante se ha evaporado y desaparecido.

En la década de 1960, la Unión Soviética llevó a cabo un importante proyecto de desviación de agua en las llanuras áridas de Kazakstán, Uzbekistán y Turkmenistán.
 
De dos grandes ríos de la región, alimentados principalmente por el deshielo y las precipitaciones en las alejadas montañas, fueron utilizados para transformar el desierto y dejarlo útil para granjas de algodón y otros cultivos.

El lago que hicieron, conocido como el Mar de Aral, fue en algún momento el cuarto más grande del mundo.

Así se veía el lago en el año 2000, según la imagen satelital de la NASA. El contorno negro muestra el tamaño del mar en 1960.

Los dos ríos más grandes de Asia solían alimentar al mar de Aral: uno -el Sir Daria- desde el norte, el otro –el Amu Daria- desde el sur.

Lo sorprendente es que en tan solo 40 años, uno de los lagos más grandes del mundo, se secara casi por completo.

El Mar de Aral desaparece, el cuarto lago más grande del mundo ha llegado a su fin

Los ríos que alimentaban al Mar de Aral, también eran una fuente de irrigación para la industria de algodón de la Unión Soviética.

El gobierno soviético quería transformar a Asia Central en el mayor productor de algodón del mundo, y por un periodo, en los años 80 Uzbekistán cultivó más algodón que cualquier otro país del mundo.

A medida que el lago se secó, la pesca y las comunidades que dependían de él, se derrumbaron. El agua cada vez más salada se contaminó con la gran cantidad de fertilizantes y pesticidas que fueron arrojadas. El polvo que sopa desde el lecho del lago, contaminado con productos químicos agrícolas, se convirtió en un verdadero peligro para la salud pública. El polvo salado voló desde el lago hasta acomodarse en los campos con lo que degradó el suelo.

La última imagen divulgada por la NASA del lago en 2014, muestra claramente la disminución del agua.

A medida que el lago se iba encogiendo, los enormes volúmenes de pesticidas e insecticidas acumulados se fue concentrando y los peces murieron por el alto grado de contaminación.

El desarrollo de la industria del algodón terminó por destruir el lago y obviamente, también a la industria pesquera.

El clima cambió

Como consecuencia, la pérdida de la influencia de una gran masa de agua hizo que los inviernos fueran más fríos y los veranos más cálidos y secos.

El pasto se secó y los pequeños lagos de agua fresca que existían cerca de las costas desaparecieron completamente.

Los antílopes que se solían ver en el sector se redujeron drásticamente, al igual que muchas otras especies.

En un último esfuerzo para salvar lago del lago, Kazajstán construyó una presa entre el norte y el sur del Mar de Aral. Finalizada en 2005, la presa era básicamente una sentencia de muerte para el Mar de Aral del sur. Toda el agua que fluye en la cuenca del desierto desde el Syr Darya ahora se queda en el Mar de Aral Norte.

Hoy día lo que queda es un paisaje desértico gobernado por abandonados barcos que están inmóviles en la superficie de lo que alguna vez fue un mar.

FUENTE: Ecoportal.net
http://www.eldinamo.cl/



SAN FRANCISCO CONTRO LE BEVANDE ZUCCHERATE: AVVERTENZE IN ETICHETTA

Stessa politica del tabacco. Sulle confezioni ci sarà scritto, «Attenzione: contribuisce a obesità, diabete e carie». Ora si attende la decisione del sindaco

San Francisco è la prima città negli Usa ad attuare una politica sanitaria contro l’eccessivo consumo di bevande zuccherate. Paragonando questa campagna a quella di politica pubblica sul tabacco, i funzionari della città martedì hanno votato all’unanimità un pacchetto di ordinanze per richiedere che sulle etichette delle bevande in questione siano messi annunci di avvertenze sanitarie come si fa per i pacchetti di sigarette.

Prima che possa essere promulgata, la proposta deve prima passare dinanzi alla commissione di vigilanza di San Francisco la prossima settimana, e poi finirà davanti al sindaco. I sostenitori sperano che San Francisco faccia da apripista in questo senso per altre città o stati. Nel pacchetto delle ordinanze c’è l’elenco delle bevande zuccherate, tra cui sono compresi anche alcuni succhi di frutta, alcuni latti aromatizzati e bevande energizzanti con zuccheri aggiunti. 
Allo studio le avvertenze che suonerebbero di questo genere: “Attenzione: bere bevande con zucchero aggiunto contribuisce a obesità, diabete e carie. Questo è un messaggio della città e contea di San Francisco”. Alcuni articoli vietano le pubblicità delle bevande sul suolo pubblico della città di S. Francisco come parchi e pensiline, e il divieto da parte dei dipartimenti del comune di acquistare bevande zuccherate con i fondi pubblici.

La battaglia delle associazioni
I giganti del mercato delle soda: Coca-Cola Co., PepsiCo Inc. e Dr Pepper Snapple Group Inc., protestano. Le vendite per i loro prodotti sono da tempo in crisi: in 10 anni i consumi si sono sbilanciati a favore di acqua in bottiglia e tè. Il consumo pro capite di soda è sceso a 41,4 litri nel 2014, in calo da 52,4 litri nel 2004, secondo l’industria Tracker Beverage Digest. Il pacchetto di ordinanze vengono dopo che nella vicina Berkeley, in California, è stata approvata a grande maggioranza una tassa di un centesimo-per-oncia sulle bevande zuccherate. I residenti di San Francisco hanno votato allora per una tassa di due centesimi per oncia, ma non hanno raggiunto i due terzi di elettori a favore che servivano. 
L’anno scorso Coca-Cola, PepsiCo e Dr Pepper Snapple si sono impegnate a tagliare le calorie delle bevande vendute negli Stati Uniti del 20% entro il 2025 e a promuovere acqua in bottiglia, bevande a basso contenuto calorico e porzioni più piccole. Tale accordo è stato raggiunto tra l’American Beverage Association e l’Alliance for a Healthier Generation, fondata dalla American Heart Association e dalla Fondazione Clinton.

FONTE: di Silvia Turin per http://www.corriere.it/ 12 giugno 2015 | 12:44
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sábado, 27 de junio de 2015



LOS 900 AMBIENTALISTAS QUE VENCIERON AL GOBIERNO DE HOLANDA

En lo que constituye una decisión sorpresiva y sin precedentes en Europa, un tribunal en Holanda le ordenó el miércoles al gobierno a endurecer sus políticas para frenar el cambio climático.

El fallo, que obliga al gobierno holandés a recortar sus emisiones de gases con efecto invernadero en al menos un 25% para 2020, podría sentar un precedente para que activistas ambientales en otras partes del mundo recurran a estrategias similares.

La demanda fue presentada por la ONG Urgenda que representa a un grupo de cerca de 900 ciudadanos holandeses.

El argumento de Urgenda se basa en que el gobierno tiene la obligación legal de proteger a sus ciudadanos de los peligros que trae aparejado el calentamiento global.
 
"Esto cambia completamente el debate", señaló Jasper Teulings, de Greenpeace, quien describió al caso como "emblemático".

"Otros casos ya se están siendo presentando en Bélgica, Filipinas... Es el comienzo deuna ola de litigios climáticos", añadió Teulings.

Fallo vinculante
En opinión de Anna Holligan, corresponsal de la BBC en La Haya, el juicio fuerza al gobierno holandés a honrar su compromiso de cortar emisiones.

Para los activistas, el anuncio resultó un momento emotivo.

En términos prácticos, explica Holligan, "el gobierno ya había acordado cerrar plantas de carbón, aumentar el uso de turbinas eólicas y energía solar y reducir drásticamente las extracciones de gas en el norte del país".

"Pero este caso presiona al gobierno para acelerar el proceso a fin de alcanzar sus metas y usar su energía de manera más eficiente en los próximos cinco años".

El fallo es legalmente vinculante.

Obligación de proteger a sus ciudadanos
El tribunal basó su decisión citando principalmente el trabajo del Panel Intergubernamental sobre Cambio Climático y otras organizaciones científicas.

Según el tribunal, si Holanda continúa su política actual, las emisiones sólo lograrían reducirse en un 17% para 2020, un porcentaje menor que otras naciones.

Tras la victoria, las celebraciones de Urgenda.

"Las parte acordaron que la severidad y la magnitud del cambio climático hacen necesarios la toma de medidas para reducir las emisiones de gases con efecto invernadero", señaló el tribunal.

La decisión también estuvo sustentada en parte en las leyes de derechos humanas. Según el veredicto, "las leyes de derechos humanos y las leyes medioambientales se apoyan mutuamente".

El argumento de Urgenda se basó en que el gobierno tiene la obligación de cuidar a sus ciudadanos y mejorar la situación del medio ambiente.

A menos que se tomen acciones urgentes, en la próxima mitad de este siglo podrían tener lugar eventos climáticos extremos, derretimiento de capas de hielos y escasez de agua y comida, dice la ONG.

Tierras bajas
Holanda es particularmente vulnerable por sus características geográficas y debe recortar sus emisiones en un cuarto en relación a sus niveles de 1990.

Esto requerirá acciones firmes, explica la corresponsal de medio ambiente de la BBC Helen Briggs.

El gas y el carbón suplen gran parte de las necesidades energéticas de Holanda, que estárezagada en el uso de energías renovables en comparación con sus vecinos, Dinamarca y Holanda, dice Briggs.

Aunque el gobierno puede apelar a un tribunal superior, la estructura del sistema de justicia es tal, dice Marjan Minnesma, directora de la ONG Urgenda, que "ahora que han dicho 'sí' es muy difícil en la próxima fase decir "no'".

Aún no está claro cómo se implementará el fallo.

FUENTE: http://www.bbc.com
USA: IN TRE ANNI VIA TUTTI I GRASSI IDROGENATI

La FDA americana si è pronunciata ufficialmente: entro tre anni dovranno sparire da tutti i prodotti alimentari in commercio negli Usa i grassi idrogenati, come per esempio la margarina, che anche nel nostro Paese è presente in vari preparati industriali.

«Senza alcuna traccia di grassi idrogenati» diventerà presto la norma sui prodotti alimentari venduti negli Stati Uniti d’America. La FDA, Food and Drug Administration martedì 16 giugno 2015 ha ufficialmente dichiarato che questi grassi presenti in molti alimenti industriali non sono sani per la salute e che dal dovranno sparire da negozi e supermercati. O meglio: per usarli nella produzione le aziende dovranno d’ora in avanti chiedere il permesso, per vederselo poi probabilmente negare con molto probabilità.

Economici ma nocivi
Margarine, oppure oli trattati per durare più a lungo attraverso il cosiddetto processo di idrogenazione si possono trovano in merendine, biscotti, snack di vario tipo, patatine, pasti confezionati, usati per mantenere il prodotto commestibile più a lungo e conservarlo maggiormente, in termini di compattezza, gradevolezza, sembianze, con un costo complessivo piuttosto basso per il produttore. Ma sono indiziati da tempo di innalzare trigliceridi e colesterolo. Proprio per questo, già dal 2006 negli Stati Uniti è obbligatorio segnalare la dicitura  "contenente grassi idrogenati" sui prodotti confezionati scrivendovi anche quale quantità di grassi idrogenati vi è presente. 

Salvate 7mila vite l'anno
Uno studio americano ha calcolato che grazie a questa decisione attesa da molto tempo – la totale eliminazione dal mercato dei cosiddetti "grassi trans" o grassi idrogenati – ogni anno solo negli Stati Uniti si potranno salvare 7mila vite e prevenire 20mila attacchi di cuore. Un risultato positivo, nel Paese in cui (ricerca del 2006) gli infarti dovuti a una alimentazione ricca di grassi trans sarebbero ogni anno fino a 228mila. Negli ultimi anni comunque, grazie a una attenzione maggiore verso l'alimentazione nella lotta alle patologie causate da una dieta scorretta, i quantitativi di grassi idrogenati e il loro consumo erano già diminuiti. Ma far scomparire completamente dalla catena alimentare questi preparati potrebbe davvero cambiare le cose, e per questo medici e ricercatori salutano la decisione americana con grande entusiasmo. In Italia non è ancora obbligatorio che le aziende produttrici scrivano in etichetta i quantitativi esatti di grassi idrogenati presenti nel prodotto commercializzato, anche se negli ultimi anni, complici le notizie mediche che si sono susseguite sull'argomento e uno stato di allarme e di informazione maggiore nelle famiglie italiane, molte aziende hanno scelto di comunicare ai clienti se il loro prodotto è "senza grassi idrogenati". Per ora, il divieto tocca alle aziende alimentari statunitensi: si calcola che questo passaggio nelle ricette costerà loro 6 miliardi di dollari, ma il divieto farà risparmiare l'America 140 miliardi di dollari nei prossimi 20 anni per curare e informare i cittadini. 

FONTE : di Eva Perasso per http://www.corriere.it/ 17 giugno 2015 | 15:08
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TRANSGÉNICOS, CANCER Y OTROS MALES

La revolución verde dio a luz agroquímicos con el argumento de ser la salvación y el camino para la obtención de grandes cantidades de alimentos; la historia ha demostrado que ni han logrado incrementar sostenidamente la producción ni han resultado ser la salvación al hambre del mundo. La biotecnología moderna con sus transgénicos, tiene la misma raíz de origen y se presenta con el mismo argumento.

Revolución verde, agroquímicos, biotecnología moderna, transgénicos..., una misma filiación que nos lleva a la decadencia

Los oncólogos estadounidenses Dr. Th. Slage y Dr. R. Shearer, del Centro de Investigación Hutchinson, en Seattle (Washington), precisaron en marzo de 1976, que el 80% de las enfermedades cancerosas en el ser humano, son causadas por los productos químicos en el ambiente y el 20% por productos químicos en los alimentos. La OMS en 2002 precisó que el número de personas que murió de cáncer alrededor del mundo,7.6 millones, fue superior a los 5.6 millones que en total murieron por VIH/SIDA, malaria y tuberculosis. El cáncer es pues actualmente, el riesgo permanente que amenaza nuestra salud. Para analizar las causas, sólo detengámonos en el dato de los expertos que indica que el 20% del cáncer es causado por los productos químicos en los alimentos. Recordemos a su vez, que el origen y el estilo de producción está marcado por varios enfoques. ¿Cuál de esos enfoques de producción revelarán atajos hacia el cáncer ¿la agricultura ecológica? ¿la 'revolución verde' con sus agroquímicos sintéticos? ¿la biotecnología 'ultra moderna' con sus semillas transgénicas? Veámoslo por partes
 
La revolución verde
Hace 50 años que se viene impulsando la llamada 'revolucion verde', basada en un paquete tecnológico con uso intensivo de productos químico-sintéticos, dentro de los cuales destacan los abonos nitrogenados, los pesticidas de amplísima especialización y las semillas mejoradas y en la ultima década las transgénicas. El profesor W. Schuphan (1971), director del Instituto Nacional de la Investigación de la Calidad, de Geisenheim (Rhin), describe el círculo vicioso al que nos somete la agricultura de la revolución verde 'El uso exagerado de fertilizantes nitrogenados provoca un alto grado de susceptibilidad a contraer enfermedades o parásitos en las plantas alimenticias. Esto obliga a un empleo masivo de pesticidas químicos. Además el alto contenido de nitrógeno (que utiliza la agricultura convencional) reduce los minerales y las vitaminas en las plantas, tan necesarias para la salud del hombre'. A partir de ello, lo que nosotros observamos además, no sólo es un círculo vicioso, más bien, una espiral ...

Nitratos y cáncer
La evidencia científica nos indica que existe una correlacion directa entre el consumo de alimentos, o de agua, con exceso de nitratos y la ocurrencia de cánceres gástricos y la elevada mortalidad durante los primeros días de vida de los neonatos cuando sus madres ingirieron altas cantidades de nitratos, debido principalmente a malformaciones que afectan el sistema muscular, el óseo y el nervioso central (CRIE, 2002). Los nitratos también pueden formar compuestos cancerígenos con ciertos residuos de plaguicidas, como con los dicarbamatos (fungicidas).

Plaguicidas y demás males en la salud
El uso de pesticidas por parte de la revolución verde ha venido generando reducción de la fertilidad masculina, enfermedades neurológicas, reducción del crecimiento, anormalidades fetales, síndrome de fatiga crónica en niños y mal de Parkinson. Por supuesto, también está contribuyendo enormemente al incremento del índice de cáncer, ya que, los residuos de pesticidas están entre las tres mayores causas de cáncer. Las mujeres con cáncer de mamas tienen cinco a nueve veces más frecuencia de tener residuos de pesticidas en su sangre que aquéllas que no. Estudios previos demostraron que aquéllas con exposición laboral a pesticidas tienen tasas más altas de cáncer. Por su parte, el gobierno británico encontró residuos de pesticidas en un tercio de los alimentos y más grave aún, más de un agroquímico en manzanas, pan, lechugas, papas y fresas; el uso de más de un agroquímico potencia los efectos adversos.

La revolución verde y la biotecnología moderna de los transgénicos
Los defensores de los transgénicos podrían sentirse aliviados porque sólo hemos referido las consecuencias de la primera etapa de la revolución verde, las que ya no se pueden acallar ni ocultar pues al cabo de más de 40 años la suma de evidencias es abrumadora, los daños cuantiosos y hasta los científicos pro-transgénicos aceptan esta realidad. Así por ejemplo, en una entrevista periodística aparecida en el diario oficial El Peruano (5 agosto 2008), un conocido científico asegura que 'No hay debates sobre los fertilizantes y los insecticidas químicos. Tenemos manzanas bellas, pero llevan insecticida dentro,... lo cual es probadamente dañino y produce cáncer'. Lo peculiar de la entrevista no radica en que los científicos admitan ahora el perjuicio de los agroquímicos sintéticos, lo singular es que traten de hacer un deslinde entre agroquímicos sintéticos y transgénicos como si tuvieran un origen distinto y una perspectiva diferente.

Lo verídico es que agroquímicos sintéticos y transgénicos comparten una misma genealogía y, es nuestro deber difundirlo. Las semillas transgénicas basan su visión en el mismo sistema impulsado por la revolucion verde de los años 50, esto es, el uso de fertilizantes y pesticidas químicos de síntesis. Sólo han variado las semillas mejoradas por las semillas transgénicas; todo lo demás sigue siendo válido, aunque pretendan decir que se usará menos. Compartiendo los mismos progenitores, los estudios demuestran que los alimentos transgénicos son inclusive más peligrosos, pues las características de su resistencia no son externas, sino han sido incorporadas al interior de su mapa genético. Así, la semilla transgénica de maíz Bt está preparada para resistir plagas porque cada una de sus células contiene el Bacillus thuringiensis, una bacteria que produce sustancias tóxicas para los insectos. En consecuencia, el uso de agroquímicos ya no sólo se restringe a las aplicaciones externas, sino están incluidas en la genética de lo que pretenden sean nuestros alimentos cotidianos. En los países desarrollados en donde se consume soya transgénica se observa un incremento sustancial en las alergias a este alimento.

Otra observación es la resistencia a antibióticos y, fuera del ámbito de la salud, la destrucción de la biodiversidad, la inseguridad alimentaria (ver artículo 'Los alimentos transgénicos como falsa solución al hambre' de Sacha Barrio) y el control de las semillas por unas pocas compañías se suma a la lista de consecuencias indeseables (ver artículo 'Transgénicos: el prontuario criminal de Monsanto', de Fernando Glenza). Según la OMS, el cáncer aumentó en 19% en todo el mundo entre 1990 y 2000, principalmente en los países en desarrollo. ¿Será porque en nuestros países cada vez usamos más agroquímicos y los países desarrollados procuran usar menos y cada vez consumen más alimentos ecológicos?

La agricultura ecológica
¿Realmente no hay otra solución tecnológica? En realidad sí existe y ha existido desde siempre y se llama agricultura ecológica. Si observamos el enfoque de la agricultura ecológica, ésta procura usar técnicas compatibles con las leyes de la naturaleza, prohíbe el uso de fertilizantes, pesticidas químicos de síntesis y transgénicos por lo que la exposición al peligro de enfermedades tan graves como el cáncer disminuye. A la par, los estudios científicos refieren que la calidad nutricional de los productos ecológicos es muy superior a la calidad de los productos obtenidos con la revolución verde, también denominados 'convencionales'. Esta mayor calidad biológica de los alimentos ecológicos se ha comprobado en diferentes pruebas biológicas. La más antigua se realizó en Nueva Zelanda en los años 40 (Daldy, 1940), donde se comparó el efecto de la dieta ecológica en escolares, a los cuales se les suministró estos alimentos durante dos años. Al cabo de este tiempo, se comprobó que su salud dental era mucho mejor, presentaban mayor resistencia a la fractura de huesos, la incidencia de gripe y resfriados habia disminuido notablemente, su tiempo de convalescencia era menor y su salud en general era mucho mejor. Por supuesto que esta evidencia fue negada por décadas, tal como se negó el efecto dañino del tabaco en los años 50, dándose a conocer estudios que afirmaban 'los alimentos ecológicos tienen la misma cantidad de nutrientes que los convencionales', los cuales fueron difundidos por científicos mercenarios.

A mediados de los años 70, los trabajos de Schuphan (Schuphan, W. 1975. 'Yield Maximization versus biological value'. Qual. Plant. 24, 281-310) como resultado de 12 años de investigación, mostraron que los productos ecológicos superaban a los convencionales en el contenido de proteínas (18%), vitaminas (28%), azúcares totales (19%) y en minerales, como el hierro (17%), potasio (18%), calcio (10%) y fósforo (13%). A la par, se demostró que los alimentos ecológicos nos alejan de componentes indeseables porque llevan 93% menos de nitratos, 42% menos de aminoácidos libres y 12% menos de sodio. Los estudios realizados por la Rutgers University (Heaton, 2002) de Reino Unido, prueban la superioridad de las hortalizas ecológicas en el contenido de minerales, el cual es mayor en 10 y 50 veces al contenido de aquellas convencionales que se han obtenido por la revolución verde. Otros estudios realizados en Reino Unido en 1992 concluyeron (Heaton, 2002) que una mejora en el suministro de vitaminas y minerales a través de alimentos ecológicos, podría reducir el cáncer en un 20%, las enfermedades cardíacas en un 25%, la artritis en un 50% y el alcoholismo en 33%. En 2007, oficialmente, y luego de un estudio de dos años que costó 20 millones de dólares a la Unión Europea, se reafirmó que los alimentos ecológicos son mucho mejores.

Entre muchos resultados se dio a conocer, por ejemplo, que los alimentos ecológicos pueden tener de 20% a 90% más antioxidantes, sustancias que tienen la cualidad de ser anticancerígenas. Igualmente convincente resultan los estudios con seres humanos alimentados con productos ecológicos, los cuales demuestran efectos provechosos reales sobre su salud. Así se tiene que, las terapias alternativas para curar el cáncer han logrado buenos resultados basándose en el consumo exclusivo de alimentos orgánicos (Independent Science Report, 2007). Las terapias nutricionales anti-cáncer buscan evitar en lo posible contaminantes y toxinas, y más bien, promueven el consumo exclusivo de alimentos ecológicos para aumentar la ingesta de nutrientes.

Conclusión
La revolución verde dio a luz agroquímicos con el argumento de ser la salvación y el camino para la obtención de grandes cantidades de alimentos; la historia ha demostrado que ni han logrado incrementar sostenidamente la producción ni –por tanto- han resultado ser la salvación al hambre del mundo. La biotecnología moderna con sus transgénicos, tiene la misma raíz de origen y se presenta con el mismo argumento ¿deberíamos ser igualmente crédulos y admitir su promoción en el Perú? La buena memoria, el buen criterio y la sensatez nos lleva a recomendar y preferir el consumo de alimentos ecológicos que ya tenemos en las bioferias (Miraflores, San Isidro en Lima y, en las ciudades de Huancayo y Huánuco), también en las casas de comercio justo (K'antu, en Lima; Qosqowasinchis, en Cusco; La Casa del Corregidor, en Puno), el Punto Justo y Sano de San Borja y la BioTienda en Miraflores.

Evitemos los alimentos convencionales, especialmente los más fumigados con pesticidas como el tomate, la cebolla, la papa, la manzana y la fresa. No consumamos alimentos transgénicos que predominan en los alimentos procesados con soya, maíz y cánola. Finalmente, exijamos la moratoria por cinco años al ingreso de transgénicos al Perú y también, la promulgación inmediata de la Ley del etiquetado, con la cual podamos conocer aquellos alimentos que contienen transgénicos en su composición, propuesta ya presentada pero que actualmente duerme en el Congreso. Sumemos voluntades y esfuerzos, la sociedad civil es mayoría y podemos hacer valer nuestros derechos.

FUENTES: Silvia Wú Guin es Directora Ejecutiva RAE Perú 
Fernando Alvarado de la Fuente es Presidente Centro IDEAS, Vice Presidente RAE Perú 
Publicado por Cuarto ambiente en Agosto de 2008 
http://cuartoambiente.blogspot.com


LO STUDIO, I TRAUMI SI EREDITANO. DA GENITORI A FIGLI E NIPOTI, FINO ALLA TERZA GENERAZIONE

I ricercatori del Brain Research Institute dell'Università di Zurigo sono riusciti a identificare piccole frazioni di materiale genetico chiamato microRna. Si tratta di brevi sequenze, veicoli con cui vengono trasmesse le istruzioni per costruire le proteine ma conservano anche la memoria di eventi traumatici

Lasciano cicatrici indelebili, segni che si tramandano per generazioni. I traumi possono essere ereditari, le paure passare da padre in figlio. E segnare vite. Queste trasmissioni genetiche sono state studiate sui topi ma probabilmente hanno effetto anche sull'uomo. 

Il processo per il quale i traumi possono essere tramandati fino alla terza generazione. Il segreto di questa ereditarietà si nasconde nei microRna, molecole genetiche che regolano il funzionamento di cellule, organi e tessuti. Il trauma altera questi 'registi molecolari', e il difetto viene passato alla progenie attraverso i gameti. A svelare un meccanismo finora misterioso è uno studio dell'università di Zurigo, pubblicato su 'Nature Neuroscience'.

Coordinati da Isabelle Mansuy, i ricercatori del Brain Research Institute sono riusciti a identificare alcuni componenti chiave di questo processo, piccole frazioni di materiale genetico chiamato microRna. Si tratta di brevi sequenze, i veicoli con cui vengono trasmesse le istruzioni per costruire le proteine ma conservano anche la memoria di eventi traumatici. "Ci sono malattie come il disordine bipolare che si tramandano in famiglia nonostante non siano riconducibili a un particolare gene", ricorda Mansuy, docente all'Istituto federale di tecnologia (Eth) e dell'ateneo di Zurigo. 
Lo studio, i traumi si ereditano. Da genitori a figli e nipoti, fino alla terza generazione
Isabelle Mansuy, docente all'Istituto federale di tecnologia (Eth) e dell'ateneo di Zurigo

Per identificare il meccanismo sono stati messi a confronto topi adulti che erano stati esposti a condizioni traumatiche nei primi anni di vita con altri topi, non traumatizzati. I ricercatori hanno studiato il numero e il tipo di microRna nei roditori traumatizzati e hanno scoperto che lo stress traumatico altera per eccesso o per difetto la quantità di numerosi microRna nel sangue, nel cervello e nel liquido spermatico. Modificazioni che influenzano il funzionamento delle cellule regolate da queste mini-molecole.

Gli studiosi hanno osservato che i topi traumatizzati modificavano il loro comportamento. Per esempio perdevano la naturale avversione agli spazi aperti e alla luce, e mostravano segni di depressione. Caratteristiche che tramite lo sperma venivano trasferite alla prole, anche se gli esemplari della progenie non subivano stress o traumi. Anche il metabolismo dei cuccioli di topo stressato cambiava: i livelli di insulina e di zuccheri nel sangue, ad esempio, erano inferiori rispetto a quelli dei topolini nati da genitori non traumatizzati.

"Siamo stati in grado di dimostrare per la prima volta - riassume Mansuy - che le esperienze traumatiche influenzano il metabolismo a lungo termine, che i cambiamenti indotti sono ereditari" e che gli effetti del trauma ereditato sul metabolismo e i comportamenti psicologici persistono fino alla terza generazione. "Lo squilibrio dei microRna nello sperma si è dimostrato un fattore chiave per il passaggio degli effetti del trauma da genitore a figlio".

Anche se molte questioni restano aperte e dovranno essere chiarite in studi successivi, puntualizzano gli autori, la conclusione è che "i condizionamenti ambientali lasciano tracce nel cervello, negli organi e nei gameti, e attraverso i gameti queste tracce vengono trasmesse alla generazione successiva". L'èquipe zurighese sta cercando adesso di verificare se anche nell'uomo i 'colpevoli' siano i microRna.

FONTE: http://www.repubblica.it/



LA CAUSA DEL ACNÉ QUE QUIZÁS NUNCA TE DIGAN LOS MÉDICOS

Se aproxima la fecha para que tu hijo adolescente empiece a prepararse para su graduación: la cena, el vestido o traje, la fiesta… y el brote de acné de última hora. Este villano siempre cae en los acontecimientos más importantes de los adolescentes. Si eres el padre de un adolescente “angustiado por el acné” es un escenario muy familiar, queriendo esconder la fragilidad emocional de tu adolescente debajo de la cama hasta el final del semestre.

Pero no solo los adolescentes son las únicas personas afligidas – uno de cada cinco estadounidenses también sufre de acné, para quienes el costo psicológico no es menos significativo. El acné afecta a casi 85 por ciento de los estadounidenses en algún momento de sus vidas y es el desorden de la piel más común en los Estados Unidos. Expertos reportan que muchas personas subestiman la auto-confianza y el estigma social que conlleva el tener acné.
 
Normalmente, las personas que sufren de acné se sienten acomplejadas, avergonzadas e impotentes. Para muchas víctimas del acné, la vergüenza puede conducir a una baja autoestima, sentimientos de alienación y aislamiento social.

No es difícil de entender entonces, por qué muchas personas invierten mucho tiempo y dinero intentando encontrar una solución a su problema de acné. Después de probar una gran variedad de productos ineficaces que se venden sin recetas medicas, muchos finalmente acuden al médico para un tratamiento. La mayoría de los médicos acuden rápidamente a sus cuadernos de receta. Pero los medicamentos para el acné tienen efectos secundarios potencialmente dañinos, e intentan tratar los síntomas del acné mientras que ignoran completamente la causa subyacente.

A pesar de que estos medicamentos son fuertemente promovidos y declaran ser seguros por los médicos y compañías farmacéuticas similares, me opongo firmemente a usarlos como defensa principal contra el acné. La solución, para los padres de familia, es llevar a sus adolescentes a un mercado en lugar de una farmacia, ya que el causante más grande del acné es la alimentación.
 
El tratamiento farmacéutico para el acné es un gran negocio
El acné es el problema de la piel más común, y la mayoría de las personas buscan el consejo de un dermatólogo. Esta condición es asombrosamente incomprendida y desconsiderada por los profesionistas médicos. Una de las pocas cosas en las que las autoridades están de acuerdo es que, la mayoría de las personas tienen un tipo de acné llamado acné vulgaris, una condición inflamatoria bacterial que suele aparecer comúnmente en la cara, cuello, hombros, espalda y pecho y en ocasiones conduce a lesiones dolorosas.
Pero aquí no termina el caso.
Cuando tratamiento tras tratamiento no funciona y el acné sigue reapareciendo, es probable que tu médico lo diagnostique con un problema de acné “crónico”. Lo que realmente quiere decir es que el tratamiento es el equivocado. La causa subyacente de tu problema de acné no se ha abordado.

Así que en lugar de abordar la causa, tu médico probablemente se adhiera a las directrices de las oficinas de gobierno, directrices para el cuidado del acné vulgaris, presentadas por el departamento desalud y servicios humanos de los Estados Unidos (o de cualquier país). Estas establecen el protocolo de tratamiento para el acné convencional, involucrando antibióticos tópicos y sistémicos, esteroides y agentes hormonales (incluyendo anticonceptivos orales), y Accutane —uno de los medicamentos más peligrosos que se hayan desarrollado.

Las recomendaciones anteriores han sido completamente aprobadas por la Academia Americana de Dermatología como el mapa de tratamiento actual para el acné — son extremadamente influyentes, ya que marcan la pauta de tratamiento a nivel clínico, corporativo y gubernamental. Es sorprendente que el punto séptimo y final en su lista de terapias es llamado “Las Restricciones Alimenticias (No Recomendadas)”. Su programa claramente no se enfoca en la causa del acné, sino en simplemente en cómo manejarlo.
Manejarlo o controlarlo quiere decir visitas regulares al dermatólogo, y ganancias continúas para la industria médica y farmacéutica.
Las consecuencias de estas directrices son las esperadas – promoción agresiva de medicamentos, respaldados por el aumento de gasto de las empresas, normas federales sesgadas, practica medica equivocada, y decepción continua a los consumidores.

Descripción de los tratamientos convencionales para el acné
Tratamientos tópicos (lociones, cremas y geles) – son probablemente lo primero que prescriben los médicos.
Antibióticos orales (tetraciclina, doxiciclina, minociclina y eritromicina), generalmente recetados para el acné moderado o severo.
Accutane (isotretinoína) y sus equivalentes genéticos—reservados para los casos de acné severos.
Los tratamientos tópicos declaran reducir la producción de aceite, aumentar la rotación de las células de la piel, y matar las bacterias, que en combinación supuestamente reducen la inflamación. Ejemplos de ellos son la tretinoína(Avita, Retin-A, Renova) y adaptaleno (Differin) que son todos derivados de la vitamina A.
Estoy de acuerdo con la Retina-A tópica, que es probablemente benéfica y probablemente previene e incluso revierten varios tipos de cáncer de piel. Sin embargo, le recomiendo firmemente evitar el Accutane y sus genéricos, ya que, además de los efectos adversos teratogenicos y psicológicos, los usuarios de Accutane (isotretinoina) han reportado los siguientes efectos negativos:
Aumentar los niveles de triglicéridos y colesterol en su cuerpo
Dolores de cabeza e hinchazón en el cerebro
Daño a la piel y membrana mucosa cierre prematura de la epífisis
Desarrollo de enfermedad inflamatoria intestinal
Pancreatitis
Aumenta los niveles de enzimas y daño hepático
Alteraciones del sistema nervioso
Hiperostosis (crecimiento excesivo de los huesos) y desmineralización ósea
Daña los ojos, cataratas
Ataque cardiaco y derrame cerebral
Disfunción eréctil
Convulsiones
Neutropenia, agranulocitosis y rabdomiolisis ( trastornos en la sangre)
Discapacidad auditiva
Vasculitis alérgica

Antibióticos para el acné: causan más daño que beneficio
Muchos dermatólogos recetan antibióticos a largo plazo para tratar el acné. A pesar de que los antibióticos orales son ampliamente promovidos, lo invito que evite estos medicamentos, ya que inevitablemente causaran más problemas que soluciones.
Cada vez que tomas un antibiótico, matas su bacteria benéfica junto con la batería problemática. Esto puede iniciar las infecciones por levaduras y además cepas de bacterias resistentes.
La resistencia a los antibióticos es un problema serio y creciente de hoy en día. Esto incluye antibióticos recetados para el acné, como: eritromicina, el cual se está convirtiendo en algo ineficaz a medida que más cepas de bacteria se han adaptado a ellas. Cada vez más médicos se están retirando del uso de antibióticos para tratar el acné o por lo menos están limitando la duración de su uso. Además de la resistencia a los antibióticos, los antibióticos no están exentos de riesgos.

La verdad es que el acné es uno de los problemas más fáciles de tratar naturalmente
Al igual que otras enfermedades crónicas proliferando en la sociedad occidental (como la diabetes, las enfermedades del corazón y la obesidad), el acné es principalmente una enfermedad del mundo occidental.
Mas pruebas continúan surgiendo de que la causa del acné no es una bacteria o la genética, sino los factores del medio ambiente – particularmente su alimentación. El acné no es un problema en las sociedades no occidentales, donde los carbohidratos y azucares refinados son consumidos en menor cantidad. Existe evidencia solida de que las dietas altas en azucares y carbohidratos refinados son la causa primordial del acné.
Ahora sabemos que una alimentación baja en granos o sin granos es muy probable que limpie tu piel para siempre. Los antibióticos no son necesarios debido a que la corrección de tu alimentación crea un ambiente interno que no permite el crecimiento excesivo de bacterias.

La causa del Acné que quizás nunca te digan los médicos.
La alimentación sin granos puede limpiar el acné para siempre
No todos los carbohidratos son iguales. Los carbohidratos se pueden clasificar en los siguientes tipos:

Los carbohidratos simples son los azúcares, como los que se encuentran en los dulces, sodas, y productos horneados. Su mejor opción es limitarlos estrictamente de su dieta—pensando en eliminarlos por completo. Tenga especial cuidado en evitar todo el jarabe de maíz alto en fructosa, que es un componente importante en las sodas y alimentos procesados.
Los carbohidratos complejos se encuentran en alimentos naturales enteros, como los frijoles, nueces, granos enteros y verduras. Si bien los frijoles, las nueces y los granos contienen mayor valor nutritivo que los carbohidratos simples,  tendrás que limitarlos si tienes problemas de acné.

Tu cuerpo “prefiere” los carbohidratos complejos que se encuentran en los vegetales en lugar de carbohidratos complejos encontrados en los granos, ya que tu cuerpo maneja la digestión de ambos de manera diferente. Los carbohidratos de vegetales tardan en convertirse en azúcares simples, con un impacto mínimo de insulina, mientras que la digestión de carbohidratos de granos aumenta la insulina y el factor de crecimiento similar a la insulina (IGF-1).
Los niveles más elevados de IGF-1 pueden conducir a un aumento de hormonas masculinas, lo que hace que sus poros segreguen más sebo, una sustancia grasa que atrapa las bacterias que promueven el acné. IGF-1 también hace que células de la piel (conocida como los queratinocitos) se multipliquen, un proceso asociado con el acné.
Esta es la razón por la que la mayoría de los granos deben ser evitados si  tienes problemas de acné

La investigación dice esto.
En un estudio del 2007 publicado en la revista American Journal of Clinical Nutrition, a hombres jóvenes (entre 15 y 25) con problemas de acné se les dio una dieta de bajo índice glicémico durante 12 semanas, y mostraron mejoras significativas en el acné y en la sensibilidad a la insulina.
Hallazgos similares se presentaron en este estudio realizado en el 2002.
Mediante la simple eliminación de granos, azúcares (fructosa, sobre todo), cereales, patatas, maíz, arroz, pasta, alimentos procesados etc. mejora drásticamente el acné en la mayoría de las personas. La fruta contiene una buena cantidad de fructosa, por lo que se debe consumir en cantidades muy limitadas si estás predispuesto al acné. Y los jugos de frutas deben ser estrictamente evitados ya que el azúcar está muy concentrado en ellos. (Los jugos de vegetales son excelentes, sobre todo los jugos verdes.)

Así que, ¿qué cantidad de carbohidratos son demasiados? tu tipo nutricional te puede dar la respuesta.

Conocer tu tipo nutricional te ayudará a determinar la cantidad ideal de carbohidratos que debes comer en cada comida. Al aprender a analizar tus reacciones a los alimentos que comes,puedes comenzar a afinar cada comida de acuerdo con las proporciones de proteínas, grasas y carbohidratos que son perfectos para ti.

Si incorporas estos cambios alimenticios, no solo el acné disminuirá, sino que también tu piel se verá más radiante y juvenil.

Después de la alimentación, el otro factor importante es el estrés
Parte de un plan holístico para prevenir el brote de acné es el manejo del estrés. Sabemos que el estrés es un factor importante en las infecciones de cualquier tipo. Así que, ¿por qué a los médicos no les interesa darle esta buena noticia? Bueno, ellos no pueden “venderte” una alimentación saludable. ¡El único que va a cosechar los beneficios de ello es usted!
El estrés puede empeorar potencialmente casi cualquier condición, incluyendo el acné. Es importante aprender a manejar tu estrés, antes de que sea abrumador. Es aún más importante enseñar a tus hijos a cómo hacerlo cuando son jóvenes, antes de que el estrés se acumule sin cesar y empiece a apoderarse de su salud.

Estudios recientes corroborar la hipótesis de que el estrés puede agravar el acné
Un estudio con estudiantes universitarios encontraron una conexión entre el acné y el estrés por los exámenes finales. Los investigadores encontraron que los sujetos que tenían más estrés en época de exámenes también desarrollaron los peores brotes de acné, sugiriendo que la tensión emocional de fuentes externas es un factor importante.
Si bien se ha argumentado que el estrés asociado con el acné es un efecto del acné en vez de una causa, los investigadores creen que esta nueva evidencia muestra lo contrario – que es el estrés que está exacerbando el acné y vise versa.
Además, el estrés y la fatiga pueden llevar a un agotamiento suprarrenal, donde las glándulas suprarrenales se agotan. Esto también puede empeorar su acné y perpetuar mayores niveles de estrés.

Muchos productos para el cuidado de la piel solo contribuyen al problema
Lo que aplica en su piel es tan importante como lo que come. De hecho, lo que aplica tópicamente es fácilmente absorbido a través de su piel, que es en realidad una membrana semi permeable por la cual las substancias pasan directamente a su cuerpo.

Muchos de los productos para el cuidado de la piel y cosméticos de hoy en día no son nada más que una mezcla toxica de químicos dañinos, que causan más problemas en la piel que beneficios. Y cuando se trata del acné, estos químicos pueden seriamente inflamar el brote de acné o interferir en su tratamiento.

¿Por qué muchos limpiadores faciales, lociones y pociones contienen estos ingredientes potencialmente peligrosos?
Porque son baratos, fácilmente disponibles y fáciles de diluir.
Cuando se trata de la industrial para el cuidado de la piel, todo se vale. El Grupo de Trabajo Ambiental (EWG por sus siglas en ingles) estima que el 99 por ciento de los productos para el cuidado de la piel contienen más de un ingrediente que nunca ha sido evaluado por su seguridad. Es una industria auto-regulada – una industria que opera sobre el “sistema de honor” pero tienen una multitud de jugadores deshonrados.
Así que tiene que ser meticuloso y tener conocimiento de cómo leer las etiquetas para saber lo que se está aplicando.

Puedes tomar el control de la salud de su piel
Recuerda, tu complexión es un reflejo de tu salud en general. No olvides incorporar estos factores esenciales en tu plan de eliminación de acné:

Azúcares y Granos: Este es probablemente el paso más importante que puedes tomar para mejorar tu salud de la piel. Si  puedes eliminar todos los azúcares y los granos por un par de semanas existe una alta probabilidad de que notes una mejoría rápida en tu cutis.

Agua: Bebe abundante agua fresca y pura todos los días. Hidratarse facilita el crecimiento celular y la regeneración, la eliminación de los desechos, y quita las células muertas de la piel. La hidratación también mejorará tu tono de piel. Todos los días, bebe agua suficiente para que su orina sea de color amarillo pálido. Si tu orina es de color amarillo brillante, es probable que tengas que beber más agua.

Ejercicio: Un plan de ejercicio de alta intensidad le ayudara a tu cuerpo a eliminar toxinas, incluyendo las toxinas de los poros de la piel. Además, el ejercicio es de vital importancia para todos los demás aspectos de su salud. Si pudieses tener acceso a una sauna de luz infrarroja, esto puede ser útil, porque entre mas sudes mas toxinas indeseadas y contaminantes desechara a través de tus poros.

Sueño: ¿Sabías que una noche de sueño reparador puede disminuir el estrés y ayudarte a limpiar tu piel? El tiempo para que tu cuerpo sane y se reconstruya es por la noche mientras duermes, y esto incluye la piel. El sueño es también necesario para la buena energía y humor.

Adecuado equilibrio de las bacterias: Esto es especialmente importante si has estado tomando antibióticos, porque los medicamentos matan indiscriminadamente las bacterias beneficiosas en el intestino, sin la cual no se puede tener un sistema inmune fuerte. Puedes restablecer tu equilibrio bacteriano mediante la ingesta de un suplemento probiótico de alta calidad, y mediante la incorporación de alimentos naturalmente fermentados en tu alimentación.

Vitamina D: Este es nutriente importante crucial para mantener una respuesta inmune sana, la mayoría de las personas tienen deficiencia a ella. Sin la vitamina D adecuada, tu cuerpo no puede controlar la infección de la piel o en otros lugares. La exposición de grandes áreas de tu piel a una cantidad adecuada de luz solar es la mejor manera de optimizar tus niveles de vitamina D, o la utilización de una cama de bronceado segura. Debes exponer tu piel hasta que empieces a tener un color rosa, lo que indica que has generado la cantidad óptima de vitamina D para el día.

Si cambias tu dieta y estilo de vida de la manera que he recomendado, podrás tener una mejora significativa en la salud y en la apariencia de tu piel. Además, las mismas estrategias conducirán a mejoras en tu salud en general, así como un alivio económico debido a la eliminación de medicamentos caros contra el acné que no ofrecen ninguna solución real ni duradera a los problemas de la piel.

Recuerda que los cambios de estilo de vida no son una “solución rápida”, pero a largo plazo, cosecharás premios duraderos.

FUENTE: http://www.lavidalucida.com/