martes, 24 de noviembre de 2020

ORA C’È LA CONFERMA DEL PERCHÉ NON DOVRESTI MAI BERE CAFFÈ O TÈ IN UN BICHIERE DI CARTA USA E GETTA

Uno studio ha scoperto che basta bere tre caffè o tè caldi in bicchieri di carta usa e getta per ingerire 75mila minuscole particelle di microplastica Per coloro che prendono il caffè ovunque, i bicchieri di carta sono spesso la scelta preferita. Sono leggeri, maneggevoli ed economici, ma c’è un problema: anch’essi hanno un piccolo rivestimento in plastica, motivo per cui – tra l’altro – non sono riciclabili né biodegradabili. E non solo: ora alcuni ricercatori hanno trovato un altro motivo per abbandonarli: potrebbero disperdere plastica nel caffè. Anche i bicchieri di carta che spesso ci ritroviamo ad utilizzare, in ufficio o dai distributori, hanno insomma uno strato di plastica che rilascia microplastiche a contatto col caldo. A identificarli sono gli studiosi dell’Indian Institute of Technology Kharagpur, secondo cui i bicchieri di carta usa e getta sono fatti per il 90–95% di carta e il restante 5–10% è una pellicola di plastica idrofobica. Per lo più, lo strato interno è realizzato in polietilene (PE) e gli studi hanno dimostrato in passato che le sostanze chimiche e le sostanze nocive possono filtrare dalla carta nel cibo o nelle bevande destinati al consumo. “Le microplastiche agiscono come vettori di contaminanti come ioni, metalli pesanti tossici come palladio, cromo e cadmio, nonché composti organici idrofobici – ha affermato Sudha Goel, uno degli autori dello studio. Se ingeriti regolarmente nel tempo, le implicazioni per la salute potrebbero essere gravi”. Per questo, Sudha e altri ricercatori dell’ITT hanno deciso di identificare i tipi di strati di plastica utilizzati nei bicchieri di carta e valutare i cambiamenti nelle loro proprietà meccaniche, fisiche e chimiche quando vengono a contatto con il caldo liquido. Lo studio I ricercatori hanno versato acqua calda in alcuni bicchieri di carta usa e getta e l’hanno lasciata per 15 minuti. L’acqua è stata poi analizzata in base alla eventuale presenza di microplastiche e ioni aggiuntivi e si è scoperto che particelle microplastiche della dimensione di 25mila micron vengono rilasciate in 100 ml di liquido caldo (da 85 a 90° C). Pertanto, una persona media che beve tre tazze regolari di tè o caffè al giorno, in un bicchiere di carta, ingerirebbe 75mila minuscole particelle di microplastica. Soluzioni alternative? Vero è che a livello globale nel 2019 sono stati prodotti circa 264 miliardi di bicchieri di carta per il consumo di alimenti e bevande, ma qualche altro rimedio per bere il nostro caldo caffè c’è: se proprio non è possibile utilizzare la ceramica, esistono bicchieri, ma anche palette, ecosostenibili e 100% compostabili. FONTE: GERMANA CARILLO HTTPS://WWW.GREENME.IT/MANGIARE/ALIMENTAZIONE-A-SALUTE/BICCHIERI-CARTA-MICROPLASTICHE/?FBCLID=IWAR0-Y8G3SXQ2_COIG7GSESPJHKXM4HESIH4E8YEYR6PYICFKJZ6UHT12_ZG Lo studio è stato pubblicato sul Journal of Hazardous Materials Fonte: ZMscience/

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