lunes, 23 de marzo de 2015




LE UNGHIE: SONO LE SPIE DELLA NOSTRA SALUTE
Scritto il 11 marzo 2015 by nutrizioneconsapevole
Le unghie sono costituite da cellule, trasformate in piccole masse di cheratina e sono una formazione annessa alla cute. Normalmente hanno la forma di lamina ovoidale a superficie cornea che è costituita da strati di cellule appiattite, cheratinizzate che derivano dall’epidermide.
Anche da questa piccola premessa risulta chiaro che le unghie come la pelle sono lo specchio della nostra vitalità e della nostra salute.
Henri Mangin che possiamo definire il più grande studioso delle mani e delle unghie, afferma che dal punto di vista medico le unghie hanno un valore indicativo molto grande per cui merita che ci soffermiamo a lungo nello studio di esse.
Tra gli studiosi noti oltre Mangin segnaliamo P. Carton e L. Levi e più recentemente J. Spiere e C. Blin; se ne sono occupati approfonditamente anche gli omeopati francesi della prima metà del ‘900. Anche Luigi Costacurta dedica un capitolo dell’ “Iridologia” agli stati di alterazione evidenziati della pelle, delle mani e delle unghie.
Le unghie sono importanti per la definizione della personalità dell’individuo, ma ci forniscono anche elementi preziosi per la valutazione dello stato della salute e dell’energia del soggetto. Esse rispecchiano il nostro stile di vita e la nostra alimentazione. Le unghie recano impressi i cambiamenti delle nostre condizioni fisiche e mentali avvenute durante la loro crescita. Esse costituiscono l’eliminazione di elementi della nutrizione, in particolare minerali, proteine e grassi, e registrano rigorosamente ciò che abbiamo mangiato. Naturalmente in base alle nostre cattive digestioni e alla compromissione del nostro apparato gastro-intestinale abbiamo una diversa forma e condizione delle unghie che possono diventare ruvide con le punte che si spezzano. Prima di proseguire in questo lavoro mi pare utile segnalare ciò che dice Julius Spiere per i naturopati “apprendisti stregoni”. Egli avverte di “procedere con la massima cautela nell’accertamento di questi elementi, quando deve comunicarli alla persona interessata. Un solo segno non deve mai essere ritenuto sufficiente per giungere ad una conclusione definitiva riguardo alla natura di una malattia, e persino nel caso fossero parecchi i segni concomitanti che indicano la stessa cosa, cioè, per esempio, che un certo organo è particolarmente debole; ciò deve essere detto al consultante in modo tale da non allarmarlo inutilmente, poiché, come abbiamo sottolineato prima, le persone che consultano il chirologo sono fortemente impressionabili, specialmente se si tratta di malattie organiche”.
Lo scorso anno sul numero 112 di questa rivista ho analizzato la mano: essa presenta determinate caratteristiche a seconda del temperamento dell’individuo o del tipo di costituzione fisica e mentale. È chiaro che anche l’unghia deve essere studiata tenendo presente il tipo di mano, il dito e il temperamento a cui appartiene. Ciò premesso consideriamo le unghie in tutti i loro aspetti e in tutte le loro forme. Esse non sono casuali, ma sono il risultato di uno stato fisico o psichico della persona. Periodicamente, a seconda delle condizioni di salute si verificano rallentamenti nella nutrizione dell’unghia, fenomeno che dà luogo ad alterazioni della struttura, della forma, in altre parole una serie di segni anormali che costituiscono un valore clinico indicativo di una particolare diagnosi precisa e definita.
Elementi di storia
L’osservazione delle unghie non è una pratica solo recente, anche nel Corpus Ippocraticum, nel Prognostico al capitolo 17 Ippocrate parla della deformazione delle dita e delle unghie della mano a proposito degli empiematici, cioè dei malati che hanno il pus nel torace e nei polmoni. Abbiamo quindi il così detto “ippocratismo digitale” che è riscontrabile anche nei dizionari medici recenti, per la precisione storica lo stesso concetto è ripreso dalle “Prenozioni di Kos”[1]. Questa descrizione sarà ripresa quattro secoli più tardi da Areteo di Cappadocia[2], che ripeteva: “Le unghie delle dita sono ricurve: le cavità sono ritratte ed allargate; accade che, a seguito della scomparsa della carne non hanno più né la tensione tutto intorno, né la forma arrotondata. Per questo le unghie sono ricurve[3]“. Questa piccola osservazione storica, da dignità a quest’arte, che da molti è considerata una pratica trascurabile da fattucchieri.
Sulla fine dell’800 e all’inizio del ‘900 Carton e Levi hanno ridato vita a questa disciplina antica, osservando nei loro pazienti una relazione sistematica tra certi disequilibri endocrini ed organici e la durezza, la colorazione e la forma delle unghie. H. Mangin conferma gli sudi dei pionieri francesi, fornendo una mole di materiale significativo in due libri, il primo del 1932, “Valeur Clinique des Ongles”, e l’altro del 1944 “Etude Clinique et Psycologique des Ongles”. Egli affermava: “La natura ci offre sempre qualche piccolo segno che basta saper cogliere per comprendere e orientare la diagnosi”. Come ho già detto Mangine è l’autorità massima di morfo-onicologia a cui tutti gli autori posteriori fanno riferimento, da cui copiano a man salva . Egli esamina i casi più significativi in campo morfo-fisiologico e avverte che le varie forme possono indicare uno stato patologico o semplicemente una predisposizione alla malattia, legata al “terreno individuale”. Bisogna tener conto però della loro frequenza nell’insieme delle dita di entrambe le mani.
Particolarità
Le unghie femminile hanno uno spessore inferiore rispetto a quelle maschili, che sono inoltre più larghe e più resistenti. Gli autori francesi del ‘900 attribuiscono questa diversità all’evoluzione della specie di tipo darwiniano e paragonano le unghie ai canini maschili che sono più grandi e che sarebbero un residuo della lotta corpo a corpo come strumento di attacco e di difesa. Le unghie sono in definitiva una protezione delle punte delle dita che sono molto ricche di terminazioni nervose. Questi autori motivano queste caratteristiche per il fatto che i lavori manuali più pesanti sono stati svolti dai maschi. Un’altra osservazione curiosa, consiste nel fatto che le unghie della mano destra crescono di più di quelle della mano sinistra, ciò è dovuto probabilmente a due ragioni, una somatica, l’altra chirologica. La prima osservazione consiste nel fatto che abitualmente ci si serve più della mano destra; ciò attiva la circolazione sanguigna e lo sviluppo linfatico. Le seconda ragione consiste nel fatto che la mano destra rappresenta il presente ed il futuro e quindi un processo continuo di cambiamento, mentre la sinistra rappresenta il passato.
La crescita delle unghie è condizionata anche dall’età, dalla stagione, dallo stato di salute e dal alcune circostanze della vita quotidiana; quindi crescono maggiormente in estate, più che in inverno; crescono più in fretta, secondo certi autori, quando uno mangia a sazietà, piuttosto che nei periodi di digiuno.
Le malattie, sopratutto quelle accompagnate da febbre alta, arrestano la crescita delle unghie. Secondo gli autori francesi le unghie sono soggette a variazione quotidiana da 4 a 14 centesimi di millimetro a seconda dell’età e delle circostanze a cui abbiamo accennato. Il massimo della crescita si ha dai 5 ai 30 anni. Invece, dalla nascita ai 4 anni e dai 30 ai 60, la crescita è di circa un decimo di millimetro inferiore. In altre parole la crescita rispecchia la vitalità dell’individuo. Si può fare un parallelismo tra unghie, capelli e pelle in caso di malattia. Quando si verifica una causa organica, un rallentamento o un disturbo nella nutrizione dell’unghia, si altera la sua forma e prende caratteristiche e segni specifici che hanno un valore clinico significativo che tratteremo in seguito. Ricordiamo che la nutrizione dell’unghia ha alla base il sistema nervoso, che è condizionato dagli ormoni scaturiti dalle ghiandole endocrine; in particolare l’insufficienza tiroidea crea un rallentamento sensibile.
La forma delle unghie dà a ciascuna delle dita una fisionomia propria che varia da individuo ad individuo e offre elementi significativi dal punto di vista della personalità e nella prospettiva patofisionomica.
In particolare esaminiamo: le modificazioni di struttura, le malformazioni, le differenze di colore, le caratteristiche del tessuto peri-ungueale e sotto-ungueale.
Eventuali segni se definitivi vanno presi in considerazione dal punto di vista della funzionalità e dell’organo che rappresentano.
Si considerano le dimensioni la proporzione o la disarmonia.
In via di massima la larghezza dell’unghia esprime l’ampiezza, lo spessore indica la densità e la staticità, l’ampiezza la qualità, la fermezza, indica l’intensità e il valore dinamico.
I significati
L’unghia nella sua larghezza e lunghezza deve essere in armonia con le dimensioni della mano. Nella sua normalità è liscia, senza tagli, senza righe orizzontali o verticali, senza rigonfiamenti, solida, con una discreta curvatura, di tinta uniforme rosata, leggermente brillante, flessibile con i bordi paralleli. La lunetta ha una forma di un piccolo arco pari a circa il 20% della lunghezza totale dell’unghia.
A prescindere dai segni, che andremo ad esaminare, dobbiamo avere presente che l’unghia del pollice indica lo stato generale dello psichismo dell’individuo; l’unghia dell’indice dà indicazione sul torace e sul fegato; l’unghia del medio dà indicazioni sull’apparato digestivo, sull’apparato scheletrico e sull’apparato uditivo, l’unghia dell’anulare è indicativa per l’apparato cardiocircolatorio renale e per gli occhi; l’unghia del mignolo dà indicazioni sul sistema nervoso e sugli organi genitali.
Atrofia e Ipertrofia
L’atrofia si concretizza in una dimensione ridottissima o una sottigliezza anormale, in modo tale che l’unghia finisce per staccarsi progressivamente dalla pelle. È indice di una debolezza particolare accusata dalla persona. Questa situazione è prodotta da una ipersensibilità nervosa eccessiva, accompagnata da malesseri profondi della nutrizione generale che coinvolge il tessuto cellulare e l’ossatura.
L’ipertrofia è una crescita irregolare e anormale dell’unghia che in termine medico si chiama onicogrifosi, si tratta di un’ipertrofia irregolare dell’unghia: può essere a clava, scanalata trasversalmente, o ispessita a forma di bietta ricurva leggermente all’indietro o di un artiglio curvo in avanti, reso fragile; si configura con una perdita di sensibilità, di resistenza organica e di un nervosismo esagerato. Questa forma si trova più diffusa nelle persone anziane, ma si incontra, sia pure raramente, nelle persone più giovani, quando si verifica un invecchiamento fisiologico precoce per qualche crisi di salute che viene resa evidente da segni chiari sul palmo della mano, che rende più chiaro il tipo di predisposizione che nella maggior parte dei casi si tratta di terreno artrosico.
Forme e profili
L’unghia troppo lunga (Fig. 1) rivela una predisposizione all’atonia organica, tubercolosi e un certo disequilibrio funzionale frutto della depressione.
L’unghia a tendenza corta (Fig. 2) è indice di una vitalità maggiore dell’unghia lunga, se è anche larga e armonica manifesta una buona forza vitale “Se sono troppo corte”, scrive Mangin, “manifestano una tendenza molto viva per la discussione, la controversia e lo spirito di contraddizione più o meno cosciente. Questi individui sono animati da una fiducia eccessiva in loro stessi, combattono volentieri le idee degli altri, sono dispettosi e rivelano un’ironia piuttosto caustica nelle espressione delle loro idee.
Se è normale e semicorta dimostra una solidità muscolare notevole.
Unghie corte piatte e quasi quadrate (Fig. 3) indicano una tendenza abbastanza alla debolezza cardiaca e una predisposizione a malattie nervose con possibili spasmi e contratture muscolari. Per le donne possono verificarsi disturbi agli organi genitali interni, specialmente alle ovaie.
Le unghie molto corte e larghe (Fig. 4), cioè rettangolari, denotano un’ipoattività fisiologica a psichica, un temperamento malinconico, un carattere atono. È stata inoltre osservata una relazione tra lunghezza esagerata dell’unghia e fragilità dei bronchi.
Quando questo tipo di unghia si presenta con una falangetta spatolata (Fig. 5), corta e piatta con un rigonfiamento anormale, che dà al dito un’apparenza assai sgraziata, sopratutto quando si tratta di pollice, è segno di un’indole piuttosto violenta.
Le unghie concave (Fig. 6) sono indice di disturbi nervosi. Se questa concavità è molto pronunciata (Fig. 7) è evidenziata dalla parte terminale della falangetta è frutto di un’eredità atavica di alcolismo, eredità foriera di disturbi nervosi, psichici di una certa importanza.
Le unghie triangolari (Fig. 8) sono disposizioni iperestesiche (ipoparatiroidismo): se l’unghia è incavata, pallida e concava potrebbe accompagnare problemi cerebrospinali. Sul piano del carattere questo tipo di unghia rivela grande nervosismo e uno spirito pignolo che ha sviluppato molto senso critico.
La unghie trapezoidali (Fig. 9) rivelano disturbi fisici con episodi di mitomania.
Unghie strette e lunghe (Fig. 10) indicano una salute fragile e un’ossatura debole; il soggetto trova il suo equilibrio nell’energia nervosa.
Unghie a nocciolo d’oliva (Fig. 11 e Fig. 12) indicano una scarsa resistenza del sistema arterioso, un tono cardiaco debole e un equilibrio nervoso fragile oltre la tendenza a diabete di origine secondaria.
Unghie con profilo convesso (Fig. 13) rivelano fragilità delle vie respiratorie, affezione dei bronchi, disturbi della gola (bronchiti e laringiti).
Unghie emisferiche, ippocratiche: si tratta di unghie rotonde molto bombate e si trovano su dita a bacchetta di tamburo come le definisce anche la patologia medica ufficiale. Rivelano un terreno predisposto ad affezioni croniche a seconda del dito interessato (polmoni, cuore, fegato).
Se l’unghia è ad artiglio (Fig. 14) denota una predisposizione all’asma e problemi ai polmoni, ai reni e al cuore.
Le unghie a curvatura sferica o a vetro d’orologio (Fig. 14) possono indicare problemi polmonari o renali anche di origine ereditaria.
Le unghie a forma di ventaglio cinese (Fig. 14), sono simili all’unghia triangolare, ma con forme più arrotondate. Se le unghie sono piatte accompagnano affezioni che sono originate dalla milza; quando sono bombate denotano il cattivo funzionamento del fegato e dell’intestino.
Ora prendiamo in esame le unghie viste in sezione:
Le unghie arcuate, ad arco o tubolari (Fig. 14) indicano debolezza del sistema renale.
Le unghie poligonali (Fig. 14) indicano la predisposizione all’arteriosclerosi.
Le unghie ondulate (Fig. 14) rivelano problemi al sistema cerebrospinale e più in generale disturbi nervosi.
Le unghie che si spezzano (Fig. 14) sono indice di problemi di scarso funzionamento delle ghiandole endocrine; questo disturbo deriva dal sistema circolatorio e riproduttivo disturbati, in particolare si tratta di scarsa funzionalità dei testicoli e delle ovaie.
Le unghie che si sfaldano: questa situazione è spesso causata da cattive digestioni, stanchezza, irregolarità mestruale, debolezza sessuale.
Talvolta abbiamo una nervatura profonda che attraversa verticalmente l’unghia; questo fenomeno si origina da una lesione della radice.
Le macchie bianche sulle unghie, sono più o meno passeggere e possono corrispondere a fenomeni di demineralizzazione, si notano con frequenza nelle unghie dei bambini; i miei nonni mi dicevano che erano indice delle bugie che dicevo.
I cuscinetti o cercini trasversali sono attribuibili a deficienze momentanee spesso dovute a malattie infettive o a traumi psichici. Paul Carton dice “che i canali trasversali sono prodotti da carenze vitali o da turbe umorali passeggere (convalescenze, acidificazione degli umori, infiammazioni acute, intolleranza a certi argomenti)”[4].
Le linee in rilievo o striature longitudinali sono legate ad affezioni croniche, attriti, artrosi, oppure a problemi alle vie urinarie, ai reni o a disbiosi intestinale. Questo tipo di unghie, dice Costacurta, comportano “affezioni gottose ed alterazioni metaboliche per conseguenza di un’alimentazione antinaturale”[5].
Un discorso a parte meriterebbe il problema dell’onicofagia, cioè dell’impulso quasi inconscio di rosicchiare le unghie. Questo irrefrenabile impulso ha senza dubbio cause nervose, Henri Mangine afferma che questo nervosismo spesso può derivare da cattivo funzionamento del fegato o dei reni e può dipendere da disturbi ovarici, inoltre ammonisce di tener d’occhio la funzionalità digestiva. Talvolta può essere anche sintomo di avitaminosi demineralizzazione o anche infine la conseguenza di vermi intestinali.
L’unghia incarnita è caratteristica della pressione di uno o entrambi i margini dell’unghia contro la pelle adiacente, il che provoca infezioni e infiammazione. Questo fenomeno (più frequente all’alluce dei piedi), quando riguarda le mani è attribuibile a sifilide acquisita o ereditaria. In qualche caso si è riscontrata anche in persone diabetiche che poi hanno perso le unghie sia delle mani che dei piedi.
Il colore delle unghie
Le unghie normali devono essere rosa e indicano la buona qualità del nostro sangue.
Se sono rosa carico, che sconfina con il rosso sono indice di ipertensione; Mangin inoltre dice che si tratta di “unghie di persona irascibile e appassionata”.
Le unghie rosso-violacee indicano che le funzioni digerenti e circolatorie sono anormali, il soggetto soffre di insonnia o di diarrea o di astenia.
Le unghie rosso cupo segnalano un cattivo funzionamento del cuore e delle funzioni circolatorie, spesso questo sintomo presagisce l’indurimento delle arterie.
Le unghie bianco avorio se sono pallidissime Mangin afferma che si tratta di diatesi linfatica, diversamente indicano anemia, inizio della menopausa, accumulo di grassi e di muco nel cuore, fegato, pancreas, prostata e ovaie. I malati di leucemia o di cancro hanno spesso le unghie di questo colore.
Le lunette
La lunetta[6] è situata alla base dell’unghia e normalmente è più chiara ma di colore rosa. Il suo aspetto è collegabile alla qualità del sangue e al sistema cardio-vascolare. Essa rivela il grado di vitalità dell’individuo. In caso di malattia le lunette diminuiscono e si cancellano, ma ricompaiono al momento della guarigione. Diminuiscono anche in vecchiaia e possono addirittura scomparire.
La dimensione media è del 20% della lunghezza dell’unghia. Le persone più attive fisicamente tendono ad avere le lunette più grandi, chi è meno attivo e impegnato mentalmente tende ad averle più piccole.
Se le lunette sono troppo grandi indicano una funzionalità tiroidea irregolare (ipertiroidismo) e possono essere segno di problemi cardiaci gravi. Le persone in questo caso possono essere eccitabili ed irruente. Il pollice ha quasi sempre la lunetta anche se le altre sono assenti. L’assenza della lunetta sul pollice indica una scarsa vitalità, una spossatezza continua. Questi individui possono avere anche momenti di eccitazione con arresti e frequenti turbe di devitalizzazione. Se le lunette mancano sulle altre dita o sono troppo piccole la circolazione del sangue è scarsa o irregolare.
Se le lunette sono irregolari, ossia due dita hanno lunette troppo grandi, l’anulare troppo piccola, l’indice nessuna sono indice di problemi ormonali, instabilità dell’umore e stati d’animo mutevoli. Sia P. Carton che H. Mangine ritengono che la diagnosi mediante le unghie deve essere completata dallo studio della mano. Per questo invitiamo i nostri lettori a rivedere il precedente articolo di questa rivista sul numero 122 con il titolo :Tale mano, tale uomo.
Bibliografia
Henri Mangine-Balthazard, Valeur Clinique des Ongles, Ed. Jacques Auburtin, Paris 1932
Henri Magine, Etude Clinique ed Psychologique des Ongles, Ed. Joseph Charles, Paris 1944
Clement Blin, ABC de la Conoaissance de Soi, Ed. Jacques Grancher, Paris 1996
Luigi Costacurta, L’iridologia, E. Medicina Naturale, Conegliano 1985
Michele Buillon-Patrick Roullier, Manuale di Morfochirologia, Ed, Hobby e Work
Julius Spier, Le mani dei bambini, Nuova Ipsa Editore Jaquelline Joseph, Leggere la mano, Ed. Vallardi
Juanna Marin, Chirologia, Ed. Hobby e Work
Clernent Blin, Chirometria, Ed. Red
Henri Mangin, Les lignes de votre main, Ed. Medicis, Paris Paul Carton, Diagnostic et conduite des temperamene, Ed. P Carlon, Brevannes
Valter Curzi, Chiromanzia dell’amore, Ed. L’Airone
Valter Corsi, Chiromanzia della salute, Ed. L’Airone Mjchìo Kushi, Guardarsi dentro, Ed. Mediterranee
Vatarte Ohashi, Diagnosi Orientale, Ed. Il Castello
Madleine Turgeon, Rifiessologia, Ed Xenia
D.Brandon- J. e V.Bennet, La mano, Il Barometro della salute, Ed. Siad
Miichiokushi, Guardarsi dentro, Ed. Maditeranee
[1] Prenozioni di Kos”, capitolo 396
[2] Areteo di Cappadocia, medico greco del I secolo a.c.,
[3]“Areteo, Le cause e i segni nelle malattie croniche”
[4] P. Carton, Diagnostic et Conduite des temperaments
[5] L. Costacurta, L’Iridologia, Edizioni Medicina Naturale
[6] Qualcuno la chiama lunula, ma è un a cattiva traduzione dal francese.

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