domingo, 13 de diciembre de 2015



VEGANI ESAGERATI? SOLENGHI: "MACCHÉ! SIETE MAI STATI IN UN MATTATOIO?"

Genova - «Mangiare una bistecca? Sono un vegetariano tendente al vegano con una moglie crudista, fate voi», racconta con il sorriso Tullio Solenghi, 65 anni. E l’attore genovese continua: «Dalla mia parte si sono schierati personaggi come Seneca, Leonardo da Vinci, John Lennon, Charlie Chaplin e il grandissimo Tiziano Terzani. La carne non mi manca affatto e se riesco evito anche latte e formaggi».

Da quando segue questo regime alimentare?
«Da circa tre anni. Sulla mia decisione ha influito molto mia moglie Laura, crudista, che ha iniziato il suo percorso dieci anni fa. Era da tempo che meditavo se fare il grande salto o no. Margherita Hack, donna che stimavo tantissimo, e Umberto Veronesi hanno contribuito ad aprirmi gli occhi».

Le motivazioni?
«Oggigiorno mangiare animali non è più necessario. Non c’è più una giustificazione logica nel supportare un’industria che massacra esseri viventi in numero nettamente maggiore rispetto a un eventuale fabbisogno. Un tempo molte dinamiche non si conoscevano, si viveva come intrappolati in una sfera di vetro in cui la carne rappresentava un simbolo di benessere. Oggi studi e saggi di personalità affermate del mondo della scienza ci dicono che questo pianeta, con il tempo, non si potrà più reggere su una dieta carnivora. Da qui a vent’anni non ci saranno più le risorse per mantenere in piedi la macchina del mercato della carne, fondata su uno sfruttamento senza scrupoli dell’ambiente naturale».

Agli scettici che cosa risponde?
«Ognuno faccia quello vuole, ma almeno si informi. Ai “carnivori sempre e comunque” consiglio di andare, almeno una volta nella vita, in un mattatoio. È facile mangiare il prosciutto senza vedere cosa c’è dietro. È una questione di consapevolezza».

Lei è andato in un mattatoio?
«Mi è bastato molto meno. Le racconto un episodio che mi ha stretto il cuore: ero in macchina con il mio labrador quando in autostrada ci ha affiancato un camion. Dentro c’erano dei maiali che gridavano talmente forte da coprire qualsiasi altro suono. Sapevano perfettamente che di lì a poco sarebbero stati macellati. Il mio cane, percependo quella disperazione, ha iniziato a fissarmi intensamente. E lì ho capito che per uno strano gioco del destino lui era vivo e quei maiali invece sarebbero stati massacrati…».

Animali di serie a e di serie b...
«Esatto, la sensazione è stata proprio quella. È angosciante perché mi vengono in mente periodi bui della storia in cui c’era chi divideva gli uomini in categorie inferiori e superiori, in ariani e non ariani».

Fra gli attori essere vegani è una moda?
«Le mode vanno e vengono, sono transitorie. Qui c’è di mezzo un discorso salutistico ed etico. Lasciamo perdere gli attori e soprattutto le mode».

Ai suoi nipoti cosa dirà?
«Quando saranno grandi spiegherò loro il mio percorso, ma non sopporto le imposizioni. Ognuno deve scegliere liberamente, proprio come ho fatto io».

Una cena vegana a casa Solenghi...
«Molte persone pensano che i vegetariani e i vegani siano persone tristi che mangiano insalatine e non si godono i piaceri della tavola. È una lettura assolutamente fuorviante. Il mio pranzo di Natale lo dimostra: abbiamo mangiato una polenta con gulasch di seitan favolosa, una delizia che non ha nulla da invidiare al piatto di carne classico».

Cucina lei?
«Se capita sì, ma mia moglie è una cuoca fantastica. Prepara uno spezzatino di tofu davvero ottimo. E lo fa senza il sacrificio di alcun essere vivente, questo è il punto centrale».

Fisicamente come si sente?
«Benissimo. Sono in pace con il mio corpo e con la mia coscienza. Quando giro l’Italia in tour teatrali con attori che hanno la metà dei miei anni, e li vedo spesso più affaticati di me, mi rendo conto di seguire un’alimentazione corretta ed equilibrata. Sono una roccia. Lo dico toccandomi i c...ni, ma è la verità».

FONTE: http://www.ilsecoloxix.it/ © Riproduzione riservata

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