domingo, 14 de mayo de 2017




AGRICOLTURA BIOLOGICA: LOGICA DELLA VITA, LOGICA DELL'AMBIENTE
L’agricoltura biologica è l’unica assicurazione che abbiamo che il cibo che mangiamo non sia contaminato. E che la sostenibilità sia al centro del nostro stile di vita.

Biologica: un termine che sembra quasi suggerire, etimologicamente, il richiamo alla logica della vita (bio). Il modello di coltivazione che assume questo nome ha infatti proprio questo obiettivo: rispettare il ritmo naturale della vita di una pianta, di un frutto, di un ortaggio. Persino di un animale, dal momento che i crismi del bio vengono ormai applicati anche agli allevamenti.

Il settore sta avendo un boom incredibile negli ultimi anni, anche in Italia. E questo grazie alla rinnovata attenzione dei consumatori nei confronti del cibo sano e rispettoso per l’ambiente.

Ma come possiamo essere sicuri che i prodotti che acquistiamo provengano effettivamente da agricoltura biologica?
Il primo passo è conoscere davvero i metodi di coltivazione bio, per comprenderne a fondo la filiera produttiva.

L’agricoltura biologica è un metodo di coltivazione che non ammette sostanze di sintesi chimica. Gli unici metodi impiegati per concimazione, diserbo e allontanamento degli insetti fitofagi sono quelli che prevedono il ricorso a sostanze naturali. È in poche parole il metodo di coltivazione come l’hanno praticata i nostri progenitori per secoli, millenni. Prima che l’industrializzazione e l’agricoltura intensiva intervenissero nel processo.

Non solo. L’agricoltura biologica ha anche altri canoni da rispettare, oltre il bando alle sostanze chimiche. Essa non deve consumare eccessivamente il suolo, per esempio. O le risorse idriche. Non deve inquinare l’aria. Il tutto pensato all’interno di un sistema di produzione che non sfrutti le risorse naturali e gli animali.

Come si attua l’agricoltura biologica?
Senza l’aiuto chimico e con tutti questi “paletti” da rispettare, com’è possibile coltivare frutta e verdura? Le tecniche sono tante.

La fertilità del terreno viene assicurata ad esempio con l’utilizzo di materiale organico. Pensiamo al compost. E inoltre, si raggiunge attraverso il non-sfruttamento intensivo dei suoli, con la rotazione delle colture, per esempio.

Quest’ultimo è un sistema che risponde a un’altra esigenza: la necessità di ridurre la proliferazione dei parassiti. Chi non coltiva lo stesso tipo di pianta, sullo stesso terreno, ne ostacola infatti l’ambientamento.

Per difendere le coltivazioni da agenti esterni, inoltre, alberi, verdure e ortaggi vengono selezionati in via preventiva: l’agricoltura biologica sceglie le specie più resistenti a malattie e insetti.

Ma la cosiddetta lotta biologica, l’attività di contrasto ai parassiti in maniera naturale, può avvenire in tantissimi modi. Con l’introduzione di specie antagoniste, per esempio. Con la cosiddetta “consociazione”: la coltivazione cioè di piante che repellono alcuni insetti, coltivate accanto ad altre che ne respingono diversi.

I metodi sono tantissimi e in continua evoluzione, man mano che le tecniche e le conoscenze degli agricoltori si evolvono e affinano.

Truffe nel bio: come tutelarsi?
Secondo le ultime analisi, le vendite del settore bio sono cresciute, in Italia, del 20% solo nel 2016 (dati: Ismea/Nielsen). Quasi i tre quarti delle famiglie italiane (74%) ha consumato almeno una volta cibo biologico e, tra di esse, il 68% lo fa in maniera abituale.

È ovvio che questo mercato in crescita attiri tanti furbetti. Tanti che, attratti solo dalle possibilità di profitto illecito, ne approfittano per spacciare alimenti “normali” come biologici.

Cominciamo col dire che quello bio è un marchio molto controllato dalle autorità. Il settore, insieme a tutte le sue pratiche e obblighi, è regolato precisamente dai regolamenti CE 834/07 e 889/08. In Italia è intervenuto invece il D.M. 18354/09.

Esistono inoltre degli organismi specifici di controllo e certificazione che assicurano ai consumatori, e agli altri attori della filiera agroalimentare, il rispetto delle norme del settore.

Tra le più antiche e autorevoli del settore, ricordiamo Suolo e Salute. Con una storia di quasi 50 anni, Suolo e Salute nasce come associazione nel marzo del 1969. Ed è stata la prima, in Italia a promuovere il metodo cosiddetto “organico-minerale”, tecnica di coltivazione da cui sarebbe poi nata l’agricoltura biologica.

Oggi si occupa di certificare numerosi prodotti nella filiera agroalimentare. Non solo bio: anche DOP, IGP, STG, Marchi regionali, Agricoltura integrata, Vegan attitude, prodotti OGM Free e così via.

FONTE: Di Gino Favola
https://www.ambientebio.it/vocabolario-bio/agricoltura-biologica/

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