domingo, 8 de febrero de 2015




LE BUGIE SUL KAMUT

kamut trasparente

KAMUT: Costi elevati, per il portafoglio e per il Pianeta
“Kamut” non è il nome di un grano, ma il marchio commerciale (come “Mulino Bianco” o
“McDonald’s”) che la società Kamut International Itd (K.lnt.) ha posto su una varietà di
frumento registrata negli Stati Uniti con la sigla QK-77, coltivata e venduta in regime di
monopolio e famoso in tutto il mondo grazie ad un’operazione di marketing senza precedenti.
C’è chi chiama questa varietà il “grano del faraone” perché si racconta che i suoi semi sono
stati ritrovati intorno alla metà del secolo scorso in una tomba egizia ed inviati nel Montana,
dove dopo migliaia di anni sono stati “risvegliati” e moltiplicati.
Il frumento prodotto e venduto con il marchio Kamut è coltivato negli Stati Uniti (Montana) e
nel Canada (Alberta e Saskatchewan), sotto lo stretto controllo della famiglia Quinn,
proprietaria della società K.lnt.; in Italia è importato solo da aziende autorizzate e può essere
macinato solo da mulini autorizzati. Tutti i prodotti che portano il marchio sono preparati e
venduti sotto licenza della K.lnt e sotto il controllo della Kamut Enterprises of Europe.
Per trovare il Khorasan in Egitto non era (e non è) davvero necessario scomodare le tombe dei
faraoni; senza contare che un tipo di Khorasan era (e, marginalmente ancora è) coltivato
anche tra Lucania, Sannio e Abruzzo: è la Saragolla.
Dunque: perché acquistare Kamut , quando in Italia abbiamo ottimi grani antichi quali
Saragolla, Senatore Cappelli,…?!?
L’azienda giustifica il costo con il fatto che si tratta di un prodotto di alta qualità bio, mai geneticamente modificato, e che il prezzo garantisce tra l’altro il giusto salario ai coltivatori.
Tra l’altro non c’è affatto bisogno di mangiare Kamut® dato che abbiamo valide alternative italiane tra cui il grano Saragolla.
Questa varietà di grano Khorasan, della stessa famiglia di quello a marchio Kamut® (quest’ultimo botanicamente corrisponde al Triticum Turgidum Turanicum) si coltiva da molti anni in alcune zone del nostro paese, soprattutto in Abruzzo. Quello conosciuto appunto come grano Saragolla, è invece il Triticum Turgidum Durum, un cereale antico che si può considerare tra i capostipiti dei più moderni grani duri.
Dato che si produce in Italia, e dunque il “costo” per il trasporto in termini di emissioni e di denaro rispetto a quello del Kamut® che proviene invece da Canada e Stati Uniti è minore, scegliere questo cereale è più conveniente, senza contare poi che acquistandolo si aiuta l’agricoltura del nostro paese. Si tratta di un cereale ricco di proteine vegetali e con poco glutine dunque più digeribile rispetto al più comune grano tenero.
Un’altra valida alternativa tutta italiana è il Senatore Cappelliantica e ottima varietà di grano duro. Perfetta la sua farina per realizzare dell’ottimo pane a lievitazione naturale utilizzando la pasta madre. Ma ci sono tante altre valide alternative di grano antico italiano come la Timilia (in dialetto siculo chiamata anche Tumminia), il Grano Monococco, il Gentil Rosso, la Verna, ilRieti, ecc.

FONTE: http://greenme.it/spazi-verdi/naturomania/1536-grano-saragolla-e-senatore-cappelli-alternative-italiane-al-kamut

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