lunes, 6 de mayo de 2019




ALLERGIA AL NICHEL: ECCO ALIMENTI, PRODOTTI E OGGETTI DA EVITARE

Allergia al nichel: come riconoscere i sintomi e quali alimenti evitare e quali invece consumare per stare meglio
Il nichel è un metallo, simile al ferro, molto diffuso nell’ambiente. In genere, risulta poco tossico ma, ultimamente, sempre più persone presentano disturbi da allergia al nichel.

Questa sostanza è presente in molti oggetti di uso comune, ma anche in molti di quegli alimenti che assumiamo quotidianamente.

Ceduto in piccola quantità dalle leghe metalliche, può essere presente nelle pentole, nelle monete, ma anche in molti alimenti di origine vegetale, attraverso acque contaminate, e nei cosmetici come conseguenza di una particolare lavorazione.

Ma come capire se si soffre di un’allergia al nichel e quali conseguenze comporta un’intolleranza a questa sostanza?

Allergia al nichel: sintomi
Innanzitutto partiamo dicendo che la rilevanza e la frequenza dei sintomi dipendono sia dalle dosi di nichel assorbite dal corpo che dalla risposta soggettiva di ogni organismo esposto.

I sintomi maggiormente presenti sono quelli attinenti alla dermatite da contatto. L’allergia sistemica al nichel si manifesta, generalmente, in soggetti che presentano già disturbi da contatto e in cui il nichel presente negli alimenti causa un aggravamento dei sintomi di dermatite, aggiunti a disturbi allo stomaco e all’intestino.

I sintomi più significativi possono essere:
dermatiti e pruriti, arrossamenti della pelle che si manifestano su volto, mani e gambe. In genere le parti del corpo a contatto con il nichel;
infiammazioni del cavo orale, afte;
gonfiori addominali;
malesseri diffusi;
senso di stanchezza e affaticamento;
nausea;
mal di testa.

Se si soffre di questi sintomi, ci si può accertare della presenza di intolleranze o allergie al nichel attraverso un test cutaneo, chiamato patch test.

Alimenti sconsigliati
Prima abbiamo accennato al fatto che molti alimenti contengono tracce di nichel, alcuni in misura maggiore, altri in misura minore. Chi soffre di intolleranze o allergie a questo metallo dovrebbe adottare un regime alimentare particolare e cercare di evitare tutti quei cibi che contengono quantità maggiori di questo elemento.

Purtroppo, sembra che non esista ancora una lista ufficiale che elenca tutti gli alimenti contenenti il nichel. Possiamo, però, fornirvi una guida orientativa, da confrontare con un medico possibilmente, e che può aiutarvi nella scelta dei cibi da consumare.

Elenco degli alimenti che presentano una maggiore concentrazione di nichel
pomodoro intero, la passata di pomodoro in genere è tollerata;
legumi come: fagioli, lenticchie, fave e piselli. I ceci sono generalmente più tollerati;
vegetali quali: asparagi, broccoli, carciofi, carote, cavoli, cavolfiore, cipolla, fagiolini; funghi, lattuga, radicchio, sedano e spinaci;
farinacei quali: grano saraceno, farina integrale, farina di mais;
da evitare assolutamente: cacao, cioccolato, pasta sfoglia e liquirizia;
aringhe, ostriche;
pere, sia fresche che cotte, prugna e uva passa.

Alimenti consigliati
Ecco invece un elenco degli alimenti che contengono una minore concentrazione di nichel:

tra i vegetali: cetrioli, melanzane, patate (da non bollire con la buccia), zucca rossa, zucchine;
farina 00;
marmellate se autoprodotte;
banane;
caffè;
olio d’oliva;

E quelli che non dovrebbero contenerne:
frutta (eccetto quella già citata);

Come riconoscerne le tracce nei cosmetici
Come spiegato da Marina Marinovich, docente di tossicologia alla facoltà di farmacia di Milano: “Metalli pesanti come piombo, cromo, arsenico o nichel sono vietati per legge nei cosmetici. Ma nei prodotti possono esserci “tracce” dovute alla contaminazione ambientale nella fase di produzione, nonostante l’osservanza di procedimenti corretti di fabbricazione”.

Al momento, sembra che non esista alcuna normativa specifica che costringa le industrie a verificare o dichiarare se nel prodotto ci sono tracce di nichel. Ma, alcuni di loro lo fanno spontaneamente e indicano in etichetta la dicitura “ nickel tested”, riportando il risultato (<0,00001%) sulla confezione.

Tuttavia, occorre sempre controllare bene l’etichetta e verificare se sono presenti “tracce” di metalli, diffidando in alcuni casi anche di chi dichiara che i propri prodotti sono senza nickel o “nickel free”. In questi casi, infatti, si pecca di presunzione: il limite di incertezza del metodo di rilevazione rimane e non si può escludere al cento per cento la presenza anche solo in tracce infinitesimali del metallo. Ovviamente questo non significa che i prodotti che non contengano la dicitura “nickel tested” contengano una quantità maggiore di metallo.

Con quali oggetti prestare attenzione
Il nichel è un metallo abbondantemente usato nell’industria, soprattutto per la preparazione delle leghe che hanno la necessità di resistere al calore e alla corrosione. Questo vuol dire che è facile trovarlo nella bigiotteria, in orologi, cellulari, accendini, stoviglie e materiale elettrico, non ultimo nelle monete di euro in circolazione.

In questo caso, fate molta attenzione a ciò che usate, soprattutto per cucinare. Prediligete vetro e acciaio inox e state attenti soprattutto alla bigiotteria. Gli oggetti, certo, possono contenere una quantità variabile di nichel ma, in genere, questi accorgimenti dovrebbero essere sufficienti a evitarvi ulteriori disturbi in caso di allergie o intolleranze.

Fonti articolo: Scritto da Agnese Tondelli
http://www.corriere.it/salute/dermatologia/13_giugno_24/dossier-etichette-irritazioni-allergie_3e649506-d9ae-11e2-8116-cce4caac965d.shtml
https://www.ambientebio.it/salute/allergia-al-nichel/

No hay comentarios:

Publicar un comentario