domingo, 12 de mayo de 2019




ECCO LA GRANDE MURAGLIA VERDE: DALL'AFRICA LA BARRIERA GREEN CONTRO I CAMBIAMENTI CLIMATICI

Una Grande Muraglia Verde, per combattere gli effetti dei cambiamenti climatici. Ecco l’iniziativa avviata in Africa per salvare e migliorare la qualità dei terreni
La Grande muraglia verde è un progetto, pensato un decennio fa, che dovrebbe permettere all’Africa di salvare il proprio territorio, piantando alberi in grado di contrastare il cambiamento climatico.

L’iniziativa punta a coprire tutta la larghezza del continente, costeggiando l’immenso deserto del Sahara, per bloccare il fenomeno della desertificazione. Ecco di che cosa si tratta.
Una grande muraglia verde per salvare il territorio
Ogni anno, il deserto avanza di 2 km, impossessandosi di circa 2 milioni di ettari di zone verdi. Un danno enorme, per il territorio e per le popolazioni locali.

Per far fronte a questa emergenza, si è pensato di costruire un grande muraglia verde, in grado non solo di bloccare venti e sabbia provenienti dal deserto, ma anche di migliorare la qualità dei terreni.

L’obiettivo, inoltre, è quello di riuscire ad assorbire 250 milioni di tonnellate l’anno di CO2, creare 350.000 posti di lavoro e dare cibo a 20 milioni di persone.

Il progetto originario
Il progetto originario, come abbiamo accennato, è vecchio di oltre un decennio. Il suo avvio è stato finanziato dalla Banca Mondiale e dalle Nazioni Unite. Ha ottenuto anche l’appoggio dell’Unione Africana nel 2007, ed è stato sostenuto a COP21, la Conferenza internazionale sul clima tenutasi nel 2015 a Parigi.

La grande muraglia verde è una barriera di alberi lunga 8mila chilometri, che coinvolge ben 11 nazioni del Sub-Sahara: Burkina Faso, Chad, Eritrea, Etiopia, Gibuti, Mali, Mauritania, Niger, Nigeria, Senegal e Sudan.

Sembra che ancora prima di questa ideazione, lo scienziato inglese Richard St. Barbe Baker ebbe l’intuizione di creare una barriera di alberi, per contrastare la desertificazione. Il suo progetto ha però incontrato una serie di ostacoli, problemi oggettivi, tra cui la presenza di zone totalmente disabitate e luoghi interessati da guerriglie.

Dieci anni fa è arrivata però la svolta: il progetto ha trovato applicazione, trasformandosi in una serie di piccole oasi, gestite dalle comunità africane. Un modo per favorire l’agricoltura, l’occupazione e contrastare la fame.

Il bilancio dopo dieci anni
Dopo dieci anni dall’avvio dell’iniziativa, è possibile tirare le prime somme.

La grande muraglia verde ha portato il Senegal a piantare 12 milioni di alberi, contribuendo a rinverdire ben 25 mila ettari di deserto e alla creazione di un’agenzia nazionale dedita al progetto.
In Nigeria, il programma ha portato alla creazione di 20mila nuovi posti di lavoro.

Le colture presenti all’interno delle aree verdi sono le più varie: insalata, melanzane, peperoni, arance, cocomeri. Una manna per le comunità locali, che hanno visto l’intervento della cooperazione internazionale, fondamentale per favorire il rinnovamento delle tecniche agricole e il recupero delle coltivazioni autoctone.

Certo, il rimboscamento procede a rilento: dopo dieci anni, il progetto della grande muraglia verde è stato realizzato soltanto al 15%. Tuttavia nonostante le grandi difficoltà, come l’assenza di fondi, la Grande muraglia verde infonde ancora speranza alle comunità locali.

FONTE: Scritto da Gino Favola
https://www.ambientebio.it/ambiente/grande-muraglia-verde-africa/

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