martes, 27 de octubre de 2020

CONGELAMENTO ARTICO RITARDATO: SIAMO A FINE OTTOBRE, MA IL GHIACCIO ARTICO NON SI È ANCORA FORMATO

Per la prima volta da quando sono inziate le registrazioni, il ghiaccio artico marino non si è ancora formato in Siberia. E siamo a fine Ottobre. Di solito la glaciazione avviene con largo anticipo. Il congelamento annuale ritardato nel mare di Laptev è stato causato da un calore incredibilmente prolungato per la Russia settentrionale e dall’intrusione delle acque provenienti da un altro oceano, l’Atlantico. Congelamento artico ritardato: la causa è il caldo record Le temperature si aggirano a più di 5 gradi sopra la media, a seguito di un’ondata di caldo record quest’anno. Questo calore ha impiegato più del tempo dovuto a dissiparsi nell’atmosfera, con risultati disastrosi per l’ecosistema polare. I grafici dell’estensione del ghiaccio marino nel mare di Laptev, che di solito mostrano un impulso stagionale sano, sembrano essere piatti. Di conseguenza c’è una quantità record di mare aperto nell’Artico. Zachary Labe, ricercatore della Colorado University, afferma che questo è in linea con l’impatto previsto del cambiamento climatico causato dall’uomo. La conseguenza? L’estate 2021 potrebbe essere la prima estate senza ghiaccio. Estate senza ghiaccio: gli effetti del congelamento artico ritardato “Il 2020 è un altro anno coerente con un Artico in rapida evoluzione. Senza una riduzione sistematica dei gas serra, la probabilità della nostra prima estate “senza ghiaccio” continuerà ad aumentare entro la metà del 21 ° secolo“. L’ondata di caldo siberiano è stata resa possibile almeno 600 volte di più rispetto al normale ad opera delle emissioni industriali ed agricole. Anche le acque dell’Atlantico fanno la loro parte La temperatura più calda non è il solo unico fattore che rallenta la formazione del ghiaccio. Il cambiamento climatico sta anche spingendo nell’Artico correnti più miti dell’Atlantico, interrompendo così la solita stratificazione tra acque profonde calde e acque superficiali fredde. Se l’acqua superficiale non è fredda non ghiaccia. “Questo continua una serie di estensioni molto basse. Gli ultimi 14 anni, dal 2007 al 2020, sono i 14 anni più bassi nel record satellitare a partire dal 1979“, ha affermato Walt Meier, ricercatore senior presso il National Snow and Ice Data Center degli Stati Uniti. Gran parte del vecchio ghiaccio nell’Artico sta ora scomparendo, lasciando il ghiaccio stagionale più sottile. Nel complesso lo spessore medio è la metà di quello di quarant’anni fa. Conseguenze sulla fauna artica Inutile dire che gli orsi polari sono a rischio estinzione, il dato preoccupante è che ciò potrebbe avvenire entro il 2100. Infatti con la riduzione dei ghiacci gli orsi hanno meno chance di cacciare cibo, e questo li costringe a vivere con il grasso accumulato sotto la pelliccia per svariati mesi. La loro sorte? Morire di fame. L’aumento dei livelli dei mari poi sta modificando l’habitat naturale delle tartarughe, costrette a spostarsi a latitudini più favorevoli pur di sopravvivere. I cambiamenti climatici colpiscono questi animali soprattutto sul fronte della riproduzione: oltre alla necessità di spostarsi sempre più a nord per trovare luoghi idonei a depositare le uova, essi entrano in conflitto con i predatori locali. Effetti che si ripercuotono a cascata su tutto l’ecosistema artico ad opera di questi squilibri di riproduzione. La riduzione dei ghiacci insomma è un altro aspetto preoccupante di questo 2020. Il dottor Stefan Hendricks, uno specialista in fisica del ghiaccio marino presso l’Istituto Alfred Wegener, ha affermato che le tendenze del ghiaccio marino sono cupe ma non sorprendenti. “È più frustrante che scioccante. Questo è stato previsto da molto tempo, ma i responsabili delle decisioni hanno ricevuto poche risposte sostanziali “. FONTE: Scritto da valentina paolillo https://www.theguardian.com/world/2020/oct/22/alarm-as-arctic-sea-ice-not-yet-freezing-at-latest-date-on-record https://www.ambientebio.it/ambiente/congelamento-artico-ritardato-siamo-a-fine-ottobre-ma-il-ghiaccio-artico-non-si-e-ancora-formato/

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