sábado, 26 de marzo de 2016




LE 5 REGOLE PER SVEZZARE VEGETARIANO

Anche se ad aver eliminato la carne, il pesce e le altre proteine animali dal menù sono 6 italiani su 100, la dieta vegetariana incuriosisce molte più persone. Sono soprattutto le donne ( 2 su 3 nel popolo “verde“) ad interessarne. E molte vorrebbero allargare la loro scelta anche ai bambini molto piccoli. Ma si può fare?

Da almeno 5 anni esiste in Italia un ambulatorio di Nutrizione Pediatrica dedicato ai bambini che seguono diete vegetariane. E’ gestito dal dipartimento di Diabetologia della Clinica Pediatrica di Verona, e sono i loro consigli che riportiamo qui.

1. Niente menu fai da te
Affrontare una dieta vegetariana senza adaguate conoscenze espone al rischio di carenze nutrizionali; per questo è bene che i genitori non seguano schemi fai date ma concordino l’alimentazione col pediatra ed eventualmente con un esperto di nutrizione vegetariana pediatrica. Del resto un’attenzione particolare per la alimentazione dei bambini dovrebbero averla tutti i genitori, visto che molte malattie dell’adulto si radicano nell’infanzia, se la dieta del bambino non funziona.

2. Iniziare dopo il sesto mese
Fino al sesto mese, consigliano gli esperti di nutrizione vegetariana pediatrica, allattare esclusivamente al seno. Solo a quel punto introdurre, a fianco del latte materno, le pappe: è il momento giusto per cogliere la formazione del gusto del bambino e per orientarlo verso certi sapori piuttosto che altri. La difficoltà di molti bimbi ad apprezzare le verdure è dovuta anche alla difficoltà di apprezzarne i gusti neutri una volta che si sono educati a quelli molto decisi di dolci e carni. Per sostituire le proteine animali nella pappa la prima scelta sono i legumi , meglio se decorticati, come le lenticchie, che non apportano troppe fibre nella dieta. In alternativa i legumi possono essere passati nel passaverdure per togliere la buccia. Ma all’accoppiata cereali più legumi si possono alternare pasti cereali più verdure e altri formaggi freschi e cereali.

3. Garantire l’apporto di ferro
Carne = ferro è l’equivalenza che tutti hanno in mente e che scoraggia molti genitori, che cercano magari di diminuire per sé il consumo di carne, dal proporre ai piccoli una dieta vegetariana. Ma il ferro, che è un minerale essenziale nella formazione dei globuli rossi del sangue, è ampiamente presente anche nei vegetali: a parità di peso, ad esempio, i legumi contengono più del doppio di ferro delle carni rosse. E’ vero, tuttavia, che il ferro contenuto nei vegetali non è assorbito in modo altrettanto efficace di quello veicolato mediante la carne. La vitamina C, presente soprattutto nella frutta, tuttavia, agevola l’assorbimento del ferro vegetale. fin dallo svezzamento, perciò basta aggiungere un cucchiaino di succo di limone al pasto di cereali e legumi, per massimizzare l’assorbimento del ferro. Altri alimenti ricchi di ferro, da introdurre in una dieta vegetariana sono germe di grano, crema di sesamo, albicocche, pesche e uva disidratate.

4. Fare attenzione alla vitamina B12
Tutti i nutrienti presenti negli alimenti di origine animale possono trovare adeguati sostituti nei vegetali. tranne la vitamina B12, anch’essa indispensabile per la formazione dei globuli rossi oltre che nella regolazione del sistema nervoso e di vari processi metabolici. Occorre dunque assumere giornalmente un integratore di vitamina B12, nelle dosi consigliate dal pediatra.

5. Come sostituire pesce e latte
Se si decide, in accordo con il medico, di impostare una nutrizione vegana, cioè priva anche di pesce, uova e latte, è necessario sostituire le sostanze essenziali al buon funzionamento dell’organismo presenti in questi alimenti. Il pesce, ad esempio, è ricco di acidi grassi omega 3 di grande importanza per lo sviluppo neurologico. Si possono trovare anche nella frutta secca e nei semi oleaginosi, tra cui i semi di lino, il cui olio può essere aggiunto alle prime “pappe“ e, nelle età successive, usato come condimento.

Per quanto riguarda il latte, gli esperti di nutrizione vegetariana suggeriscono di continuare l’allattamento al seno fino ad un anno di età e poi di rivolgersi al latte di soia o di riso arricchiti di calcio, il latte e la crema di mandorle, la crema di sesamo e le acque ad alto contenuto di calcio, con le quali si integra anche la possibile carenza di calcio. E la vitamina D, così preziosa per la salute delle ossa? In ogni caso si ricava comunque in minima parte dal cibo. D’inverno perciò va assunto un integratore, per tutelare la crescita ossea.

5. Le istruzioni per l’uso delle proteine vegetali
Le proteine animali sono la vera “specialità” di carne e pesce, che rappresentano i mattoni necessari alla formazione e al rinnovamento continuo del corpo umano. Quelle di origine vegetale presenti primariamente nei legumi non possono sostituirsi completamente alle prime se non vengono abbinate quotidianamente ad adeguate quantità di cereali, legumi e frutta secca, o anche quinoa, amaranto e grano saraceno. Detto questo, i cibi vegetali proteici hanno un basso contenuto di grassi e apportano fibre, due caratteristiche che allontanano il rischio di obesità.

FONTE: Ilaria Prada http://www.quimamme.it/

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