jueves, 4 de febrero de 2021

LAMPADE A LED: LA LUCE BLU CHE DANNEGGIA GLI OCCHI SOPRATUTTO DEI BAMBINI

L’utilizzo delle lampade LED sta diventando sempre più diffuso sia per l’illuminazione sia per gli oggetti in uso. Emergono però dati che preoccupano sulla tossicità della luce blu dei LED: in questi giorni ANSES (Agenzia francese per la salute e la sicurezza alimentare)ha pubblicato l’aggiornamento sugli effetti sulla salute dei LED, esperienza del 2010 ma alla luce delle nuove scoperte scientifiche. La luce tossica delle lampade a LED che danneggia la retina Viene confermata la tossicità della luce blu, delle lampade a LED, sulla retina mettendone in risalto gli effetti del disturbo dei ritmi biologici e del sonno correlati a un’esposizione notturna o notturna alla luce blu, in particolare attraverso gli schermi e in particolare per bambini. Le raccomandazione dell’agenzia sono di ridurre l’illuminazione di fonti di luce e dispositivi che sono i più ricchi di luce blu, soprattutto per i bambini, e riducendo l’inquinamento luminoso il più possibile per preservare l’ambiente, quindi sfruttare quando è possibile la luce naturale. Attualmente per l’illuminazione di interni, solo le lampade a LED dei gruppi di rischio 0 o 1 (in conformità con lo standard di sicurezza fotobiologica NF-EN-62471) sono accessibili al pubblico. Le luci più rischiose (gruppi 2 e 3) sono, da parte loro, riservate per uso professionale in condizioni che garantiscono la sicurezza dei lavoratori. D’altra parte, altri tipi di illuminazione a LED come torce elettriche, fari di automobili, decorazioni o giocattoli, possono emettere luci particolarmente ricche di blu e appartengono al gruppo di rischio 2, ma non sono coperte dai regolamenti vigenti. Nuovi studi che evidenziano gli effetti relativi alla luce blu dei LED Nuovi studi scientifici oltre a confermare gli studi del 2010 sulla tossicità della luce blu agli occhi che può portare a un calo della vista. Mostrano inoltre effetti fototossici a breve termine correlati all’esposizione acuta e agli effetti a lungo termine correlati all’esposizione cronica, che aumentano il rischio di degenerazione maculare senile (AMD). Le luci per la casa a LED “Warm white” sono indistinguibili dall’illuminazione tradizionale e presentano un basso rischio di fototossicità. A questo link trovate il dossier completo di ANSES https://www.anses.fr/fr/system/files/PRES2019DPA01.pdf Inoltre, l’esperienza dimostra che anche un’esposizione molto piccola alla luce ricca di blu durante la notte disturba i ritmi biologici e quindi il sonno. ANSES sottolinea che gli schermi, in particolare computer, smartphone e tablet sono importanti fonti di luce ricca di blu, e i bambini e gli adolescenti, i cui occhi non filtrano completamente la luce blu, costituiscono una popolazione particolarmente sensibile. Le raccomandazioni suggerite da ANSES Favorire l’illuminazione domestica “warm white” (temperatura del colore inferiore a 3000 K) Limitare l’esposizione, soprattutto i bambini, alla ricca luce blu degli schermi a LED (telefoni cellulari, tablet, computer, ecc.) Prima di andare a dormire e durante la notte. Il perchè del BOOM delle lampade a LED Le lampade a Led ricerca sviluppa ogni giorno soluzioni diverse in materia di efficienza e di risparmio energetico. Una delle soluzioni di cui ultimamente si sta discutendo maggiormente sono le lampade a LED. Secondo gli addetti ai lavori, questo tipo di illuminazione presenta diversi vantaggi, soprattutto in termini di sostenibilità. La forza di questi dispositivi si basa sulla loro elevata luminosità e su una minore dispersione di calore. Chi sostiene che questo tipo di tecnologia sia vantaggiosa per l’ambiente, fonda la propria tesi su 3 punti cardine: che è sostenibile; votata al risparmio energetico; affidabile nel tempo. I punti di forza evidenziati dalle lampade a LED risparmio energetico: a parità di potenza assorbita, il LED produce un flusso luminoso di circa cinque volte superiore a quello delle lampade tradizionali. Questo porta ad avere un risparmio in termini energetici di circa l’80%, rispetto alle lampade a incandescenza o alogene, del 70% rispetto a quelle a ioduri metallici e del 40% rispetto a quelle fluorescenti. Scarso calore sviluppato: come abbiamo accennato in precedenza, l’elevata efficienza di questa tecnologia sembra sia dovuta anche al fatto che solo una piccola parte dell’energia assorbita è dissipata sotto forma di calore. I LED generano una quantità di calore pari al 10% rispetto a una lampada a filamento. Bassa potenza richiesta: al contrario delle lampade tradizionali, i LED hanno bisogno di una quantità di corrente decisamente inferiore. Questo rende possibile alimentare questa tecnologia con energie rinnovabili. Lunga durata: per le lampade a LED è stimato un ciclo vitale di circa 50.000 ore per blu e bianco e 10.000 ore per i monocromatici. Questo gli permette di superare abbondantemente i limiti delle lampadine a filamento (1.000/1.500 ore), di quelle a scarica (4.000 ore) e di quelle fluorescenti (circa 7.000 ore). I LED, inoltre, mantengono il 70% dell’emissione luminosa iniziale ancora dopo 30.000 ore. Con ciò non è detto che bisogna necessariamente sostituirli dopo tale periodo, se tale riduzione non crea eccessivi fastidi si possono tranquillamente utilizzare fino alla completa perdita di luminosità. Risparmio sui costi di manutenzione: avendo un’elevata durata di vita, la manutenzione risulta diluita nel tempo. Resistenza agli urti e alle sollecitazioni: i diodi sono meccanicamente resistenti e se cadono a terra, anche a caldo, non si danneggiano. Dimensioni e peso ridotti: permettono di progettare apparecchi compatti e di ridotta profondità, quindi sono una soluzione più versatile per dispositivi portatili e accensione a freddo, visto che, al contrario delle lampade fluorescenti, i LED hanno tempo di accensione pari a zero. Le dimensioni ridotte consentono disposizioni spaziali prima impensabili, come ad esempio l’integrazione all’interno di elementi architettonici o per altri usi come la floricoltura. Un discorso a parte va fatto, invece, per ciò che concerne la sostenibilità ambientale della tecnologia a LED. Secondo gli addetti ai lavori, uno dei vantaggi principali di queste illuminazioni è che consentono forti risparmi energetici e, quindi, una minore produzione di anidride carbonica. In secondo luogo, come abbiamo accennato tra le caratteristiche principali, avendo un livello di consumo ridotto, le lampade a LED possono essere alimentate benissimo da energie rinnovabili. Infine, una volta esauste, queste lampade non contengono né i fosfori 49 contenuti nei tubi fluorescenti, né gas pericolosi come i vapori di mercurio, altamente tossici e in grado di provocare gravi forme di inquinamento del suolo e delle acque. Permane una certa complessità di smaltimento, ma il lavoro di disaggregazione sembra essere agevolato dalla semplicità dei collegamenti e dalle minime dimensioni. Nel mondo, la tecnologia a LED sta iniziando a prendere piede anche in grandi progetti, come ad esempio quello che nei prossimi tre anni sarà realizzato a Buenos Aires. Buenos Aires, d’accordo con l’azienda Philips, cercherà di perseguire l’obiettivo di sostituire circa il 70% dei 125 mila lampioni esistenti con nuovi apparecchi a diodi luminosi. Questo dovrebbe consentire alla città di risparmiare circa il 50% della consueta bolletta elettrica, oltre ad una significativa riduzione delle emissioni di CO2 ogni anno. Un altro importante vantaggio sarà la possibilità di controllare a distanza i dispositivi, spegnendoli o riducendone la luminosità, al fine di consentire un ancor maggiore risparmio energetico. FONTE: Scritto da Agnese Tondelli https://www.google.com/search?q=Lampade+a+Led:+la+luce+blu+che+danneggia+gli+occhi+sopratutto+dei+bambini&sxsrf=ALeKk02Auullj5Zm3LBKVNVSnD-9QxNV_Q:1612507436532&source=lnms&tbm=isch&sa=X&ved=2ahUKEwjvys6nktLuAhWE_aQKHSGkD24Q_AUoAXoECAsQAw&biw=1144&bih=575&dpr=2 (Foto: Windell Oskay)

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