martes, 5 de enero de 2016



LATTE VACCINO E I SUIO LATI OSCURI

Nell’articolo precedente, “La storia patologica del latte vaccino”, è stato riportato come il latte, alimento comunemente consumato nel mondo occidentale, possa andare a impattare, spesse volte, con la salute dei nostri bambini. Molti lettori, come giusto che sia, hanno avuto non pochi dubbi riguardante l’importanza nutritiva di questo alimento. I lettori si sono posti delle domande a cui oggi daremo delle risposte tramite questo articolo.

Il latte non è una fonte essenziale di calcio?
Si. Il latte è un alimento ricco di calcio, ma quest’ultimo non può essere assorbito dal nostro organismo. Durante i processi di pastorizzazione il fattore attivo di assimilazione del calcio viene trasmutato non garantendo l’utilizzo del calcio nel nostro organismo. Il calcio che non viene ben assimilato si deposita nelle arterie formando placche arteriosclerotiche. Il calcio fosfato, inoltre, viene convertito in calcoli renali o alla cistifellea e contribuisce nella formazione delle artriti.

E per l’osteoporosi?
Molti alimenti contengono calcio, ma soprattutto calcio ben utilizzabile dalle ossa: legumi, acqua, verdure, lische dei piccoli pesci come le sarde e frutta secca. Questi alimenti sono molto ricchi in calcio e inoltre le loro proteine non acidificano il nostro corpo come fa la caseina del latte vaccino. L’acidificazione tissutale, indotta dalla caseina, viene combattuta dal nostro organismo con il rilascio di calcio dalle ossa. Basta ricordare che prima dell’industrializzazione le donne che soffrivano di osteoporosi erano una piccola percentuale. Oggi il numero delle donne colpite da osteoporosi e di gran lunga aumentato così come il consumo di latte e latticini.

Perché le proteine del latte vaccino, le caseine, non dovrebbero essere assunte?
La caseina è una proteina che nel latte materno si trova in piccola percentuale. Il latte di donna, infatti, è ricco di sieroproteine. Nel latte vaccino, invece, troviamo una composizione proteica molto differente. Le caseine sono in gran numero rispetto alle sieroproteine, inoltre quest’ultime sono differenti dal latte di donna. Il latte è specie specifico. E’ un alimento che serve al piccolo per crescere il più velocemente possibile. Basti pensare che il vitello riesce a pesare 250 kg in più in due mesi. Questo è reso possibile grazie alla ricchezza di caseine ed ormoni che hanno lo scopo di far crescere in maniera esponenziale il vitello. Quando noi beviamo il latte di mucca queste molecole cercano di svolgere il loro compito all’interno nel nostro corpo. Tutto questo è incompatibile per l’organismo umano. Durante i processi di pastorizzazione la caseina verrebbe denaturata e potrebbe divenire una proteina con potente attività infiammatoria in grado di aumentare la permeabilità intestinale. Molti studi indicano che la caseina denaturata potrebbe essere responsabile di molte malattie autoimmuni. La caseina, inoltre, durante la digestione, verrebbe scissa in piccoli peptidi che sono simili alla morfina. Questi peptidi, note come caseomorfine, potrebbero penetrare nel sistema nervoso interagendo con i recettori oppioidi. Da questa interazione si potrebbero sviluppare patologie come l’autismo. In molti studi pazienti autistici trattati con una dieta priva di glutine e caseina hanno manifestato un miglioramento delle prestazioni mentali.

E’ vero che il latte fa venire i tumori?
Nessun alimento da solo è responsabile di questa importante patologia. Il tumore è una patologia multifattoriale ed oggi è stato riconosciuto che circa il 75% dei tumori deriva da ciò che mangiamo. Oltre al latte anche altri alimenti, insieme ai cattivi stili di vita, concorrono ad indebolire il nostro sistema immunitario che una volta “stordito” non riuscirà a riconoscere ed eliminare le cellule tumorali. E’ anche vero che il latte, essendo un alimento che favorisce la crescita cellulare, deve essere sconsigliato nelle persone con patologie tumorali. Ricordiamoci che per ottenere dei buoni risultati bisogna cambiare completamente alimentazione e stile di vita

Ho il diabete di tipo 2, devo evitare il latte?
Assolutamente sì. Numerosi studi hanno evidenziato come il consumo di latte possa aumentare la resistenza insulinica, fenomeno chiave nella patologia del diabete di tipo 2. E’ stato ipotizzato che l’aumento della resistenza insulinica potrebbe essere generata dalla caseina. Quest’ultima garantirebbe una micro-infiammazione perenne dei muscoli e del fegato non permettendo il legame dell’insulina con il proprio recettore, ossia la “porta di entrata” del glucosio. Altra problematica è ancora una volta la pastorizzazione del latte che genererebbe dei detriti di grassi non facilmente assimilabili che tenderebbero a occupare i recettori dell’insulina impedendo l’interazione con quest’ultima.

Perché sono intollerante al lattosio?
L’intolleranza al lattosio è un fenomeno più che normale nell’essere umano. L’organismo umano è geneticamente predisposto a digerire “enormi” quantità di lattosio nei primi mesi di vita. Questa capacità digestiva comincia a diminuire con gli anni fino a divenire minima, spesse volte nulla, già nell’età adolescenziale. La perdita enzimatica dell’enzima lattasi è scritta nei nostri geni appunto perché il latte dovrebbe essere assunto solo nei primi anni di vita. L’intolleranza al lattosio colpisce 1 persona su 2 e spesse volte i sintomi sono tutt’altro che gastrointestinali.

FONTE: di Dario Polisano http://www.ildistretto.it/

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